13 - Dream

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Kara



È stato un lavoro lungo e faticoso, ma sono soddisfatta.

Certe fasi della realizzazione di una Lángkard mi preoccupano ancora, ma se lavorerò qui d'ora in avanti, immagino che imparerò anche i passaggi più difficili, prima o poi. Ho solo paura di quale sarà la punizione, se commetterò qualche errore.

E, soprattutto, non voglio far arrabbiare Ray.

Quando ho toccato la sua mano, la sua reazione mi è sembrata spropositata, ma è da tutta la sera che sento che è più scorbutico del solito. E ha risposto male anche a James, quando è venuto alla porta, quindi posso dirmi sicura di non essere stata io a farlo arrabbiare.

Non gli chiedo quale sia il problema solo perché so che il mio interesse verso di lui lo farà imbestialire ancora di più.

«Mi sembra a posto» dico, dopo gli ultimi colpi di martelletto.

Poso l'attrezzo sul tavolo, e lascio che Ray si faccia avanti, per osservare la spada che ho appena forgiato con il suo aiuto.

Ray smolla la morsa, e valuta se l'elsa sia ben fissata. Testa la spada, come ha fatto prima, ma invece che riporla accanto all'altra, dopo aver finito, me la porge.

Io rimango ferma, più a osservare la sua posa che altro. Si nota dai muscoli delle sue braccia che è abituato a combattere. Anche se le Lángkard sono leggere, è chiaro che lui le usi molto spesso.

È anche uno Spadaccino, oltre che il responsabile della forgia, come mi ha spiegato Ahmed. Quindi anch'io farò bene ad allenarmi e diventare una Spadaccina a mia volta, se voglio stargli vicino, e aiutarlo.

«La tua Lángkard» dice Ray, facendo un cenno con il mento per invitarmi a prendere la spada.

«È la mia?» gli chiedo conferma.

«Non l'hai riconosciuta?» sembra stupirsi lui. «Questa è la tua fiamma.»

Afferro la spada dall'impugnatura cromata, e scopro che è ancora più leggera di quanto pensassi. «Non sapevo cosa aspettarmi» commento, mentre tento di maneggiare la Lángkard senza sembrare una completa idiota.

Non ho idea di come usare un'arma del genere, ma mi piace guardare come la fiamma sembra prendere vita, e come si muove all'interno del cristallo. Ora che la sera è calata, la luce della spada è intensa quasi tanto quanto quella dell'unica lampadina sopra le nostre teste.

Una fiamma molto bianca, che si è spenta subito, ha detto Woolf. Segno di determinazione.

Ray ha ragione. Sembra ancora più luminosa, ora che la tengo in mano io. È la mia fiamma. Quella nata dalla mia paura.

Me la appoggio sulla spalla come farei con un'ascia, stando attenta a tenere il filo della lama lontana dal mio viso e dal mio collo. «Da domani si inizia a fare sul serio, allora!»

Sorrido. Sono davvero entusiasta. È come se mi sentissi pronta all'avventura.

Soltanto un giorno fa, non volevo niente di tutto questo. Pensavo che questa Congrega fosse piena di pazzi e assassini. E Ray sembra effettivamente abbastanza pazzo, ma so che non è malvagio.

Lo capisco dai suoi occhi grigi. Severi, ma non crudeli. Profondi, ma non senza via d'uscita. Sono solo coperti da una nebbia che usa per proteggersi. Non per nascondere ciò che è davvero. Non si vergogna di ciò che ha fatto, ma di ciò che non è riuscito a fare.

Non ha ancora distrutto questa Congrega. Ma a me ha detto che quello è il suo obiettivo. E voglio credere che sia la verità, anche se non ne ho la certezza.

The Darkest ThingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora