Solo io, solo tu

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Rafa aveva guidato a velocità folle per raggiungere l'hotel in pieno centro di Milano in cui Greta era impegnata quella sera. Aveva mollato la sua auto in un punto in cui quasi sicuramente avrebbe preso una multa ma non gliene importava, non era certo un problema quello per lui. Sceso dall'auto, si era messo a correre ed era senza fiato quando giunse all'ingresso della sala congressi in cui era in corso l'evento organizzato da Diego. Cercò di sbirciare all'interno ma un energumeno in giacca e cravatta di almeno dieci centimetri più alto di lui gli si parò davanti sbarrandogli la visuale.

"Ha un invito? Altrimenti qui non può entrare" disse in tono burbero squadrandolo da capo a piedi. Rafa si rese conto in quel momento di essere vestito in modo decisamente inappropriato. Indossava infatti ancora la tuta del Milan che aveva scelto quel pomeriggio per viaggiare comodo.

"No non ce l'ho ma sono un caro amico di Diego Navarro, può chiamarlo per favore?" sbuffò Rafa spazientito. Sembrava che l'energumeno non l'avesse nemmeno riconosciuto e questo contribuì ad aumentare il suo nervosismo.

"Sì certo, ne ho già visti diversi stasera di amici di Diego Navarro e se avessi dovuto chiamarlo ogni volta sarei già stato licenziato" rispose l'omone rivolgendo a Rafa un sorrisetto beffardo. Il portoghese allargò le braccia e le lasciò ricadere mollemente lungo il corpo. Aveva già capito che non fosse il caso di insistere, quindi si voltò e andò ad accomodarsi su un divanetto nella hall dell'hotel, da cui poteva avere una buona visuale sulla porta d'ingresso della sala in cui era in corso l'evento. Non aveva nessuna intenzione di muoversi da lì fino a che non avesse visto uscire Greta.

I minuti sembravano interminabili e Rafa, stanco per il viaggio di ritorno dal Portogallo e per le successive corse in auto alla ricerca della ragazza, fece l'errore di appoggiarsi allo schienale del comodo divano e socchiudere gli occhi. Fu risvegliato da un vociare di persone e gettando un'occhiata all'orologio si rese conto di essersi addormentato nella hall dell'hotel e di aver dormito per oltre un'ora. Terrorizzato al pensiero di non trovare più Greta, scattò in piedi. La maggior parte degli invitati all'evento se ne stava andando e il portoghese si ritrovò a sperare che lei e Diego non avessero già fatto lo stesso, anche se gli sembrava improbabile. Verosimilmente sarebbero stati gli ultimi a uscire.

Passò ancora qualche minuto e Rafa rimase fermo sul posto, incerto sul da farsi. Se l'evento era terminato, forse anche l'energumeno che lo aveva cacciato via aveva lasciato il suo posto e quindi lui avrebbe potuto sbirciare dentro alla sala congressi dove forse potevano trovarsi ancora Greta e Diego. Ma proprio quando stava per muovere un passo in quella direzione, il suono di una risata femminile lo costrinse a fermarsi. Proprio di fonte a lui, la ragazza che aveva cercato fino a quel momento stava avanzando, bella e sicura di se come non l'aveva mai vista prima. Indossava un abito da sera a sirena di un color ametista che creava uno spettacolare contrasto con la sua pelle chiara, i suoi capelli biondi raccolti sulla nuca in un'acconciatura fintamente disordinata e i suoi occhi di ghiaccio; una generosa scollatura e un vertiginoso spacco mettevano in risalto il suo décolleté e le sue gambe chilometriche. Indossava un paio di sandali dal tacco altissimo e camminava tenendo sottobraccio un Diego anche lui molto bello e curato. Rafa provò una fitta di gelosia al vederli ridere e scherzare insieme, e tra l'altro i due erano così impegnati nelle loro divertenti chiacchiere da non essersi nemmeno accorti di lui anzi, gli stavano voltando le spalle per dirigersi verso il bancone della reception. Se non fosse stato assolutamente certo dell'etica professionale di Diego avrebbe fatto un casino in quel preciso istante; ma conosceva bene il fotografo, sapeva quanto tenesse al suo lavoro e con quanto rigore lo tenesse separato dalla sua vita privata e si impose di mantenere la calma.

"Adesso devo davvero andare Greta" sentì dire all'italo-argentino "ma non preoccuparti, ti chiamo un taxi che ti riporta a casa, ok?"

"Non serve nessun taxi, la porto a casa io" intervenne Rafa facendo voltare sia Greta sia Diego nella sua direzione.

Colpo di testa | Brahim DíazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora