No more deal

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 "Devo dedurre che il mio invito per la serata sia andato smarrito."

Mi basta sentire questo e si accende nella mia testa un campanello d'allarme.

Lui è qui. Ci sta osservando.

Un secondo dopo e le mie mani si colorano di blu, della mia energia, riflettendo nell'ambiente un scudo protettivo che avvolge piano piano tutti gli ospiti e una parte dell'enorme salotto dove siamo tutti riuniti.

"Clint tesoro che succede?" chiede Laura visibilmente preoccupata notandoci tutti sull'attenti.

"Bambini qui!" ordina infatti Barton richiamando i figli più vicini a lui.

Guardo per un secondo Wanda che intuendo ciò che mi sta passando per la testa, avanza a grandi passi verso la famiglia di Clint. Muove leggermente le mani verso i bambini controllando cosi le loro menti  facendoli crollare in un sonno profondo dopo pochissimi secondi. Apre poi un portale in corrispondenza delle camere da letto, pronta a trasferire la famiglia di Hawkaye al piano di sopra. "Va tutto bene." rassicura Clint la moglie. "Wanda sa cosa fare." Laura nonostante sia un ex agente dello SHIELD, terrorizzata al massimo, annuisce ripetutamente con il capo e si lascia fluttuare in aria sparendo sotto i nostri occhi dopo pochi secondi. "Grazie." mormora Clint grato.

"Che succede agente Sullivan?" domanda ancora Aaron provocandomi attirando la mia attenzione. "C'è qualche problema?"

Steve nel frattempo mi ha raggiunto, seguito da Tony e Micheal Knight. Natasha grazie all'aiuto di Clint si muove sicura nel salotto prendendo dai vari scomparti segreti varie armi nel caso di una ipotetica difesa. "Nessun problema Aaron." ribatto decisa superando i tre aprendo esperta un grande schermo sotto forma ologramma più grande davanti a tutti noi. Aggirando Jarvis autorizzo il decollo di mark57 e mark12, due armature di Tony, per il controllo dell'intera area. "Riguardo il tuo invito... si credo che si sia perso nella casella di posta elettronica."

"Che peccato..." mormora il russo fingendosi dispiaciuto. "Mi sarebbe piaciuto rivedere il capitano Rogers."

Micheal al mio fianco, informatico bravo quanto me, mi imita cercando di rintracciare il satellite sul quale si appoggia la telefonata. Nel frattempo la chiamata viene messa in vivavoce affinchè tutti possano sentire la nostra conversazione. Ma lui può sentire solo la mia voce. "Te lo passerei ma..." inizio digitando velocemente delle cose sulla tastiera virtuale. "E' abbastanza incazzato con te."

"Questo si che è un peccato." ribatte prontamente ironico. "Ma... considerando che ho avuto prigioniera per mesi la sua donna...non mi aspettavo nulla di diverso da lui."

"Figlio di puttana." impreca Steve alle mie spalle.

"Rimbalza su vari satelliti ci vorrà un pò." bisbiglia Micheal serio.

"Agganciati sul satellite dello SHIELD." ordino coprendo il microfono che poggia sulla mia guancia. "Come hai fatto a bai passare Jarvis?" chiedo curiosa al mio interlocutore prendendo tempo. 

"Hai rifiutato la mia prima chiamata." mi informa rivelandomi cosi chi fosse il primo mittente ad avermi cercato. "L'Hydra ha dei bravi tecnici... ti ho chiesto più volte di lavorare per me ma tu..."

"Io non lavoro con i terroristi." puntualizzo interrompendolo.

"Ti abbiamo salvato la vita!" esclama fiero fingendosi offeso. "Ed è cosi che ci ripaghi? Definendoci terroristi?"

"Perchè sbaglio?" domando di getto. "Forse dovrei definirvi mostri? Assassini?"

Aaron ride a telefono, facendomi gelare il sangue nelle vene. "Cosa sei tu Cassie?" chiede facendomi irrigidire. "Ho visto come hai ridotto i miei uomini nel bosco... ma devo farti i complimenti... sono impressionato."

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