La neve scendeva fitta quella mattina di fine dicembre ed Emma, seduta al tavolo accanto alla finestra, si distraeva continuamente dallo studio e si perdeva ad osservare quei pallini bianchi che riempivano il cielo con la loro danza leggera e si posavano a terra silenziosamente unendosi agli altri, caduti prima di loro. Si sentiva un po' come quei fiocchi di neve: aveva ballato felice nel cielo ma poi la realtà l'aveva gettata inesorabilmente a terra ponendo fine alla sua danza gioiosa.
Era il ventisette dicembre e mancava un mese e mezzo al suo primo esame. Aveva ancora tempo ma non tantissimo, il libro era voluminoso e i contenuti complessi, ma quel che era peggio era il suo essere totalmente priva di concentrazione. Il giorno prima aveva dato la colpa alla stanchezza dovuta al fatto di essere stata costretta ad alzarsi molto presto per mettersi in auto con i genitori e il fratello dopo una notte pressoché insonne, ma quel giorno non c'erano scuse che tenessero. Era in casa da sola, Ricky stava sciando con il padre, lo zio e i cugini Filippo e Francesco che avevano in affitto l'appartamento accanto al loro, mentre la madre e la zia avevano preferito concedersi qualche ora di relax in una spa. Le due donne avevano provato a convincerla ad unirsi a loro, ma lei aveva declinato l'invito con la scusa dello studio; in realtà aveva solo voglia di stare da sola.
Emma si prese la testa tra le mani e trasse un profondo respiro. Doveva assolutamente concentrarsi ma non sapeva nemmeno da che parte cominciare. Si alzò e aprì la dispensa in cerca di cioccolato; il giorno prima, quando era andata a fare la spesa con i genitori e il fratello, il suo sguardo si era posato su una serie di tavolette ben impilate l'una accanto all'altra ed aveva pensato che forse il cioccolato l'avrebbe potuta aiutare a tirarsi su un po' di morale. Scartò la tavoletta e l'addentò con gusto; il sapore dolceamaro del cioccolato fondente le invase la gola regalandole un istante di puro piacere. Ma quella sensazione di benessere fu di breve durata, non appena il sapore dell'alimento si fu dissolto sulle sue papille gustative, Emma tornò a sentire la sua anima riempirsi di vuoto, di nulla, di silenzio. Ed era difficile conviverci; aveva voglia di urlare, di prendere a pugni qualcuno o qualcosa, di spaccare oggetti, di disperarsi, e di piangere ancora. Erano passati due giorni e il suo cervello non faceva altro che rimandarle nella testa immagini felici di lei e Brahim: lo sguardo di lui sotto il lampione quella sera di novembre, il suo sorriso quando l'aveva vista entrare per la prima volta a casa sua, le sue risate quando lei lo aveva costretto con l'inganno a togliersi di dosso il maglione di Natale... e quello che era successo dopo. Era una persecuzione; Emma avrebbe voluto potersi catapultare nel magico mondo di Harry Potter e farsi cancellare i ricordi come succedeva ai babbani quando entravano in contatto con il mondo magico. Ma viveva nel mondo reale e nessuno avrebbe mai potuto cancellare nulla con un colpo di bacchetta, avrebbe dovuto riuscirci da sola.
Qualcuno bussò alla porta distraendo la ragazza dai propri pensieri. Non aveva idea di chi potesse essere, non aspettava nessuno e per un attimo ebbe il timore che qualcuno dei suoi familiari non si fosse sentito bene e fosse già tornato a casa. Augurandosi con tutto il cuore che non fosse così, Emma ripose nella credenza la tavoletta di cioccolato e si diresse alla porta.
Quella che si trovò davanti sarebbe potuta essere un'immagine paradisiaca per molte ragazze della sua età ma non per lei. Suo cugino Filippo la guardava sorridendo, con i capelli spettinati dal casco, un sorriso malandrino e un'espressione determinata in viso.
"Ciao Faccia d'angelo, che ci fai qui?" chiese lei sorpresa di trovarselo davanti.
"Che domande, sono venuto a prenderti! Ti porto sulle piste e guarda che non accetto un no come risposta" rispose lui sfrontato.
"Fai sempre così con le ragazze tu? Ci credo che sei ancora single!" sbottò lei esibendo un sorriso. Sebbene quel semplice gesto al momento le costasse una fatica enorme, Filippo riusciva sempre a tirare fuori il suo lato più scherzoso ed Emma era sinceramente felice che lui fosse presente in quei giorni.
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Colpo di testa | Brahim Díaz
FanficEmma è una ragazza diciannovenne che vive in una cittadina a nord di Milano con i genitori e il fratellino di dieci anni, Riccardo. Nell'estate 2022 il bambino viene scelto per giocare nelle giovanili del Milan, squadra di cui tutta la famiglia è ti...