La quarta maglia

1.2K 55 154
                                    

La serata al Jack's stava volgendo al termine; il locale si era già in buona parte svuotato e anche i rossoneri erano pronti a tornare alle loro abitazioni: la mattina successiva erano attesi a Milanello per colazione e non avrebbero avuto la possibilità di dormire fino a tardi.

"Vieni da me domani sera?" chiese Brahim ad Emma mentre si stavano infilando i giubbotti prima di avventurarsi fuori, nel freddo di quella notte di febbraio. Né lui né lei avevano più nominato Gabriele dopo l'incontro fortuito avvenuto quella sera. Brahim aveva intuito chi fosse quel ragazzo, ricordava il suo nome dalla sera in cui Emma gli aveva raccontato la sua storia; ma la sua ragazza non sembrava affatto desiderosa di parlarne e Brahim aveva preferito non riportare il discorso su di lui, almeno per quella sera.

"Sì vengo ma non posso restare a dormire, sabato devo studiare, ho l'esame il giorno prima del ritorno di Champions" rispose Emma.

"Hai sempre gli esami vicino alle partite di Champions, speriamo vada bene a tutti e due come la settimana scorsa!" rise Brahim.

"Sì e ti rendi conto di cosa significa per me? Doppia agitazione, non arriverò viva alla fine dell'anno se vado avanti così" proruppe lei in un tono così melodrammatico che fece scoppiare a ridere Brahim ancora più fragorosamente di quanto non avesse fatto poco prima.

"Che succede qui? Posso farmela anche io una risata?" domandò Theo che quella sera era solo perché Zoe aveva un impegno di lavoro.

"Non so" ridacchiò Brahim. "Qui si parla di partite di Champions, esami universitari e persone che non reggono tutto questo stress e moriranno giovani" aggiunse indicando Emma che nel frattempo si era avvinghiata al braccio dello spagnolo come un koala su un albero.

"Cara Emma" esordì il francese "qui prima di morire di stress mi fai secco il bro tu. Ma sai quante volte ho provato a chiamarlo domenica scorsa e non rispondeva mai? HA DORMITO TUTTO IL GIORNO!!!" continuò con un tono di voce sempre più alto e incredulo.

Emma si strinse nelle spalle. "E vabbè, si vede che era stanco, io cosa c'entro?" domandò con finta innocenza.

"Seeeee non fare finta di non capire, sarai piccola e magrolina ma me l'hai ridotto in polpette questo ragazzo!" scherzò Theo.

"Si dice anche da voi che nella botte piccola ci sta il vino buono?" domandò Emma con un luccichio divertito nello sguardo che saettava dal francese allo spagnolo.

"In España no" disse quest'ultimo "comunque sentito bro? Vale anche per me" aggiunse poi rivolgendosi all'amico francese con un largo sorriso.

"Sì vabbè vi siete proprio trovati voi due" commentò Theo alzando gli occhi al cielo.

"Ehi ragazzi non dimenticatevi il servizio fotografico domani eh!" li interruppe la voce allegra di Diego. I due lo guardarono con aria interrogativa.

"Non ve l'hanno detto? Daniele ha avuto un impegno imprevisto quindi sarò io a farvi il servizio fotografico con la maglia nuova che indosserete domenica contro l'Atalanta" spiegò l'italo-argentino alludendo al fotografo ufficiale della squadra rossonera.

"Ma sì, per noi cambia poco, tanto il tuo studio è vicino a quello di Daniele" osservò Theo. "L'orario è confermato?"

"Sì, venite direttamente quando avete finito l'allenamento" confermò il fotografo.

"Vado a dirlo a Olivier e Pierre allora" disse Theo voltando le spalle a Diego, Brahim ed Emma e dirigendosi verso i due connazionali.

"Com'è la nuova maglia? Non l'ho ancora vista" intervenne Emma.

"Non puoi averla vista, la presentano domani con le foto che ci farà Diego. Aspetta, te la faccio vedere" disse estraendo il cellulare e scorrendo nella sua galleria fotografica. "Bueno, mira" disse avvicinandosi ad Emma e voltando verso di lei lo schermo del suo telefono perché potesse vederlo.

Colpo di testa | Brahim DíazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora