Kara
«Fammi vedere come tieni la spada.»
Rinforzo la presa sull'impugnatura, e allargo appena le gambe, spostando il mio peso un poco più in avanti mentre piego quasi impercettibilmente la schiena.
Tengo gli occhi fissi su Taylor Hunter – senza dubbio l'insegnante più esigente che abbia mai avuto.
Si porta una mano al fianco, e scuote la testa. «Non ci siamo proprio» dice.
E crudele, pure.
Abbasso lo sguardo alle pieghe della sua canotta bianca, che mette in risalto le sue spalle larghe, mentre mi chiedo se nasconda curve o soltanto muscoli.
Mi si avvicina, facendo cenno alle mie mani e alla mia schiena. Resto immobile, mentre corregge la mia posa. Prima tocca le mie dita, e poi la guardia della spada di legno che mi è stata data al posto della Lángkard.
«Qui c'è dello spazio che non dovrebbe esserci.»
Annuisco, facendo slittare l'impugnatura della spada finché la mia mano non è a contatto con la guardia.
«E la presa a martello va bene solo nei videogiochi» aggiunge. «Tira via quel pollice e appoggialo vicino all'indice.»
Di nuovo, obbedisco.
«Ora raddrizza quella schiena e più o meno dovremmo essere a posto.»
Sospira, e fa una mezza smorfia, quando ritiene la mia posa abbastanza soddisfacente.
«Altri tre giri di corsa, poi vediamo se ti ricordi come si tiene in mano una spada» mi ordina, facendo cenno alle sue spalle con il pollice.
«Sì» mi limito a dire io, ancora senza sapere se devo aggiungere signore o signora o che cos'altro. Gli altri Spadaccini chiamano Taylor Hunter solo per nome o per cognome. Penso che dovrei fare lo stesso anch'io, piuttosto che porre qualche domanda stupida.
Poso la spada su una panca dove non sta seduto nessuno, poi prendo un bel respiro.
Mi guardo attorno, mentre corro lungo il perimetro della palestra. Siamo in pochi, stamattina. E, ovviamente, Ray non c'è.
Non l'ho ancora perdonato per come mi ha lasciato ieri sera – chiusa in una bolla impossibile da infrangere, fin dopo l'ora di cena, senza nessuna spiegazione. Io, lui, e gli altri Spadaccini ci siamo trovati soli, al refettorio, ben oltre l'orario di lavoro dei cuochi. Abbiamo mangiato dei tramezzini freddi senza scambiarci una parola.
E poi, l'esperimento per il quale Ray era stato selezionato ieri sera è slittato a oggi.
Mi sono fermata a pensare cosa sarebbe successo, se lui fosse stato lì sotto, al momento dell'attacco mostruoso. A vedere le facce degli altri, non è una cosa che capita spesso, che i mostri valichino le mura della Congrega. Quelli di ieri dovevano essere più affamati del solito.
E, per me, era la prima volta che li vedevo dal vivo. Ero più che spaventata. Forse questo li ha attirati ulteriormente?
Inspiro, piano, per calmare l'oceano dei miei pensieri. Non ho intenzione di farmene una colpa. Sono stata rinchiusa in questo mondo contro la mia volontà. Per ora posso solo fare del mio meglio e imparare come sopravvivere qui dentro. E poi, forse, otterrò il permesso di uscire.
Non so ancora cosa voglio esattamente. Voglio ancora vendicare Stephanie. Quindi voglio anche aiutare Ray, che sembra avere il mio stesso obiettivo – farla pagare a questa Congrega per i suoi modi ingiusti e brutali.
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The Darkest Thing
Paranormal[Paranormal/Horror] TW: blood, violence, abuse, suicide. Serie Darkest, libro 1 La Congrega di Nipagan Waters esiste per proteggere il mondo dai mostri. Da più di trent'anni, questi esseri incomprensibili, fatti di oscurità, si nutrono di paura e di...