Pregnancy

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"Sicura di stare bene?"

"Mai stata meglio." ammetto sincera uscendo dal bagno solo per raggiungere Steve a letto e andare a dormire.

"Fino a qualche ora fa avevi la febbre alta e deliravi." puntualizza sicuro di se. Mi stendo al suo fianco e poso la testa sul suo petto, evitando però di guardarlo negli occhi.

Capirebbe. Lui sa leggermi dentro come poche persone sanno fare. E... voglio trovare il modo giusto per dirglielo. Lui desidera tanto essere padre. Avere una famiglia. Voglio che sia una cosa speciale. Un momento che ricorderà per il resto della vita.

"Ti va di parlare un pò?" chiede abbracciandomi tentando di incrociare il mio sguardo.

"Di cosa?" chiedo rigida un pò sulla difensiva.

"Tu... tu forse non... non te lo ricordi ma... prima hai detto delle cose." rivela a disagio.

Cosa? Cosa ho detto?

"Cose del tipo?" chiedo curiosa.

Steve sbuffa sonoramente incerto su come continuare. E' solo questo che mi spinge a spostare la testa dal suo petto al cuscino cosi da poterci capire qualcosa in più. "Hai nominato Peggy." afferma facendomi sgranare gli occhi. "E... del tuo non essere... abbastanza?"

Merda. Le parole di Sharon.

"Lascia stare era una stronz..."

"No, non lascio stare." mi interrompe risoluto. "Non lascio stare se è la verità. E so che è cosi visto che quando si delira si dice sempre la verità."

"Ero... ero arrabbiata per il tuo bacio con Sharon." ammetto nervosa. "La nostra conversazione nel tuo ufficio è stata... intensa."

"Cosa ti ha detto?" chiede alzando leggermente la testa grazie al braccio piegato. "Dimmelo."

"Voleva ferirmi."

"E ci è riuscita." aggiunge conoscendomi troppo bene. "Lo scoprirò lo stesso... ho intenzione di parlare con lei comunque viste le bugie che ti ha raccontanto."

"Lascia stare... non mi importa." sussurro sincera avvicicinandomi a lui sempre sul fianco nascondendo il viso contro il suo torace.

"Non lascio stare." mi avvisa severo. "Perchè non è la verità. E' stata lei a baciarmi, lei ad avvicinarsi, lei ad organizzare i nostri appuntamenti..."

La giornata poteva finire in maniera tranquilla. Sprizzo gioia da tutti i pori dopo la visita con Helen eppure... il mio umore sta cambiando a furia di parlare di Sharon Carter. "Non mi importa." affermo secca con un sorriso sincero. Mi stacco da lui solo per guardarlo negli occhi. "Non mi importa cosa va a dire in giro... so che persona sei e non mi importa. Non mi importa più di niente... ci sono altre priorità nella vita."

"Perchè... perchè ho l'impressione che tu non mi stia dicendo qualcosa?" domanda perplesso con lo sguardo corrucciato.

Perchè forse è cosi capitano?

"Non so di cosa tu stia parlando." sbotto vaga.

"E' cosi, vero?" chiede insistentemente. "Mi nascondi qualcosa. C'entra qualcosa la visita che ti ha fatto Helen?"

Tornati dalla cucina e non vedendomi in camera, si sono ovviamente insospettiti. Hanno chiesto a Jarvis dove fossimo e ... ovviamente l'intelligenza artificiale li ha accontentati rivelando la nostra presenza nella zona infermieristica.

"Sei strana da allora." aggiunge sicuro di se.

"Io strana? Ma dai." ribatto mettendomi seduta sbuffando sonoramente.

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