Ray
Questo posto fa schifo.
Bugie, inganni, maschere. Tutti si accusano a vicenda, e nessuno risolve niente. Ognuno si occupa solo dei propri interessi, e nessuno pensa a ciò che sarebbe meglio per tutti.
Anche Edward sta solo pensando a se stesso. Sta facendo ciò che vuole fare. Sta dicendo ciò che sente.
Non pensa agli altri. Non pensa a me. Non pensa al fatto che rimarrò solo, quando lui avrà ottenuto ciò che vuole, e se ne sarà andato.
E il modo. Il modo in cui sta scegliendo di andarsene. Non poteva copiare sua sorella, no. Non poteva scappare da qualche parte e farsi beccare, no.
Doveva far ricadere anche questo su di me.
Darmi una nuova colpa, per costringermi a combattere anche per lui. Diventare un altro degli spiriti che mi tormentano. Come se così facendo una parte di lui potesse davvero rimanere viva.
Sospiro, quando lo sento urlare di nuovo contro qualche Anziano che non mi curo neanche di guardare. Mi calo ancora di più il cappuccio sulla fronte. Mi sento in imbarazzo per lui.
Sto cercando di non ascoltare il discorso, ma Edward è mio amico. Non posso non essere d'accordo con lui, con ciò che sta dicendo. Penso solo che sia inutile scavarsi una fossa così grande da solo. E penso che sia patetico ostinarsi a parlare mentre nessuno sta ascoltando. Nessuno tranne me sta capendo.
Però, su una cosa sono d'accordo. Fa bene a usare quel tono con il Maestro. Anche se gli Anziani continuano a dirgli di non farlo.
«Non è solo un esperimento andato male!» insiste Edward. La sua figura incappucciata sembra ancora più minacciosa, perché è l'unico in piedi, l'unico che si sta agitando tanto.
La sua voce riecheggia per la Sala Grande, rimbalzando sui muri tutt'attorno, riempiendo le mie orecchie con tutta la rabbia che Edward sta provando.
Quando punta di nuovo il dito verso il Maestro Gardner, sembra davvero la Morte che sceglie la sua prossima vittima.
E so che è così.
«E, anche se fosse, non mi aiuterebbe ad accettarlo.»
«Hai avuto le tue scuse, dal Maestro Gardner in persona» interviene uno degli Anziani alla mia sinistra. Ruskin. Lo riconosco dalla voce.
Quella testa di cazzo.
La sua seduta è abbastanza lontana dalla mia, per fortuna, ed è quasi del tutto occultata dalla colonna centrale. Sono contento che lui non possa vedermi, quando ci riuniamo qui. Che non possa toccarmi.
«È già molto più di quanto ti meriteresti» borbotta ancora il vecchio.
«Quelle non erano scuse!» continua Edward, alzando il tono di voce, ora voltandosi verso Ruskin.
Sta firmando la sua condanna a morte.
Una figura incappucciata si muove, alla mia destra, a distanza di solo un paio di sedute. Cammina verso la colonna al centro della Sala Grande, verso Edward, a passi lenti. Il suono rimbomba, facendolo sembrare distante. Ma so che il Maestro Gardner vuole solo sentirsi più in alto. Superiore a tutti noi.
Quando raggiunge Edward, lui ammutolisce. Lo vedo deglutire, nervoso. Sa di aver già oltrepassato il limite da un pezzo.
«La morte di Stephanie Larson è stata accidentale» dice Gardner, con voce solenne. «In quanto Maestro della Congrega di Nipagan Waters, mi assumo la responsabilità del fallimento dell'esperimento che l'ha vista coinvolta. In quanto David Gardner, esprimo le mie condoglianze per la perdita di una mia consorella, e sono vicino al mio confratello in un momento in cui il dolore può sostituire ogni altro sentimento. La rabbia è una forza cieca, che ci allontana dalla luce e dalla chiarezza che noi tutti cerchiamo.»
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The Darkest Thing
Paranormale[Paranormal/Horror] TW: blood, violence, abuse, suicide. Serie Darkest, libro 1 La Congrega di Nipagan Waters esiste per proteggere il mondo dai mostri. Da più di trent'anni, questi esseri incomprensibili, fatti di oscurità, si nutrono di paura e di...