Alessandro
Vedere Athena squirtare era stata una delle cose più belle di cui ero mai stato testimone. Le lacrime agli occhi, le guance gonfie rosse dal pianto, il modo in cui mi pregava di darle qualsiasi cosa avrei voluto.
I suoi occhi color nocciola mi avevano guardato, pregandomi di farla venire. Vederla dimenarsi per cercare di trattenere l'orgasmo mi aveva soddisfatto come mai prima. Il mio cazzo era dolorosamente duro e lo diventava ogni secondo di più.
Era stato eccitante vedere la mia Athena tremare, piangere e pregarmi di darle di più. Era più arrendevole di quanto pensassi. Amava il dolore e amava cosa le faceva provare un orgasmo devastante.
Lasciai cadere le corde sul pavimento e cominciai a slacciarmi la cintura. Era ancora senza fiato. "Hai fame?" Le chiesi e lei scosse la testa con le poche energie rimaste. "Beh, io sì." Una volta tolti i pantaloni, mi sdraiai a letto, trascinandola su di me.
Le nostre labbra si toccavano ed io avevo il pieno controllo della situazione. Gemette nel bacio quando le palpai il culo. Lo strizzai e lo schiaffeggiai, facendola balzare in avanti. Sapevo che le faceva ancora male, ma la eccitava, e lei eccitava me.
Il suo volto ed il suo corpo erano rossi a causa delle sensazioni che ancora la sovrastavano. Le mie mani si infilarono sotto la sua vestaglia, alzandola. Avevo decisa di non romperla perché volevo rivedergliela ancora addosso.
Il bacio si interruppe per un secondo, prima che le nostre labbra tornarono a danzare assieme. Mi permise di graffiargliele nel peggior modo possibile, rendendomi ancora più ossessionato da lei.
Un gemito interruppe il nostro bacio e la vidi guardarmi con lussuria e desiderio. Le passai le mani tra i seni, dedicando particolare attenzione ai suoi boccioli già turgidi. I suoi occhi erano ancora lucidi, ma brillanti nella maniera più bella possibile.
"Cavalca la mia faccia, farfallina."
Non esitò a spostare la sua fica depilata sulla mia bocca. Tenendosi contro la testiera del letto, cominciò ad abbassarsi sulla mia bocca, ma io la fermai. Volevo analizzare la sua vagina perfetta, prima di distruggerla.
Prendendola per i fianchi, le baciai il clitoride, sentendola tremare sotto il mio tocco. Era ancora gonfia e sensibile dall'ultimo orgasmo. Le tenni i fianchi e cominciai a succhiarle lentamente il clitoride, stuzzicandola.
Alzai lo sguardo su di lei e Dio, la vista era deliziosamente perfetta. Il suo seno pieno e tonico, la testa bassa, gli occhi chiusi, le labbra incastrate tra i denti. I suoi capezzoli erano turgidi e gonfi a causa dei miei gesti violenti.
Succhiare i suoi umori mi faceva sentire sotto l'effetto di droga. Era un mix tra il miele ed il paradiso, condito dai suoni dei suoi dolci gemiti. "S-signore... É bellissimo," ansimò, inclinando la testa e respirando a pieni polmoni.
Decisi che ne aveva abbastanza di giochi e dolcezza. Le strizzai il culo violentemente, cominciando a succhiarle il clitoride altrettanto forte. "C-cazzo! Signore!"
Infilai la lingua nella sua entrata dolce e bagnata e sentii il suo respiro bloccarsi. Chiusi gli occhi, assicurandomi di farle provare più piacere possibile. Cominciò a muovere i fianchi contro la mia lingua, bagnandomi il volto.
Se solo potessi scardinarmi la mascella come un fottuto serpente l'avrei fatto. Assaggiare lei era come assaggiare qualcosa di proibito. Un qualcosa che ti avrebbe ossessionato per l'intera esistenza. La mia lingua entrava ed usciva da lei con una rapida velocità, mentre i suoi fianchi ondeggiavano con lo stesso ritmo.
Spostai una mano sul clitoride e cominciai a muovere le dita formando dei piccoli cerchi. "S-sì! Di più, signore." Mi pregò, facendomi aumentare la velocità. Le schiaffeggiai il culo e la sentii spostarsi per il dolore, ma le afferrai duramente i fianchi.
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Un mio problema
Storie d'amore"Voglio che mi scopi." Athena Escarra, un promettente avvocato che ama il suo lavoro più di qualsiasi altra cosa. Sposata con Oliver Smith, con cui è rimasta per sei anni, senza mai aver intrattenuto una relazione vera e propria. Questo finché non i...