Definizioni impossibili

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"Emma ma quindi mi stai dicendo che sei fidanzata con un calciatore di Serie A? Uno di quelli che guadagna milioni di euro l'anno?"

Viola non poteva credere alle proprie orecchie; lei ed Emma stavano pranzando al bar dell'università e per poco ad Emma non andò di traverso il panino che stava mangiando. Tossì convulsamente mentre l'amica le dava dei colpetti sulla schiena, bevve un sorso d'acqua e sentì il pane incastrato in gola scendere giù nello stomaco.

"Aspè Viola calmati, tu corri troppo" l'ammonì Emma non appena ebbe ripreso a respirare normalmente. "Io non sono fidanzata con nessuno al momento" precisò dando un altro morso al suo panino.

"Ma se mi hai appena detto che intendi raccontare ai tuoi genitori che settimana prossima verrai a stare da me due sere e invece andrai da lui... e settimana scorsa invece lui si è trasferito per tre giorni a casa tua... se non è essere fidanzati questo..." le fece notare Viola in tono ironico.

"Non siamo fidanzati" ribadì ancora Emma scandendo bene le parole come se si stesse rivolgendo a una bambina di due anni. "Ci frequentiamo, ci stiamo conoscendo... ma è presto per dare una definizione precisa a quello che c'è tra noi".

"Siete trombamici allora" ridacchiò la ragazza. Emma alzò gli occhi al cielo, accidenti a Viola e alla sua mania di voler sempre chiamare le cose con un nome specifico.

"Sì, forse, più o meno" borbottò Emma che non sapeva proprio come tirarsi fuori da quella discussione assurda. Non se lo era mai chiesto nemmeno lei come definire quello che c'era tra lei e Brahim e non si sarebbe certo arrovellata a cercare un termine adatto solo per far piacere a Viola.

"Comunque sta di fatto che stasera quando dirò ai miei che settimana prossima verrò a dormire da te per due notti per delle fantomatiche esercitazioni, loro mi faranno il terzo grado su di te e mi chiederanno anche il tuo numero di telefono. Poi tranquilla che non lo useranno, chiameranno direttamente me ma..."

"Ma se tu non rispondessi perché ti stai facendo una doccia bollente con il tuo bel calciatore, a loro potrebbe venire in mente di chiamare me! Non ti preoccupare, sarò muta come una tomba!" la interruppe Viola con una luce divertita nello sguardo. Emma sentì un improvviso calore salirle alle guance; Brahim era partito solo da due giorni ma lei già non ne poteva più di rivivere soltanto con il pensiero i ricordi dei bei momenti passati insieme. Si erano sentiti spesso in quei due giorni, sia in videochiamata sia per messaggi, ma più il tempo passava e più lei diventava insofferente, anche se sapeva di doversi fare forza perché prima di rivederlo sarebbero dovuti passare ancora otto lunghissimi giorni.

Si era decisa a dire a Viola tutta la verità solo quel giorno e solo perché avrebbe usato l'amica come scusa per dormire fuori. In precedenza le aveva raccontato che frequentava un ragazzo che però ancora pensava alla sua ex, ma non le aveva spiegato con precisione chi fosse, le aveva lasciato credere che si trattasse di un ragazzo qualsiasi. Sebbene Viola non si interessasse di calcio, Emma non era sicura che sarebbe stata una buona idea raccontarle che aveva cominciato a vedersi con un calciatore di seria A. E quando quel giorno le aveva mostrato alcune foto di Brahim, l'amica non aveva dato segno di riconoscerlo ma era rimasta comunque colpita dalla circostanza che si trattasse di un personaggio famoso.

Certo, Viola aveva un po' questa fissazione di incasellare ogni aspetto della vita delle persone dentro binari ben precisi, ma in fondo Emma era contenta di avere qualcuno con cui parlare di lui. Elisa, infatti, in quel periodo era super impegnata in quanto la sua sessione di esame sarebbe cominciata a gennaio, subito dopo le vacanze di Natale, mentre Greta alla fine era riuscita, con i modi accattivanti che sapeva sfoderare quando voleva ottenere qualcosa, a convincere una vicina di casa a dare una mano a sua madre con i suoi due fratelli durante la sua assenza. La sera prima era quindi partita per passare una settimana di vacanza insieme a Rafa Leão, era stata la stessa Emma ad accompagnarla in aeroporto. L'amica sarebbe tornata il lunedì successivo insieme al portoghese e da lì le loro strade si sarebbero separate nuovamente: lui, dopo una notte a Milano, sarebbe ripartito per raggiungere la sua famiglia che ancora abitava nelle vicinanze di Lisbona, mentre lei, dopo tre giorni a casa, sarebbe andata a Firenze per passare il Natale con suo padre e gli altri parenti che ancora aveva nel capoluogo toscano.

Colpo di testa | Brahim DíazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora