Quando un lettore si immerge in una lettura che lo affina nelle emozioni più riverenti, trascinandolo in un vortice armonico di parole, lettere, pause, episodi, numeri anche, sicché di date e fantasiose rappresentazioni mentali, avvolgendolo in un avvenimento apparente, benché estatico delle motivazioni suscitate in sincronie inspiegabili con lo scrittore, si crea la simultaneità di una funzione linguistica la cui narrazione genera una relazione tra entrambi i soggetti.
Creando un personaggio dalle linearità sensibili e simbiotiche con lo stesso autore/autrice le particolarità che ne affinano assottigliano la ragione di essere di chi le crea e ingentiliscono le percezioni di chi li assume in lettura, senza che questi ultimi, però, possano immergersi nel profondo mentale e sentimentale dello stesso ideatore/ideatrice. Singolarità!
Quello che voglio dire è: ricreare un personaggio, senza conoscerne le reali caratteristiche mentali ed emozionali, mimiche realistiche, perfezioni e imperfezioni; tratti e lineamenti morali anche di funzioni la cui sensorialità è analoga alla sensibilità dello stesso autore/autrice, genera l'avversione di quest'ultimo/a verso coloro che presumono di conoscere illimitatamente ogni perfezione dell'opera altrui o solo anche percepirla. Una copia non sarà mai identica all'originale!
Io condanno il PLAGIO e ritengo poco attinenti quegli autori/autrici che privi di ispirazioni o colmi di presunzione ritengono di fare propria o realizzare in meglio un'opera altrui. Autori Consumati, così come li definisce la sana letteratura e io!
Ed evitatemi i paragoni con le Fanfiction e tutti quegli estratti che minimizzano anche un'opera acclamata cinematograficamente. Li aborrisco severamente.
Condanno coloro che copiano sfacciatamente i contenuti altrui, spacciandoli per propri solo perché si ritengono forti nelle visualizzazioni. Adeguati! Avere 3 oppure 4,90 k follower non sempre è un vantaggio, dal momento che tutti vogliono essere letti, ma nessuno legge nessuno e solo una piccola percentuale ti accontenta se constati la prima pagina in lettura dell'opera che ne conta 800 o al massimo mille. C'è chi ne ha di meno e ne conta di più. Perché? E' bravo/brava e cattura con i suoi elementi esotici in narrazione.
Sono i lettori silenti che onorano la lettura su ciò che proponiamo, arricchendo l'orgoglio di scrivere e donare; coloro che dopo cento capitoli di fatica ed emozione si affacciano timidi, a volte impacciati, ma con tanta voglia di dirti che il tuo romanzo li ha fatti sognare, viaggiando su orizzonti che mai avevano esplorato. E' a questi umili lettori che viene recata offesa con il plagio. E la loro sensibilità va protetta.
Sono appassionata di epoche e avvenimenti che vissuti nell'immaginario mi conducono in viaggi attraverso il tempo, oniricamente avvolta da quel misterioso alone introspettivo di azioni intuitive che i libri di storia non trasmettono e cercando di imprimere quel timbro di narrazione impresso nei cuori di fanciulli, seppur abbiamo dimenticato perché ritenuti troppo grandi per sentire citare la frase "C'era una volta...". Esilarante frase, sempre vivente nel cuore di uno scrittore/narratore, enfatizzando nella psicologia morale positiva e negativa di personaggi reali, esistiti, resi protagonisti di vicende intrecciate ed esaltanti, facendo dello storico un'ARTE, così come mi è stato insegnato dal mio amico Manzoni (a tal proposito ci vorrebbe un genio per creare un vero plagio).
Sono un Pioniere; un trafugatore di storie, che vaga di notte anche tra i meandri delle narrazioni più remote alla costante ricerca di chi riesce a farmi sognare.
Virginia Levy legge tutti e tutto, incoraggia, non critica, bensì aiuta a migliorarsi e migliorare, perfezionare; difende chi viene attaccato e criticato duramente, condannando gli onniscenti e i falsi maestri poco consoni alla buona lettura, impegnati a consumare il proprio ego su chi desidera valorizzarsi, imparando sinceramente; Virginia non demoralizza, bensì sorride, spendendo parole di sincera approvazione e incoraggiamento per chi si sente demotivato da altri, poiché scrivere mette a nudo se stessi. Sì ma ... Virginia sa essere anche spietata, valutando e osservando chi pensa di manipolare gli eventi che lo castigheranno solamente per opera dei lettori. A ogni plagio ricavato dalle mie opere con vanagloria insistenza, il danno da me subito glielo renderò dieci volte e mille altre volte ancora.
Le Corde di Klara è coperto da copyright (così come gli altri miei romanzi), il cui elaborato è depositato presso uno studio notarile della città in essere. (Anch'io pratico un certo mestiere e questo è il mio settore). Assodato il concetto, vi posso garantire che se trovo anche un punto e virgola di definizione tracciata che mi appartiene, faccio il CULO a chi ha osato solo pensare di scriverlo, giocando con la mia fatica e il mio tempo speso nella scrittura.
Sperando di essere stata abbastanza chiara nel concetto che intendevo trasmettere, se non vi dispiace, ADESSO, ho un viaggio nel tempo da riprendere insieme ai miei lettori (pochi ma fedeli e soprattutto fidati) e un capitolo cinque da pubblicare.
Grazie per l'attenzione
VirginiaLevy
STAI LEGGENDO
LE CORDE DI KLARA
RomansaHallstat, Austria 1930 Un misterioso omicidio viene consumato in un borgo cristallizzato da un lago sotto gli occhi innocenti di una bambina. Nella Berlino della seconda guerra mondiale, la pianista Klara Lindel si ritroverà a percorrere il suo pass...