Capitolo Diciassette

1.7K 33 0
                                    

Athena

Alla fine, non gli diedi la cavalcata del secolo.

Ero stata io ad essere stata scopata contro il frigo, il pavimento e il tavolo del salotto. Era stato esilarante. Me ne pentivo? No, come avevo detto a lui, solo per stanotte ero sua. E sì, anche se era durato fino alle 10.00 del mattino, quello era il senso.

Sarebbe stata l'ultima volta che avrei scopato con Alessandro.

Okay. Questa era decisamente una bugia, ma sarebbe stata l'ultima volta per un po' di tempo.

Ero esitante, ma alla fine gli avevo concesso di darmi il bacio d'addio che ci aveva condotto ad altri due round. Se vi dicessi che non stavo pensando a lui nel tragitto che mi conduceva da Serene, vi starei mentendo. Stavo quasi per fare un incidente nel fantasticare su di lui.

Avevo giurato a me stessa che non ci avrei più pensato mentre guidavo. Ero quasi morta nel farlo.

Arrivai a casa di Serene, aprii la porta ed entrai. Fortunatamente lei e Rachael erano sedute sul divano, mangiando gelato e guardando... Le pagine della nostra vita?

Stavano entrambe singhiozzando ed io non riuscii a trattenere una risata. Si voltarono nella mia direzione, le lacrime scorrevano lungo le loro guance mentre i titoli di coda cominciavano a scorrere. "Ciao."

"Stai ridendo? Pensi sia divertente vederci piangere?" Scossi la testa con un sorriso sul volto.

"Sei una persona orribile," mi riprese Serene, scompigliando i capelli di Rachael. Dolce.

"Serene? Stai piangendo anche tu?" Dissi, incamminandomi verso il divano.

"No, sono solo estremamente stanca." Si asciugò rapidamente le lacrime, lasciandomi a bocca aperta. Sollevò le sopracciglia, "Sei splendente... Hai scopato?"

"Cosa?" Chiese Rachael, alzando lo sguardo ed osservando il mio volto.

"No, sono solo naturalmente bellissima."

"Quello è sottointeso," disse Serene.

Alzai gli occhi al cielo, "Sì, ho fatto sesso. Ieri sera e prima di venire qui."

Rachael cominciò a piangere di nuovo, "Quindi la sua vagina è rilassata mentre io ho gli occhi che mi stanno per uscire dalle orbite? La vita è così ingiusta."

"Ridacchiai, "Mi dispiace che Serene non stia soddisfano i bisogni della tua vagina."

"Già, anche a me." Si sedette, asciugandosi gli occhi e stringendosi le ginocchia al petto. "Quindi, l'hai fatto con Alessandro?"

"Sì."

"Me lo aspettavo."

"Come? Non ho mai detto nulla sul rifarlo con lui. É solo accaduto."

"Anche farti fare un ditalino da lui al gala è solo accaduto?" Mi chiese Serene ed io spalancai la bocca. "Era difficile da non notare."

Arrossii. "Non essere in imbarazzo. É capitato anche ai migliori, tipo noi," disse Rachael con un sorriso.

"Sono ancora in imbarazzo."

"Quando lasciamo Oliver?" Mi chiese Serene con un sorriso.

"Non lo lasciamo tanto presto. Ho parlato con Alessandro e nonostante non fosse completamente d'accordo con me, anzi affatto, non scoperemo per un po'. Ho bisogno di mettere in ordine la mia vita."

Serene e Rachael alzarono gli occhi al cielo, "Ok. Non ti spingerò a farlo e non ti obbligherò. Ti lascerò i tuoi tempi."

"Bene. Parlerò con Oliver ed andremo probabilmente in terapia, almeno per arrivare ad un punto definitivo." Potei dire che Serene si era ormai completamente arresa dal modo in cui fece spallucce e mi mostrò un sorriso tirato. Mi voltai e trovato un posto tra di loro, mi ci fiondai, ammettendo, "Non ho mai guardato Le pagine della nostra vita. Sembra noioso."

Un mio problemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora