Capitolo Trentanove

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Alessandro

Ero stato nervoso per tutto il tempo in cui la stavo aspettando.

Il nostro anniversario sarebbe stato il giorno successivo e anche se per metà della nostra relazione lei era stata legalmente sposata con qualcun altro io volevo festeggiare ugualmente. Avevo organizzato ed allestito una cena in spiaggia, assicurandomi di cucinare le sue pietanze preferite.

Avevo mandato un messaggio a Serene chiedendole di portarla a fare shopping con lei e Rachael, perché non volevo andasse a casa e vedesse l'altra sorpresa. Avevo cercato di tenerla impegnata mentre io preparavo ed allestivo il tutto.

"Perché ci avete messo così tanto?" Chiesi loro impazientemente in attesa che arrivassero.

"Primo, abbiamo dovuto farle i capelli ed il trucco, mettendoci quasi un'ora. Volevo renderla bellissima, quindi ci abbiamo messo qualche minuto in più del previsto," mi rispose Serene, alzando probabilmente gli occhi al cielo.

Sospirai, "D'accordo, d'accordo. Ma non dirle nulla."

"Oh, pensavo di dirle della cena." Disse sarcasticamente. "Sta scendendo. Arriveremo tra poco." Riattaccò ed io spensi il telefono, mettendolo in tasca.

Il cuore mi usciva dal petto. Sapevo che le sarebbe piaciuto, ma avevo paura che potesse comunque rifiutarmi. Mi ero assicurato di programmare tutti i miei impegni per tenermi il giorno libero ed avevo informato tutti che fossi impegnato e non avrei risposto ad alcun messaggio.

Quando arrivarono, mi assicurai che fosse tutto perfetto. Respirai profondamente, dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e - oh cazzo.

Athena era bellissima. Il vento soffiava nella sua direzione, mozzandomi il fiato. Era ancora lontana da me, ma potevo sentire l'aria rarefarsi come la prima volta in cui ci eravamo incontrati.

Serene e Rachael si allontanarono ed io supposi di dover dire qualcosa, ma ero ancora meravigliato, quindi mi presi qualche secondo per osservarla in silenzio. Mi avvicinai a lei ed il suo profumo mi pizzicò le narici. Presi il suo cappotto, appoggiandolo allo schienale della sedia e la feci avvicinare al tavolo.

"Anche io ti amo alla follia, Alessandro." Mi disse, stringendomi una mano. I suoi occhi nocciola mi guardarono con adorazione e passione.

"Ricominciamo." Mi guardò confusa ed io mi spiegai meglio. "Questo è il nostro primo appuntamento. Dobbiamo comportarci in modo tale."

"Okay, allora." Si sedette composta. "Sono Athena. É un piacere conoscerti." Mi porse la mano.

"Alessandro. Il piacere è mio." Le strinsi la mano, baciandogliela.

"Quindi, Alessandro, che lavoro fai?" Mi chiese, prendendo la forchetta ed iniziando a mangiare.

"Sono l'amministratore delegato della compagnia Sinclair. E tu?" Cominciai anche io a mangiare.

"Sono un avvocato." Quando assaggiò il cibo emise un suono che arrivò dritto al mio cazzo. "É davvero buono. Chi ti ha insegnato a cucinare?"

"Ho avuto l'onore di imparare da me stesso." Sorrisi, mentre lei si portava la forchetta alla bocca.

"Come facevi a sapere che questi erano i miei preferiti? Mi perseguiti?"

"Potrei aver fatto installare delle telecamere a casa tua," sorrisi, bevendo un sorso di Margarita.

"Se non lo trovassi eccitante, chiamerei la polizia."

"Sai, prima che tu arrivassi ho fatto una ricerca approfondita su cosa chiedere al primo appuntamento."

Un mio problemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora