Quando mi svegliai, mi voltai e cercai di tornare a dormire quando vidi Oliver e sperai che fosse Alessandro. Dovevano essere le quattro del mattino e Oliver sembrava essere in un profondo stato di sonno.
Sorrisi, pensando a me ed Alessandro al cellulare, a ridere e scherzare per 7 ore. Semplice, pensai. Era... una novità. Non avevo mai provato niente di simile, essendo stata solo con Oliver. A sedici anni non avrei mai guardato in direzione di Alessandro, sicuramente a causa di mio padre.
Penso sia questo il motivo per cui l'attrazione che provo nei confronti di Alessandro è così forte; non avevo mai provato un'eccitazione simile con qualcuno di così dominante. Ma non posso incolpare nessuno, se non me stessa, per la mia infedeltà, anche se vorrei colpevolizzare mio padre ed il resto del mondo. So distinguere il bene dal male; sapevo che non avrei dovuto permettergli di toccarmi intimamente, ma l'avevo fatto. Avevo lasciato che la passione prendesse il sopravvento ed avevo goduto, terribilmente tanto.
Mi ero goduta ogni istante, la notte in cui l'avevo conosciuto e la serata di gala. Il suo tocco era come una droga che bramavo, ma sapevo che non avrei potuto e dovuto averlo. La sua sola presenza faceva sovraccaricare di desiderio il mio corpo e bagnare la mia vagina, lo volevo terribilmente.
Ma sono sposata. Sposata con un uomo che mi ama e che amo, ma di cui forse non sono poi così tanto innamorata.
Mi scostai le coperte di dosso e mi diressi verso il bagno, aprendo l'acqua. Gettai i vestiti nel cesto e mi infilai sotto il getto dell'acqua calda, rilasciando un respiro di sollievo alla sensazione della mia pelle bruciare.
Non era qui, ma io riuscivo a sentire i suoi baci lungo il collo. Inclinai la testa di lato e con la spugna mi sfiorai il petto, tenendo gli occhi chiusi. La sua mano che scende verso il basso, lungo il mio stomaco, fino ad arrivare ai miei fianchi, mentre spinge il mio sedere contro la sua erezione giù dura.
"Athena," lo sentii dire con la sua voce profonda che tanto amo. Mi morsicò una spalla.
"Athena."
"Athena. Stai bene?" Ora la voce che sentii era quella di Oliver, che mi riportò bruscamente alla realtà. Era nudo dietro di me.
"Sì," esalai. "Sì, sto bene." Sospirai infastidita da me stessa per aver immaginato un altro uomo, mentre mio marito era dietro di me. Oliver entrò in doccia e mi baciò una guancia.
"Sinclair e suo padre verranno stasera a cena. A te va bene?"
"Certo." Va più che bene. "Forse dobbiamo parlare prima che arrivino."
"Sono d'accordo. Ma prima..." Si interruppe, facendomi voltare e sollevandomi, "Mi sei mancata, piccola."
Sorrisi falsamente. "Mi sei mancato anche tu," mi baciò dolcemente, in maniera gentile. Lo odiavo. Mi voltò, facendo aderire la mia schiena con le mattonelle del bagno e cominciò a baciarmi il collo. Cercai disperatamente di provare qualcosa, qualsiasi cosa, ma niente, non ci riuscivo. Non era come quando eravamo adolescenti e volevamo scopare tutto il giorno, il sesso peggiorava con l'avanzare del nostro matrimonio.
Quando mi fece sollevare il capo, vidi Alessandro al suo posto. La vista del suo volto mi fece provare una scarica d'eccitazione improvvisa e lo baciai affamata. Si spostò a mordermi il collo, poi lo sentii entrare dentro di me.
Subito dopo tornai alla realtà, vedendo nuovamente Oliver. Mi sentivo una persona orribile; immaginavo che mio marito fosse il mio amante. Ero una persona orribile. Si meritava di più di quanto fossi in grado di dargli, di quanto volessi effettivamente dargli.
"Stai bene?" Mi chiese, muovendosi dentro e fuori di me, lentamente.
"No," ammisi e lui si fermò. "Non ne ho voglia, ora. Scusa, Oliver," dissi sinceramente.
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Un mio problema
Romance"Voglio che mi scopi." Athena Escarra, un promettente avvocato che ama il suo lavoro più di qualsiasi altra cosa. Sposata con Oliver Smith, con cui è rimasta per sei anni, senza mai aver intrattenuto una relazione vera e propria. Questo finché non i...