"Jarvis? Prova ancora."
L'intelligenza artificiale, creata da me, prova con una nuova combinazione di codici binari a far funzionare il programma di riconoscimento facciale che ho intenzione di inserire all'interno del mio casco.
"Mi dispiace signore... tentativo fallito ancora." afferma con la sua voce metallica.
Se lei fosse qui saprebbe cosa fare.
Ma lei non c'è più.
E' questa la cosa che continuo a ripetermi da giorni. Ma la mia mente sembra non accettarlo. Da quando siamo ritornati in questa enorme villa a Malibù, passo le mie intere giornate in questo laboratorio. E' qui che è nato tutto dopo essermi liberato nel deserto da quei terroristi. Qui è nata la prima vera armatura di Iron man.
Provo a dormire la notte, ma quando mi stendo accanto a Pepper e chiudo gli occhi mi appare il suo viso.
"Signore... c'è il capitano Rogers per lei alla porta."
Una delle ultime persone che mi aspettavo di vedere questa mattina. So bene cosa vuole dirmi, non sono di certo uno stupido. Ho visto e sentito Il modo in cui interagiva con Cassie quando l'abbiamo ritrovata. Come si guardavano, come si coprivano le spalle. La missione li ha avvicinati. Anzi meglio dire che si sono proprio innamorati. E se in passato, avrei difeso con le unghie e con I denti quella stupida regola sulle relazioni ad oggi mi rendo conto che... ognuno deve fare ciò che si sente. Perchè la vita è troppo breve.
E io non sono nessuno per decidere per gli altri.
Cinque minuti dopo, Steve fa il suo ingresso nel mio laboratorio. E' stanco, chiaro sintomo che anche lui non sta proprio dormendo. Ed è triste. Glielo leggo negli occhi.
"Tony." mi saluta con un cenno del capo.
"Cap." sussurro armeggiando con alcuni attrezzi. "Viaggetto piacevole?"
"Sono venuto in moto."
"Le curve di Malibù sono le migliori per guidare su due ruote." affermo sincero. "Sai stavo pensando di ricomprarmi una moto... per provare il brivido della velocità."
"Non ti bastano le tue armature?" chiede scontato.
"Mah ti dirò... credo che per un pò le metterò da parte." ammetto secco. "Vorrei concentrarmi sulla famiglia... su Pepper, sull'azienda..."
"Farei lo stesso." ribatte prontamente. Per poi ammutolirsi di colpo a disagio.
"Sei venuto fin qui per un saluto o c'è altro?" domando curioso sperando che vada al dunque.
"So che..." inizia visibilmente a disagio. "So che lei non c'è più... ma non riesco a far finta di nulla."
"Spiegati meglio." rispondo portandomi le braccia al petto.
"Io... sono innamorato di lei Tony." ammette tutto d'un fiato. "Mi sono innamorato di lei e... non so dirti come o perchè... ma lei è riuscita a farmi dimenticare di Peggy."
"Si che lo sai." controbatto ovvio. "Lei era fantastica. Lei era divertente, solare, coraggiosa, tosta... bellissima."
"Si... lo era davvero." sussurra a malincuore. "Siamo amici da tanto tempo e non volevo che... ci fossero altri segreti tra di noi."
"Per questo volevate lasciare la squadra?" domando diretto facendo sgranare gli occhi a cap. "Oh andiamo... pensavi non me ne fossi accorto? Ho visto anch'io I filmati... e ti posso assicurare che si vedeva lontano un miglio che tra di voi c'era qualcosa."
"Lo sapevi?" chiede incredulo.
"Non sono mica stupido." sbotto alzando gli occhi al cielo. "Ho solo lasciato correre... perchè mi sono reso conto che quella regola sulla relazioni era una stronzata."
Steve cammina nervosamente per il laboratorio mettendosi le mani in tasca. "Lei era... preoccupata all'idea di parlarne con te. Non... non voleva deluderti."
Non potrebbe mai deludermi. Soprattutto non per questo motivo.
"Quindi è cosi?" domando di nuovo. "Vuoi lasciare la squadra?"
"Sincero? Non lo so." ammette prontamente. "La squadra è la mia famiglia... da quando mi sono risvegliato voi siete tutto ciò che ho... ma ... voglio prendermi del tempo per me stesso."
"Fallo." affermo deciso. "Io lo sto facendo."
"Lo so...e ti invidio credimi."
Sto per aggiungere qualcosa quando il suo cellulare inizia a squillargli nella tasca del giubbino di pelle. Lo prende, vede chi è al volo e stacca la chiamata in arrivo.
"Non rispondi?"
"Non mi va." sbotta secco. "E' Sharon... vuole parlare di... della missione di Cassie."
Lei sapeva. Ma certo. E a giudicare dalla faccia di Cap devo dedurre che non gliel'abbia detto.
"Sono troppo arrabbiato con lei per parlarle." aggiunge nervoso. "Lei sapeva e mi ha mentito... potevo... potevo arrivare prima, potevamo salvare lei e Stephen e invece..."
"Più che colpa di Sharon... è colpa del governo." lo correggo. "Quello stronzo di Ross deve aver dato ordini precisi."
"Sharon ed io siamo amici... o almeno lo credevo." ribatte a mo di giustificazione. "Io per Bucky vi ho quasi voltato le spalle eppure guardarci... siamo ancora qui."
Non posso dargli torto. Natasha e Clint hanno lavorato per lo SHIELD per anni eppure all'occorrenza capisco e scelgono da che parte schierarsi. Senza badare a quelle che potrebbero essere le conseguenze.
"Hai bisogno di sfogarti?" domando attirando ancora di più la sua attenzione. "No perchè... sai..."
Indico con il capo un angolo non molto distante da me dove c'è un martello e una grande lastra di metallo. Lo stesso metallo del suo scudo. Quindi indistruttibile.
"Qualcosa mi dice che ne hai bisogno." aggiungo e dopo qualche secondo lui si spoglia del giubbino, si rimbocca le maniche e si mette all'opera.
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Hybrid
RomanceE se... ritornati dalla missione di Nashville a Cassie fosse offerta una nuova missione? Questa volta per proteggere proprio l'uomo di cui è innamorata dall'Hydra? Parte 2 di Sotto Copertura.