Emma amava nuotare.
L'acqua era da sempre una parte di lei: era nata sotto un segno d'acqua, il Cancro, ed il suo primo incontro con il mondo esterno era avvenuto proprio dentro l'elemento naturale che amava di più. Sua madre l'aveva infatti partorita in una grande vasca messa a disposizione dall'ospedale in cui aveva scelto di far nascere la propria primogenita, e questo evento aveva sancito in modo irreversibile l'amore che Emma avrebbe provato naturalmente per l'acqua.
La madre le raccontava spesso che quando da neonata aveva delle crisi di pianto bastava un bagnetto per farla calmare. Era stato naturale quindi per i genitori iscriverla a corsi di acquaticità neonatale che poi, man mano che la bambina cresceva, erano diventati veri e propri corsi di nuoto. Emma sembrava essere davvero portata per quello sport, e le sarebbe piaciuto praticarlo a livello agonistico, ma purtroppo, a causa della sua corporatura troppo esile, gracile e poco resistente, i suoi istruttori non l'avevano ritenuta idonea. La passione per il nuoto, nonostante questo, non si era affievolita: anche ai tempi della scuola superiore, appena aveva del tempo libero e comunque almeno due o tre volte a settimana, Emma raggiungeva in bicicletta la piscina della cittadina in cui abitava e trascorreva il tempo dedicandosi al passatempo che più amava e che più riusciva a farla sentire tranquilla e rilassata. Tra una bracciata e l'altra, la ragazza riusciva a distrarsi dalle preoccupazioni legate allo studio o ai tormenti della sua vita privata, e a ritrovare la serenità. L'acqua la faceva stare bene e aveva questo potere su di lei, da sempre.
La mattina del 1 giugno 2024, la situazione non era diversa: quella sera a Wembley, stadio della nazionale inglese, il Real Madrid avrebbe disputato la finale di Champions League contro i tedeschi del Borussia Dortmund. Emma era arrivata a Londra la sera prima e, non essendo riuscita a vedere il suo fidanzato, in ritiro con la propria squadra, si sentiva particolarmente ansiosa ed agitata.
Sì era svegliata presto quella mattina ed era scesa al piano interrato dell'hotel che ospitava una piscina coperta. Certo, non era una piscina olimpionica - Emma lo avrebbe di gran lunga preferito - ma qualche bracciata sarebbe riuscita a farla comunque, alla ricerca della tranquillità e della spensieratezza che in quei giorni le mancavano come l'aria.
Emma sapeva quanto quell'occasione fosse importante per Brahim. Il ragazzo probabilmente non sarebbe rientrato nell'undici titolare, ma forse avrebbe avuto la possibilità di subentrare a partita in corso. Del resto l'accesso alla finale era stato anche merito suo, che con un goal da vero campione aveva permesso al Real Madrid di superare gli ottavi di finale della prestigiosa competizione europea. Non era stato facile arrivare in finale, ma la squadra allenata da mister Ancelotti era formata da calciatori, più o meno giovani, accomunati non solo da talento e qualità tecniche indiscutibili, ma anche e soprattutto dalla voglia di vincere. Di portare a casa quel trofeo che il Real Madrid, la squadra più titolata in Europa, aveva vinto solo due anni prima, ma la fame di vittorie della squadra spagnola non si placava mai.
I pensieri di Emma vorticavano incessanti mentre muoveva braccia e gambe in un perfetto equilibrio. La partita sarebbe iniziata alle 21 e lei non aveva nulla da fare quel giorno. Le sarebbe bastato arrivare allo stadio nel tardo pomeriggio e per un attimo pensò che avrebbe potuto trascorrere tutta la giornata dentro quella piscina, lasciandosi cullare dall'acqua proprio come nel giorno della sua nascita.
Era così concentrata nei movimenti da non essersi resa conto che una persona si era tuffata in piscina e stava nuotando al suo fianco. "Complimenti! Saresti stata un'ottima quattrocentrista!" esclamò una voce femminile che Emma conosceva molto bene.
"Lucrezia!" gridò la ragazza osservando la giovane donna che le sorrideva, appoggiata con un braccio a bordo vasca e con in testa l'immancabile cuffia rosa. "Che bella sorpresa, ma quando sei arrivata? Non ti avevo proprio vista e nemmeno sentita!" proseguì nuotando verso l'amica per abbracciarla.
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Colpo di testa | Brahim Díaz
FanficEmma è una ragazza diciannovenne che vive in una cittadina a nord di Milano con i genitori e il fratellino di dieci anni, Riccardo. Nell'estate 2022 il bambino viene scelto per giocare nelle giovanili del Milan, squadra di cui tutta la famiglia è ti...