... Ebner ed Egger consegnarono a Klara i nuovi spartiti davanti a un pranzo raffinato nell'elegante sala, una delle tante, accostate accanto alla terrazza del Rome. Con precisa professionalità le stavano raccomandando i metodi da adottare al Dicke per le sere in cui si sarebbe esibita, dove entrambi avrebbero presenziato per meglio salvaguardare le sue esibizioni dai giornalisti radiofonici che la seguivano ovunque ...
"... E ci sarebbe anche la questione degli arrangiamenti musicali" stava intrattenendo Ebner tra una forchettata e un'altra con vivo interesse.
"Il Rome ci ha concesso di utilizzare la sala musica dell'hotel in cambio di qualche intrattenimento per pubblicizzare l'albergo, oltre alle serate di gala ben retribuiti!"
"Klara?!" la chiamò l'impresario. "Hai udito ciò che abbiamo detto?" le domandò gentile, notando la sua totale assenza mentale.
Per tutto il tempo della loro conversazione, Klara, con un dito attorcigliato su un riccio per tormentarlo, osservò il cielo plumbeo che sovrastava la Opernplatz, udendo per metà ciò che i due distinti signori si premuravano di avvicendarle.
I due uomini, sin da quando aveva memoria, si erano sempre riguardati a mantenere quella promessa fatta alla madre. Appresa la morte della donna i due impresari, addolorati e inermi, fecero di tutto perché quel talento di bambina non andasse sprecato creandole un futuro, lasciandola libera di dare vita alle sue creazioni e solo grazie alla sovrintendenza del colonnello Huber riuscirono a portarla in giro per il mondo per meglio ampliare le sue conoscenze sul pubblico.
"Klara?" insisté piano Ebner, udendo il sottofondo della risatina del collega, il quale mise sotto il mento della giovane una fetta di torta al cioccolato. La sua preferita.
"Forse con questa riusciamo a stanare il topino dalla tana!" ironizzò divertito, riuscendo, finalmente, a scuotere la ragazza dalla sua distrazione il cui sguardo nel vuoto navigava su un paio di occhi dal colore degli abissi marini, che le invasero la mente e la ragione per tutto il giorno. Sorrise golosamente alla vista della torta e scrisse qualcosa su un biglietto.
"Ho sentito quello che avete detto e dovreste riposare invece di badare sempre a me!"
"Senza lavoro non si mangia, mia cara!" le fece notare Egger, addentando un cucchiaino di crème caramel.
Lei scrollò le spalle, arrendevole. Scrisse di nuovo: "E quando questa guerra finirà?"
Questa volta, fu Georg Ebner a risponderle con un'alzata allusiva di sopracciglia. Si sporse verso di lei. "Incideremo la tua vera musica, Klara, e daremo fuoco alle polveri!" le sussurrò, strizzandole un occhio di intesa.
La giovane rise e prima di dedicarsi al suo dolce mostrò un ultima scritta ai due uomini, i quali la lessero con gli occhi quasi velati.
"Senza di voi non sarei nessuno. Grazie."
I loro sguardi si posarono con affetto su di lei, che mimò: "Vi voglio bene!"
Ebner si schiarì la voce, passandosi un tovagliolo sugli angoli della bocca, non volendo apparire commosso. "Anche noi, piccola Klara!" si fece udire caldamente così come l'avevano sempre chiamata.
Klara rifiutò il passaggio dei due impresari e si incammino verso il grande viale, oltrepassando un parco calpestato dalla polvere dei detriti da cui spiccavano ciuffi di erba imbiancata. Si fermò in una gelateria e acquistò un gelato alla vaniglia, gustandolo con tutti i brividi che il freddo di novembre recava. Soddisfatta della giornata, infine, salì su un tram diretto alla Pariser Platz. Durante lo sferragliamento del veicolo, Klara osservò le vetrine dei negozi e le macerie che venivano spazzate dai cittadini diligenti. Si voltò indietro a osservare le camionette dei soldati, che con i loro rumori cigolanti si avventavano per ogni via cittadina. Come poi il suo sguardo si sporse verso la coda del tram per seguire la traiettoria di quegli autocarri, la loro immagine fu sostituita da un automobile nera, che camminava accostata al veicolo che strideva sulle rotaie. I vetri lievemente oscurati non permettevano di scorgere il conducente. Il respiro le si fermò. L'auto procedeva alla velocità del tram e quasi lo sorpassò. Klara notò un fregio bianco sul cofano nero, chiedendosi se fosse una coincidenza ritrovarsi la stessa automobile che scorse nei pressi della biblioteca prima del suo arresto.
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LE CORDE DI KLARA
RomanceHallstat, Austria 1930 Un misterioso omicidio viene consumato in un borgo cristallizzato da un lago sotto gli occhi innocenti di una bambina. Nella Berlino della seconda guerra mondiale, la pianista Klara Lindel si ritroverà a percorrere il suo pass...