Fisher era comodamente adagiato su un cofano della sua autovettura; una mano in tasca e la sigaretta che si consumava nel gelo notturno.
I fari di un'automobile lo illuminarono, facendogli stringere gli occhi. Gettò la sigaretta e la schiacciò sotto il tacco dello stivale. Si sistemò il bavero del cappotto e andò incontro al suo superiore nel momento in cui i pneumatici rallentarono, sbriciolando la ghiaia sul selciato.
Lo affiancò, aprendogli la portiera, ma il colonnello non si mosse.
«Klara e la signora Huber stanno dormendo, signore. Ho messo due soldati di guardia all'ingresso come mi avete ordinato ...»
Huber non lo fece continuare. «Richiudete la portiera, tenente, e salite in macchina.»
Fisher si bloccò. Il tono del suo superiore, freddo e militaresco, non gli piacque. Richiuse la portiera con un tonfo lento, fece il giro dell'autovettura e aprì la portiera dell'altro lato. Come si accomodò all'interno, rimase rigido, sull'attenti, ma da seduto.
Huber si voltò verso di lui. Il profilo del ragazzo era serrato. Gli dispiacque per la notizia che stava per dargli.
«Devo affidarti una missione!»
Il giovane voltò lo sguardo verso il suo superiore.
«Devi recarti sul fronte orientale e più precisamente a Smolensk!»
«Al fronte, signore?» Il respiro del ragazzo si alterò, mantenendosi algido per non farlo notare. Le sue labbra si mossero in un boccheggio di stupore e timore insieme.
«M ... mi sono sempre comportato bene, signore.» Scosse il capo frustrato e impacciato. «Non ho mai fatto affari illeciti al Charlotte, giuro. Ho sempre tenuto d'occhio gli ufficiali e protetto Klara come lei mi ha ordinato di fare ...»
«Killian!» lo bloccò Mark, ponendogli una mano sulla spalla e stringendola con supporto.
«Signore?!»
«Non ti sto chiedendo di andare a combattere. Dovrai solo presentarti alla quarta compagnia del cinquantesimo reggimento di fanteria; cercare il capitano Hermann Holwen e consegnargli una lettera da parte mia!»
Il giovane non smetteva di sbattere le palpebre.
«È importante, Killian. Si tratta di Klara e non mi è rimasto più nessuno di cui mi fidi, a parte te ...»
Huber raccontò al giovane ufficiale tutti i retroscena della vicenda, almeno in parte. Sentiva il cuore infiammarsi a ogni parola che riversava nell'attenzione del soldato, scorgendolo amareggiato e rattristato insieme.
Fisher non sapeva nulla dei trascorsi di Klara né la causa della perdita della sua voce. Non aveva mai fatto domande e aveva evitato di imporre la sua curiosità. Quei particolari, adesso, lo stavano travolgendo di compassione, delusione e rabbia. E Markus ... Avevano scambiato insieme molte ipinioni, ricordando come cercasse di scalfire la sobrietà del gefreiter con la sua ilarità.
«... Il capitano Holwen dovrà occuparsi di questo soldato. Tu dovrai solo consegnargli le mie direttive.»
Killian si passò una mano sul volto. Stentava ancora a credere al racconto del colonnello.
«E questo soldato partirà insieme a me?»
«Lo stesso giorno, ma su un altro convoglio ferroviario. Tu sarai accompagnato dall'hauptscharführer Wagner. Si è offerto lui. Per la durata della tua missione ti attenderà in un avamposto sgombrato dalle truppe mongole per tornare indietro fino a Donec e da lì rientrerete a Berlino!»
Fisher deglutì. «Dall'altro lato della Russia ...» bisbigliò a se stesso, corrucciandosi fra mille timori. «Più di quindici giorni di viaggio ...»

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LE CORDE DI KLARA
RomanceHallstat, Austria 1930 Un misterioso omicidio viene consumato in un borgo cristallizzato da un lago sotto gli occhi innocenti di una bambina. Nella Berlino della seconda guerra mondiale, la pianista Klara Lindel si ritroverà a percorrere il suo pass...