Confidenze e supposizioni

1.2K 54 137
                                    

Emma dormì ben poco quella notte. Brahim, stanco morto dopo la partita, la serata in discoteca e la riappacificazione con lei culminata in due rapporti sessuali parecchio intensi che gli avevano tolto anche le ultime energie, si addormentò subito non appena ebbe appoggiato la testa sul cuscino. Lei, invece, aveva l'adrenalina a mille e, nonostante si sentisse un po' indolenzita e abbastanza spossata, fece molta fatica a prendere sonno. Nella camera da letto dello spagnolo filtrava un po' di luce dall'esterno ed Emma rimase per diverso tempo ad osservarlo mentre dormiva. Aveva un viso così rilassato, le labbra curve in quello che sembrava un sorriso, forse stava facendo un bel sogno. Emma si ritrovò a pensare che, sebbene fosse sveglia, un bel sogno lo stava facendo anche lei. Tutta quella serata era stata un sogno, e lei sperava davvero che questa volta non finisse più.

Fu svegliata poche ore dopo dalla vibrazione del proprio cellulare. Lanciò uno sguardo a Brahim che ancora dormiva profondamente, poi afferrò il telefono per controllare che ore fossero. Le 10.30. Le notifiche sul display riguardavano un serie di messaggi che Elisa e Greta si stavano scambiando sul loro gruppo Whatsapp: Elisa e Christian erano stati i primi a svegliarsi, avevano fatto colazione e poi lei, che ancora aveva l'auto di Emma, aveva accompagnato il fidanzato in stazione in modo che potesse prendere un treno per tornare a casa. Infine Elisa era tornata in hotel e ora cercava di capire se le amiche l'avrebbero raggiunta per passare la giornata insieme come avevano inizialmente programmato.

Io ci sono, però mi sono appena svegliata, mi cambio e poi cerco di capire come arrivare da voi con i mezzi pubblici

Oh ma buongiorno principessa! Tutto bene con il tuo affascinante calciatore spagnolo? Non puoi farti portare in hotel da lui?

Emma scosse la testa, Greta era sempre la solita.

Non voglio svegliarlo né tantomeno obbligarlo a uscire di casa apposta per accompagnare me

Si può sapere cosa gli hai fatto per farlo stancare al punto da non volerlo svegliare? No aspetta, ce lo racconti dopo, quando saremo a mollo in piscina. Comunque ti toccherà svegliarlo per forza perché immagino abbia l'antifurto attivato, a meno che ti abbia già comunicato il codice per disattivarlo

Emma alzò gli occhi al cielo. Ricordava perfettamente il momento in cui Brahim aveva digitato un codice per attivare l'antifurto la notte prima, subito dopo essere entrati in casa. Le dispiaceva moltissimo doverlo svegliare ma in effetti non aveva pensato alla necessità di disattivare l'antifurto per poter uscire.

Ok, adesso mi cambio e poi quando sono pronta lo sveglio

Sicura? Forse ti conviene farlo subito, i tempi di risveglio potrebbero essere lunghi...

Emma non poteva vedere il viso di Greta in quel momento, ma era sicura che se avesse potuto farlo ci avrebbe scorto senz'altro un sorrisetto malizioso.

Mezz'ora più tardi, Emma era pronta; Brahim dormiva ancora profondamente e, seppure a malincuore, la ragazza dovette svegliarlo; decise di farlo stampandogli sulle labbra un bacio delicato.

"Ema" mormorò lui nel sonno, con gli occhi ancora chiusi. La ragazza sorrise compiaciuta, il nome che lui aveva pronunciato era quello giusto.

"Brahim, devo uscire, vado a raggiungere Eli e Gre, non è che potresti venire a disattivare l'antifurto? O altrimenti darmi il codice così lo faccio da sola?"

Lo spagnolo mugugnò mentre riemergeva dal mondo dei sogni. Aprì prima un occhio, poi anche l'altro e rivolse ad Emma uno sguardo da cucciolo indifeso.

"Devi proprio andare? Non puoi restare con me?" domandò con la voce ancora impastata dal sonno.

"Non mi guardare così, lo sai che Greta ci tiene a fare questa cosa noi tre insieme per il suo compleanno" si giustificò Emma che in realtà, seppure avesse voglia di vedere le sue amiche, sarebbe però rimasta più volentieri con Brahim.

Colpo di testa | Brahim DíazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora