Capitolo Otto

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Il tempo stava volando ed ora mancavano solo quattro giorni al processo di Brinda. Non ero mai stata così nervosa che potesse andare male, ma questa era una storia diversa. Gli assalti sessuali arrivavano raramente in tribunale e quando ci riuscivano, venivano archiviati prima di arrivare al termine. Avere un giudice uomo, come nel nostro caso, non ci avrebbe di certo aiutato.

Ero solita parlarne con Oliver, ma ultimamente era impegnato con il lavoro e ogni volta che trascorrevamo del tempo insieme, lui voleva 'fare l'amore' o parlare solamente di sé stesso. Serene era fuori città con Rachael ed era davvero molto impegnata con l'agenzia e disturbare il poco tempo che trascorreva con sua morosa che non era sua morosa, non mi sembrava giusto.

Dovevo davvero farmi altri amici.

Un colpo contro la porta d'ingresso mi fece sussultare. Mi alzai, sistemando il bicchiere di vino ed abbassando il top. Indossavo dei pantaloncini neri, con il top abbinato e delle calze bianche, mentre i capelli ricadevano liberi lungo la mia schiena. Di fronte a me c'era un uomo con un enorme mazzo di rose bianche e blu. "É lei la signorina Escarra?" Mi chiese con una cartellina nell'altra mano.

"Sì, sono io," presi la penna e firmai velocemente per il ritiro. "Grazie molte, buona giornata signorina!" Chiusi la porta e guardai il bigliettino riposto tra le rose.

Cazzo, ho bisogno di vederti. Ora. Mi manchi, farfallina. Soprattutto le tue labbra - A.S.

Arrossendo, appoggiai il mazzo di rose sul bancone della cucina, nascondendo il bigliettino dietro la cover del mio cellulare. Tornai a lavorare sul caso di Brinda, dovevo assicurarmi che fosse tutto perfetto quando ricevetti un messaggio. 

Alessandro: Hai ricevuto i miei fiori?

Io: Sì, sono bellissimi.

Alessandro: Solo il meglio per il mio amore.

Io: Dove sei?

Alessandro: Con tuo marito. Perché?

Io: Cosa?

Alessandro: Suo padre vuole fare un accordo tra le nostre aziende così stiamo facendo una riunione. Magari potrei accettare, solo per dare fastidio ad Olivia. Ti vedrei più spesso.

Io: Non vedo l'ora di sentirlo lamentarsi per tutto il giorno. Dubito che tu mi veda più spesso; ad Oliver non piace mostrarsi con me sul luogo di lavoro.

Alessandro: Non me ne frega un cazzo se non gli piace. Comprerò la sua azienda solo perché ho la sensazione che mi piacerà. Questa riunione fa schifo.

Risi.

Io: Aspetta, sei in riunione adesso?

Alessandro: Sì.

Io: É veramente poco professionale scrivere alla moglie di uno dei tuoi futuri partner.

Alessandro: Faccio quello che voglio. Sono loro che hanno bisogno di me, non io.

Io: Scommetto che sia così. Devo andare, sto lavorando ad un caso.

Alessandro: Spero che tu vinca. So che lo farai. Buona giornata, farfallina.

Io: Grazie, significa molto per me. Buona giornata anche a te, Alessandro.

Oliver non mi aveva mai augurato di vincere un caso, in realtà la metà delle volte non se ne interessava proprio. Mi tolsi l'anello e tornai a lavorare al computer.

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