Kara
«Ray, porta Tessa al sicuro.»
Gli lancio un'ennesima occhiata da sopra la spalla. Finalmente ha riaperto gli occhi.
Io non oso muovermi di un millimetro. Rimango ferma, l'impugnatura della Lángkard stretta tra le mie mani, la schiena dritta come mi ripeteva sempre Taylor.
Non so come abbia fatto a creare questa sfera scura. Ho pensato di evocare lo Spirito, ma una volta avuto prova che una barriera di luce bianca non avrebbe spaventato i mostri qui attorno, ho chiesto alla Morte qualcosa di più. Qualcosa di efficace. Ho chiesto alla Morte di proteggermi.
«Nessun posto è sicuro» sento Ray mormorare.
Ruoto la testa per vedere che sta faticando a tirarsi a sedere. Le dita gli tremano, per lo sforzo o per la paura, non saprei dire. Tessa è ancora immobile tra le sue braccia, in quella che sarebbe una posizione fetale, se le sue gambe non fossero in quello stato.
«Ray,» lo chiamo, in un sussurro, «devi andare.»
Lui annuisce appena. Respira dalla bocca, per calmarsi.
Riporto subito lo sguardo su Woolf, mentre sento Ray sforzarsi di tirarsi in piedi e sollevare Tessa, dietro di me.
Ma Heinrich si sta avvicinando. Piano, per ora, ma so che può scattare come un fulmine. E ha già usato l'oscurità per bloccare la porta della Sala Grande.
Stringo di nuovo la presa attorno alla Lángkard. Raddrizzo la schiena, anche se non serve. Devo essere più pronta di lui.
Woolf ridacchia. «Dovremmo davvero lasciarli andare, i due innamorati?»
È come se stesse chiedendo permesso a qualcuno. Ma non a me. Sta ridendo tra sé e sé. Forse sente delle voci? Forse è l'oscurità a parlare per lui, come era stato per il Maestro Gardner, e poi per Tessa?
Forse sta parlando anche lui con quel Maestro? Il Maestro dell'altra Congrega?
Ray è sulla porta quando crolla in ginocchio, costretto a riprendere fiato. Si appoggia allo stipite con la spalla, Tessa ancora immobile tra le sue braccia.
Sono distrutti, entrambi. Lei è chiusa in se stessa, come al solito. Non si muove per non provare dolore. Lui continua nonostante tutto. Il suo viso è sporco di sangue, di oscurità, e di lacrime, ma lui continua a sforzarsi. Insiste, anche se non c'è speranza.
Si concede qualche secondo per riprendere fiato, la testa rivolta verso il basso, le labbra piegate in un sorriso doloroso che rivolge a Tessa, che tiene gli occhi chiusi. La rassicurerebbe anche se fosse già morta. Le dedicherebbe le parole più dolci anche se avesse già smesso di respirare.
Poi torna a guardare Woolf. E per lui, Ray ha solo odio. Il suo occhio sinistro arrossato è minaccioso come quello di una bestia selvatica. Il destro e per metà coperto da un ciuffo di capelli sporchi. E quello sulle sue labbra non è più un sorriso, ma un ringhio dietro il quale si nascondono grida di rabbia e accuse che feriscono più delle sue spade.
Ma non osa parlare, ora. Non rischierebbe mai di turbare Tessa con il suono della sua voce.
Torno anch'io a guardare il nostro nemico. L'impostore che abbiamo cercato per tutto questo tempo.
È frustrante che neanche in tre siamo riusciti a tenergli testa. Tutta questa oscurità è dalla sua parte. I mostri sono dalla sua parte. E se una Congrega intera non è mai riuscita a fermarlo, non saremo noi tre a farlo, ora.
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The Darkest Thing
Paranormal[Paranormal/Horror] TW: blood, violence, abuse, suicide. Serie Darkest, libro 1 La Congrega di Nipagan Waters esiste per proteggere il mondo dai mostri. Da più di trent'anni, questi esseri incomprensibili, fatti di oscurità, si nutrono di paura e di...