Allenamento in compagnia

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La settimana successiva non iniziò esattamente nel migliore dei modi per Emma. Il lunedì mattina, infatti, quando provò a mettere in moto la sua auto, quella emise un rumore poco incoraggiante e poi si spense. Per fortuna suo padre era ancora in casa e, dopo aver accompagnato Riccardo a scuola, diede alla ragazza un passaggio nella stazione della cittadina in cui vivevano perché lei potesse prendere un treno per raggiungere Milano, dopodiché avrebbe chiamato un suo amico meccanico che aveva l'officina poco distante da casa loro. Durante il tragitto in treno, Emma pensò che quell'inconveniente non fosse affatto di buon auspicio considerando che quella era la settimana in cui forse avrebbe potuto rivedere Brahim, sempre se lui non avesse cambiato idea su di lei. Man mano che le ore passavano, il suo nervosismo cresceva. Non voleva illudersi che lui sarebbe tornato a cercarla, ma era esattamente quello che stava accadendo; nelle due settimane precedenti si era sforzata di continuare a vivere la sua vita normalmente, come se non fosse mai successo nulla tra loro, ma adesso che il ritorno dello spagnolo in Italia si avvicinava lei non poteva impedirsi di sperare almeno un pochino che lui tornasse a cercarla.

Il giorno successivo Emma accompagnò Ricky agli allenamenti con un'auto sostitutiva e non appena l'ebbe parcheggiata nel centro sportivo in cui il bambino si allenava, lui cacciò un urlo così forte da far tremare i vetri dell'auto. "EM! GUARDA CHI C'È LAGGIÙ!!!"

La ragazza sentì per un attimo il proprio cuore tremare. Poteva essere lui? Non era possibile, non sapeva i giorni e gli orari in cui Riccardo si allenava, però in fondo i due giocavano per la stessa squadra e Brahim avrebbe potuto ottenere quell'informazione molto facilmente se avesse voluto.

Nel frattempo Riccardo si era lanciato giù dall'auto ed era corso via, e in quel momento Emma capì chi aveva fatto entusiasmare così tanto il bambino. C'era solo un giocatore del Milan che aveva quell'effetto su suo fratello e purtroppo non era Brahim Diaz. Era Ante Rebic.

Emma scese dall'auto e andò incontro all'attaccante croato che aveva parcheggiato la propria auto poco distante dalla loro mentre Ricky, dopo averlo abbracciato, lo stava tempestando di chiacchiere. Ante sorrideva, gentile come sempre, e sorrise anche ad Emma quando la vide avvicinarsi.

"Ciao Ante che bella sorpresa! Ricky vai a cambiarti forza, così fai vedere ad Ante quanto sei diventato bravo!" disse la ragazza, realizzando che per quel pomeriggio avrebbe dovuto dire addio ai libri di Psicologia. Fu contenta di quell'imprevisto però, studiare da sola in auto era scomodo oltre che noioso, e poi Ante le era simpatico e le faceva piacere passare un po' di tempo con lui.

Il calciatore e la ragazza si sistemarono a bordo campo in attesa dell'ingresso dei bambini.

"Come stai?" le chiese lui gentilmente.

"Bene grazie e tu? Come sono andate le vacanze?" domandò Emma cercando di evitare l'argomento Mondiali dato che anche Ante, così come Brahim, non era stato convocato dalla propria nazionale.

"Molto bene, sono stato in Croazia e mi sono fatto coccolare dalla mia famiglia, ho rivisto tutti i miei amici e mi sono anche allenato. Sai, dopo gli ultimi infortuni non volevo perdere la forma fisica, quasi tre settimane di stop sono un periodo davvero lungo a metà della stagione". Emma non poteva biasimarlo, del resto Ante Rebic aveva fama di essere un professionista serio e costante e anche in quella circostanza lo aveva dimostrato. Mentre i bambini facevano esercizi di riscaldamento, lui le raccontò più nel dettaglio della sua famiglia, composta dai suoi genitori e dalle sue due sorelle, e dei luoghi che amava particolarmente nella sua terra. Lei lo ascoltò con interesse dato che non era mai stata in Croazia, e si dispiacque che Ricky non potesse partecipare alla conversazione in quel momento, anche se forse il bambino aveva già avuto occasione di sentire almeno in parte quei racconti nel pomeriggio trascorso con il numero 12 rossonero a Milanello.

Colpo di testa | Brahim DíazDove le storie prendono vita. Scoprilo ora