Un tuffo nel passato

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Dopo aver pronunciato quelle tre parole, Emma si sentì svuotata ma nello stesso tempo libera, come se si fosse tolta un peso enorme dallo stomaco; le dispiaceva solo di aver reagito così male davanti a Brahim, ma lui decise di comportarsi come se nulla fosse accaduto. Le circondò le spalle con un braccio, le posò un leggero bacio sulla testa e sorridendo le disse "Entriamo?"

Non appena aprirono la porta furono investiti subito da un delizioso profumo di pizza. L'interno del locale era molto semplice, l'arredamento era spartano, ma l'ambiente era pulito in maniera impeccabile. Dietro un grosso bancone all'ingresso, un uomo corpulento dai capelli brizzolati e dai vivaci occhi azzurri era impegnato ad impastare, mentre una donna minuta ed energica i cui capelli castani erano raccolti in uno chignon si fece incontro ai due ragazzi con un ampio sorriso stampato in volto.

"Emma ciao! Non sapevo che saresti venuta!" le disse la donna stringendola in un caloroso abbraccio.

"Ciao Anna! Guarda non lo sapevo nemmeno io. Non è troppo tardi per una pizza, vero?" domandò la ragazza gettando una rapida occhiata all'orologio. Mancavano pochi minuti alle 23.

"Ma figurati, lo vedi Giuseppe? Sta ancora impastando, stasera c'è stato il pienone. E poi non è mai troppo tardi per te" commentò la donna facendo un passo indietro per osservare il viso di Emma. "L'hai incrociata, vero?" chiese poi con aria preoccupata. Emma annuì e Anna capì che non aveva molta voglia di parlarne, così accompagnò la ragazza e Brahim al tavolo. Emma si sentì in imbarazzo mentre si toglieva il cappotto, quello che indossava non era certo un abbigliamento adeguato per una cena in una normale pizzeria di paese, ma non erano quelli i suoi programmi iniziali per la serata. Dopo aver sistemato il cappotto sulla sedia, alzò gli occhi e incontrò quelli di Brahim che le stavano praticamente facendo una radiografia completa dalla testa ai piedi. Il ragazzo non disse nulla ma fu Anna ad intervenire.

"Oh cielo Emma ma quanto sei bella stasera!" le disse piano all'orecchio "Altro che quella smorfiosa di Camilla".

Emma rise di gusto a quell'esclamazione e sentì l'imbarazzo cominciare a svanire un po'.

Né Anna né Giuseppe seguivano il calcio, quindi non avevano la minima idea di chi fosse il ragazzo insieme ad Emma. A differenza loro, invece, altri clienti della pizzeria lo riconobbero e si avvicinarono al loro tavolo per chiedergli un autografo o scattargli una foto. Emma avrebbe voluto sprofondare.

"Esci con uno famoso e brava Emma!" commentò a bassa voce Anna che girava per il locale come una trottola; solitamente avevano un ragazzo fisso come cameriere e nei weekend anche la sorella maggiore di Elisa dava una mano ai genitori a servire in sala, ma quella sera Emma non aveva visto né l'uno né l'altra.

Nello stesso momento, il cellulare che la ragazza aveva appoggiato sul tavolo trillò. Era un messaggio di Elisa.

Emma, devo dirti una cosa, ti posso chiamare o sei impegnata con Andrea?

Giusto, Elisa non aveva la minima idea di quello che era accaduto nelle ultime due ore, forse era il caso di informarla.

Non ci sono andata da Andrea, sono in pizzeria dai tuoi. E immagino che quello che devi dirmi riguardi Camilla, giusto?

Il cellulare di Emma squillò di nuovo ma questa volta non era un messaggio, Elisa le stava telefonando. La ragazza decise di rispondere, tanto Brahim era ancora impegnato a firmare autografi e a farsi fotografare.

"Em, hai visto anche tu la storia che ha postato Camilla su Instagram quindi? Io non sapevo nemmeno che sarebbe venuta in pizzeria stasera, ma non capisco cosa ci facesse con lei Brahim Diaz!" esclamò in tono agitato. Ad Emma sembrò di annegare, travolta da quel fiume di parole, ma poteva capire benissimo perché la sua migliore amica fosse così agitata.

Colpo di testa | Brahim DíazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora