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"Mi sei mancata."

Ho la pelle d'oca.
E no, non perchè ho freddo.
Ma perchè sono tra le braccia dell'uomo che amo.

"Mi sei mancata cosi tanto piccola." sussurra di nuovo tra un bacio e un altro mentre siamo su uno dei divanetti della cucina a pomiciare come due ragazzini.

"Dimostramelo." chiedo indirettamente muovendomi lentamente sulla sua erezione.
Perchè ho ben pensato di mettermi sopra di lui.

Lascio la sua bocca solo per spostare la mia sul suo collo. Adora quando lo faccio, ricordo che perdeva sempre la testa non appena dedicavo tutte le mie attenzioni li. Infatti proprio come in passato, gli lascio dei baci particolarmente languidi e i suoni sconnessi che escono dalla sua bocca mi fanno eccitare ulteriormente.

"Non... n-non ci penso proprio." balbetta titubante con il fiato corto. Mi blocco di colpo allontanandomi lentamente da lui. Lo guardo perplessa e in attesa che si spieghi meglio. "Voglio fare le cose per bene questa volta." rivela accarezzandomi il viso dolcemente.

"Tu... tu vuoi fare le cose per bene questa volta?" ripeto incredula.

"Domani sera... in realtà stasera... usciremo insieme e... come una qualunque coppia normale... dopo, potresti invitarmi nella tua camera e..."

"Al diavolo le coppie normali!" sbotto ironica riprendendo a baciarlo sentendolo sorridere contro le mie labbra. "Abbiamo superato quella parte da un pezzo."

"Peccato che tu non possa ricordare tutto." puntualizza divertito stringendomi però forte a se.

"Lo farò... ho solo bisogno di un piccolo aiuto." specifico alludendo a...

"L'hai appena definito... piccolo?" domanda perplesso. "Non mi sembra che tu ti sia mai lamentata delle mie misure... e non mi sembra neanche di avercelo picc..."

"Non lo ricordo, okey?" lo interrompo esasperata sperando che questo lo spinga ad andare dritto al punto. Ma mi rendo conto troppo tardi dell'arma a doppio taglio usata. "Merda."

Steve ride sonoramente prima di iniziare a scuotere il capo decisamente troppo divertito. "Te l'ho già detto che mi sei mancata?"

"Si." sussurro fingendomi contrariata. Ho gli ormoni a palla, la sua erezione che prepotente preme contro la mia, le sue braccia che mi stringono... e una gran voglia di scopare.

"E che ...ti amo?" chiede ancora facendomi sciogliere come un ghiacciolo al sole.

Lo odio. Ma proprio tanto.

Steve mi prende in braccio ma solo per ribaltare la situazione, facendomi ritrovare stesa con la schiena sul divano di pelle. Con lui sopra di me. "Ti amo cosi tanto." sussurra sincero guardandomi dritto negli occhi facendomi emozionare a tal punto che gli occhi mi si velano di lacrime. "Ehi... ehi, no no... non ..."

"Mi ... mi dispiace essermene andata senza dirti nulla." ammetto interrompendolo. "Ho tradito la promessa che ti avevo fatto, io... "

"Ehi, no va tutto bene..."

"Io volevo solo proteggerti." affermo sicura di me. "Volevo solo tenerti lontano da loro... una volta tornata sapevo che mi avresti odiato a morte ... non potevo immaginare che le cose sarebbero andate cosi che mi avrebbero fatto prigioniera... è stato un inferno sopravvivere... mi sentivo cosi persa, cosi spaventata. "

Questa volta è Steve ad essersi ammutolito. Mi osserva con occhi innamorati ed ammaliati. Il suo cuore batte forte nel suo petto.

"L'unica cosa a cui pensavo... eri tu." aggiungo iniziando a piangere silenziosamente. "Anche quando loro volevano farmi credere che mi odiavi, che mi avevi abbandonato li... Steve io lo sapevo dentro di me che non era vero... e una parte di te era sempre con me... questo mi ha aiutato a sopravvivere."

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