Kara
Mi hanno dato due scelte. L'Iniziazione, o la morte. Ma questa è l'Iniziazione, e io sto per morire.
Non ho capito se quel biondino stesse scherzando, se ha intenzione di aiutarmi, o se è il più pazzo di tutti, qui dentro. So solo che adesso sono in cella.
Mi hanno spinto in questa stanza buia, tra due porte di metallo. Da quella dietro di me sento provenire solo qualche voce ovattata. Le guardie – o quello che sono – stanno parlottando tra di loro, stanno preparando il necessario per la mia Iniziazione.
Io non so in cosa consista. Il biondino mi ha solo detto di resistere per dieci minuti senza morire.
Non ho i polsi legati, ma non ho quelle spade che le guardie portano. Non ho più nemmeno il mio accendino. Non riuscirò a combattere contro nulla di ciò che uscirà da una porta così grande.
Continuo a fissarla, i contorni indefiniti nella luce fioca.
È come il gigantesco portone della Cattedrale, che ho visto solo da lontano, ma è di ferro, o di qualche altra lega metallica. Non è intarsiata, non ci sono maniglie, non ci sono lucchetti.
Mentre mi domando quanto sia alta, la vedo spalancarsi di fronte a me, lenta.
La debole luce che viene dalle mie spalle sembra spegnersi, davanti a tutto quel nero. È diventata insignificante. E mi rendo conto di esserlo anch'io.
C'è solo tutta quell'oscurità, all'inizio. Ho quasi la sensazione che l'Iniziazione consista nell'entrare lì dentro, attraversare quella porta, ma ogni fibra del mio corpo mi dice di stare immobile.
E poi i peli sulla mia nuca si rizzano, quando vedo quelle tenebre muoversi. Muoversi verso di me. E ingrandirsi.
Non ho idea di cosa sia, ma sono sicura che voglia divorarmi.
Sembra fumo, o polvere scura. Arretro di un passo, d'istinto, ma so che non servirà a nulla scappare. L'oscurità continua a espandersi, proprio come una nuvola, e presto riempirà questa stanza.
Tento allora di allungare una mano, di attraversare quella nebbia. Ma l'oscurità non si ritrae, e sento solo freddo sulla punta delle dita.
Poi sento freddo ai piedi.
Abbasso lo sguardo, e scopro che l'oscurità ha già raggiunto le mie caviglie.
Una parte di me vorrebbe fiondarsi sulla porta alle mie spalle, bussare fino a frantumarmi le ossa delle mani, gridare finché le mie corde vocali non si spezzano.
Ma resto ferma.
Ormai non riuscirei più a muovermi, neanche se lo volessi. L'oscurità mi ha paralizzata, con la sua forma incomprensibile, e quel freddo che sembra venire da un altro mondo.
La nuvola nera mi raggiunge, mi investe, con tutte le sue particelle indefinibili. La sento attraversarmi la pelle, il sangue, le ossa. Rabbrividisco, e scopro le gambe incapaci di reggere il mio peso.
È un tocco leggero, ma è ovunque. È in punti del mio corpo di cui non ho mai avuto percezione. Non è doloroso, solo freddo, e insopportabile. Sento l'interno e l'esterno delle mie dita, delle mie gambe.
Faccio sempre più fatica a respirare. A vedere.
Ma la sento. La sento entrare.
Mi riempie, mentre mi svuota.
Mi stringo nei miei vestiti, come a volermi nascondere, ma l'oscurità è già sotto la mia pelle. Agito le mani per cacciarla via, come una nuvola di fumo, ma non serve a nulla. Non si sposta di un millimetro più lontana da me. Continua ad avvicinarsi.

STAI LEGGENDO
The Darkest Thing
Paranormal[Paranormal/Horror] TW: blood, violence, abuse, suicide. Serie Darkest, libro 1 La Congrega di Nipagan Waters esiste per proteggere il mondo dai mostri. Da più di trent'anni, questi esseri incomprensibili, fatti di oscurità, si nutrono di paura e di...