Capitolo Quarantatre

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Athena

Ero in tribunale. Speravo che questa fosse l'ultima volta che avrei messo piede in questa stanza per il caso. Nate era già finito in prigione. Ora era il turno di Zac di finire dietro le sbarre con lui.

Stavamo aspettando che la giuria comunicasse il suo verdetto dopo l'incontro. Zac aveva assunto un nuovo avvocato e la sua famiglia, assieme a quella di Brinda, sedevano sulle sedie dietro di noi. Brinda non aveva voluto che Bella fosse presente, nel caso non fosse finita bene, ma Bella era riuscita a sgattaiolare nei sedili posteriori dell'auto di Brinda senza che lei se ne accorgesse ed era finita qui.

Alessandro, Serene e Rachael erano venuti ed io volevo solo stringere le loro mani mentre aspettavamo. Il cuore mi palpitava nel petto al pensiero che avremmo potuto perdere. Solo il 6% degli stupratori rimanevano in prigione per più di un anno e questa percentuale si abbassava sempre di più con l'avanzare del tempo dietro le sbarre.

"Tutti in piedi." Disse l'ufficiale giudiziario, mentre il giudice faceva il suo ingresso in aula. "Potete sedervi." Con il silenzio che era calato nella stanza, si potevano udire i respiri profondi dei presenti. Un lato avrebbe vinto, l'altro avrebbe inevitabilmente, perso.

Dopo una lunga introduzione, si rivolse ai partecipanti. "Non so ancora quale sia il verdetto finale, ma so che a qualcuno presente in quest'aula non piacerà. So che stanno assistendo le famiglie di entrambe le parti, quindi dobbiamo prevenire qualsiasi reazione. Caspico che non siate felici qualsiasi sia il verdetto definitivo. Se qualcuno ha intenzione di reagire fisicamente o vocalmente è pregato di lasciare la stanza, ora. Non voglio che questa cortese giuria basi la sua decisione sulle vostre reazioni. Questo è davvero importante. Ora che abbiamo sistemato la vicenda, la giuria può prendere la parola."

Ero fottutamente spaventata. Ero un bravo avvocato, ma questo non portava sempre ad una vittoria. "Siete pronti per il verdetto?" 

"Sì, giudice." Annuirono all'unisono con un cenno del capo.

"Porgetelo alla sicurezza." E gli porsero la busta. Si mise gli occhiali e guardò il fascicolo, prima di guardare noi presenti.

Cominciò a leggere. "Sono nel tribunale di Atlanta, Georgia, Zac Dubois contro Brina Dubois," a quel punto smisi di ascoltare. "Siamo qui per dare un verdetto relativamente al primo capo d'accusa in cui la difesa è accusata di aggressione domestica." Stavo sorridendo come un'idiota, sapendo che il tribunale stava chiudendo il caso.

Il giudice disse alcune parole rivolte verso la giuria e poi a Brinda, rivolgendosi direttamente a lei, "Zac Dubois, è stato ritenuto dalla giuria, per il capo d'accusa di violenza domestica, colpevole. La condanna prevede dieci anni di prigione." Ci alzammo nel momento in Zac si alzò scortato da due poliziotti. "Il caso è chiuso." Disse, una volta che le porte si chiusero dietro a Zac.

Tutti cominciarono a lasciare l'aula ed una volta fuori dal tribunale, Brinda e Bella mi strinsero in un abbraccio "Grazie, grazie, grazie, grazie. Non puoi capire quanto io sia felice," ammise Brinda, stringendomi ancora più forte.

Ricambiai l'abbraccio. "Prego. Non vi farà mai più del male." Stavamo tutte piangendo, ora che anche Serene e Rachael si erano unite all'abbraccio.

"Oh! L'anello ti sta in maniera incantevole." Mi sorrise Brinda.

"É un anello di pre-fidanzamento, per il momento." Bella mi prese la mano e lo ispezionò.

Una volta separate, mi asciugai le lacrime così come loro. Alzai lo sguardo e vidi James farsi spazio tra la folla, correndo verso di noi con frenesia. Brinda non ebbe neanche il tempo di reagire che James la sollevò facendola volteggiare e la baciò come se odiasse starle lontano. Sorrisi nel percepire il bisogno che avesse di sentirla.

Un mio problemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora