Erano le cinque del pomeriggio quando Klara fu investita dalla luminosità dell'insegna del Charlotte. Le era mancato quel posto e non ci mise molto a convincersi ad entrare. Non era pieno di gente; la baldoria sarebbe iniziata dopo le diciannove per surriscaldarsi oltre il coprifuoco. Concessione rivolta ai soli soldati.
Non appena la vide, il tenente Fisher le andò subito incontro. "Klara! Non ti aspettavamo, oggi!" le sorrise con una nota di compiacimento, che gli fece brillare gli occhi scuri. Senza farsi notare, lei roteò gli occhi in aria, annoiata dalla presenza del soldato. Scrisse poi qualcosa. Sapeva che quel ragazzo nutriva un debole per lei e se si era intrufolata nel pub era solo per non trovarsi a girovagare con quella macchina nera tra i piedi. Improvvisò, dunque, una scusa più che logica. Gli porse il biglietto, augurandosi che il soldatino non ci ricamasse sopra le sue fantasiose cornici.
"Non avevo voglia di rincasare. Tra un'ora devo recarmi al Dicke e speravo che tu mi accompagnassi, tenente Fisher!"
"Potresti cominciare a chiamarmi Kilian? Mi farebbe piacere, sul serio!" le propose, distendendo le labbra in un sorriso cordiale e sbalordito per la richiesta avanzata dalla giovane.
Lei sembrò approvare. Era carino, constatò. Aveva l'espressione elettrizzata di un ragazzino appena invitato a fare un giro sulle giostre, premendo su quelle fossette ai lati che le ricordarono un altro volto: lucido, imbronciato e dall'occhio azzurro, che scrutava dentro un'anima come fa un'esploratore che osserva il profondo del mare. Scosse il capo. Stefan doveva rimanere lontano dai suoi pensieri, almeno per quella sera. Era certa che se la stesse spassando con la sua vampona, mentre lei era stata costretta a verificare se la sciabola di nonno Otto fosse da restaurare oppure no! Al diavolo!
Prese posto su un alto sgabello che affacciava sul bancone del bar e con un gesto del capo invitò il barista a versarle qualcosa di forte. Si guardò attorno. La fiumana di gente era ancora assente e quei pochi presenti si scambiavano battute e goliardiche pacche sulla schiena. Come il bicchierino trasparente apparve sotto il suo sguardo, i suoi occhi si persero sul colore ambrato del liquore al suo interno. Lo prese; lo accostò alle labbra e lo mandò giù con uno scatto secco del capo. Come quest'ultimo si ricompose, i ricci le saltarono sugli occhi e una smorfia aspra si dipinse sul suo volto.
"Ehi, Klara, vacci piano o il colonnello vorrà la mia testa!"
La sala, intanto, andava riempiendosi e al terzo bicchierino, Fisher fece cenno al barista di non versarne più. Quella testolina riccia, che ciondolava come una bambola, non piacque al tenente, il quale prese una giusta decisione. Afferrò gentilmente la ragazza per le spalle e la fece sollevare dallo sgabello. Solo allora, notò quel leggero livido tra un angolo delle labbra e il mento. Preferì non fare domande. La scortò fuori, in direzione della sua automobile e dopo averla aiutata ad accomodarsi sul posto accanto al guidatore, fece il giro dell'auto ed entrò, mettendo in moto subito dopo.
Giunti al Dicke, Fisher scorse un colonnello Huber alquanto accigliato per l'improvvisa incursione di Klara, che andò a fiondarsi al bancone del bar ordinando da bere. Il tenente si accostò al suo superiore.
"Desolato, colonnello, ma Klara è piombata al Charlotte senza preavviso, chiedendomi di accompagnarla qui!"
Huber si adombrò. Guardò poi l'ufficiale mezzo impalato a fissare la giovane. "Non le ha detto nulla?"
"No, signore!"
Huber si avvicino, dunque, a Klara e si sbigottì, vedendola ingurgitare il liquore con una facilità sorprendente, tipico di un accanito bevitore da taverna. Le sue labbra poi si serrarono alla vista di quella macchia violacea vicino al mento. Si voltò verso il tenente.
"Quanto ha bevuto al Charlotte?" Fisher si mostrò impacciato. Sapeva quanto la giovane fosse importante per il colonnello e il suo tono cupo lo impietrì.

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LE CORDE DI KLARA
RomansaHallstat, Austria 1930 Un misterioso omicidio viene consumato in un borgo cristallizzato da un lago sotto gli occhi innocenti di una bambina. Nella Berlino della seconda guerra mondiale, la pianista Klara Lindel si ritroverà a percorrere il suo pass...