Ray
«Torniamo indietro.»
Tessa punta i piedi e smette di camminare, indietro di qualche passo rispetto a me, lungo il sentiero che si inoltra nella foresta. Il vento non ci dà tregua, e le torce non sono abbastanza per vedere niente più che dove mettiamo i piedi.
Sospiro. È insistente. Una bambina viziata.
Mi volto a guardarla. «Dobbiamo trovarli» ripeto, per l'ennesima volta.
Lei apre le braccia. «È chiaro che non sono qui» dice. «Se sono nei dintorni, li avrà già trovati qualcun altro. Ma sappiamo entrambi che sono stati trascinati dentro il portale.»
Odio ammetterlo, ma quella è l'ipotesi più probabile. Ma non abbiamo ancora finito di fare il nostro lavoro. «Se c'è qualcosa da seppellire, dobbiamo restituirlo alle famiglie.»
Tessa sbuffa, ma almeno smette di protestare, e riprende a camminare al mio fianco. «Quanti posti ci mancano da controllare, ancora?»
Faccio cenno alla salita alla nostra destra. Non vorrei che fosse necessario portare lì proprio Tessa. Quella radura è il mio posto. «Tu puoi continuare lungo questo sentiero. Io controllo là sopra. Così finiremo prima» propongo.
«Vuoi lasciare una ragazza a girovagare da sola per questa foresta oscura? Di notte?» finge di sorprendersi lei, ma noto l'ombra di un sorriso beffardo sotto la sua maschera.
Ricambio con una smorfia. «Hai paura, Tessa?» le chiedo io, di rimando.
Finalmente, lei sorride. «No, ma dobbiamo stare insieme. Non posso fidarmi di un sospettato come te. Devo tenerti d'occhio in ogni momento.»
Sbuffo dal naso, e scuoto la testa. «Vuoi almeno dirmi di che cosa sono sospettato?» le chiedo, mentre mi rassegno, e prendo ad arrampicarmi su per la parte più ripida del sentiero.
«Di essere un traditore» risponde lei. «Un impostore.»
«Un impostore?» ripeto io, scettico. «Un impostore è qualcuno che si finge chi non è. Io penso di essere sempre stato fin troppo onesto.»
Arrivo in cima alla salita, e mi volto per guardare Tessa dall'alto. «E penso che sia questo l'unico motivo per cui tuo padre mi odia così tanto» continuo, a voce più bassa, avvicinando il mio volto al suo. «A lui piacciono le bugie. Gli servono. Gli danno piacere.»
Tessa arretra di un passo, e mi guarda in cagnesco.
Io sostengo il suo sguardo. Cerco di risvegliare i suoi occhi azzurri, costringendola a tenerli aperti. Cerco di ricordarle ciò che il suo stesso padre è stato in grado di farle, senza dirle che sta continuando a fare la stessa cosa a me.
Vorrei solo che vedesse la verità. Vorrei che avesse la forza di accettarla, di affrontarla. Anche se fa male.
Non augurerei a nessuno di stare come sto io. Ma penso sia ancora peggio vivere così, mentendo a se stessi.
Il suo broncio di fronte a ciò che non le va a genio non è cambiato, in tutti questi anni.
Io e Tessa siamo stati i più giovani a essere costretti a fare l'Iniziazione. Mio padre ha costretto me per provare la sua fedeltà a questo posto. Suo padre ha costretto lei perché poteva.
Tessa aveva appena compiuto i cinque anni. Eravamo ancora amici, o qualcosa di simile, all'epoca. Aveva pianto. Aveva detto di voler dimenticare. Mi aveva pregato di convincerla che non fosse mai successo niente.

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The Darkest Thing
Paranormal[Paranormal/Horror] TW: blood, violence, abuse, suicide. Serie Darkest, libro 1 La Congrega di Nipagan Waters esiste per proteggere il mondo dai mostri. Da più di trent'anni, questi esseri incomprensibili, fatti di oscurità, si nutrono di paura e di...