Capitolo 10

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JULIETTE

Come sempre, ogni volta che concludo una giornata scolastica, finisco il mio limbo con il tragitto in bus.
Salgo, e saluto il mio Caronte: Mirko.
Faccio i soliti cinque passi e mi siedo vicino al finestrino.
Stranamente Jacob, negli ultimi due giorni non si è seduto vicino a me. Anche se non ne so il reale motivo.

JACOB

Sono due giorni ormai, che non mi siedo vicino a Juliette. La conosco da poco tempo, probabilmente lei non se ne sarà nemmeno accorta della mia assenza.
Non pretendo che mi consideri l' amico di una vita oppure la sua anima gemella, ma vorrei che lei si avvicinasse a me, anche solo per comprendere se una parte di lei è curiosa di conoscermi.
Ma dato che al momento si trova quattro sedili davanti a me senza alcun problema o dubbio, probabilmente non sono riuscito a catturarla.
Sospiro, sia per il caldo e sia per la stanchezza.
La classe non mi piace: Charlotte sarebbe una bella ragazza peccato che dietro questa "Venere" si nasconda una vera e propria vipera. Lydia potrebbe essere effettivamente una delle scoperte migliori, ma non la vedo interessata nei rapporti sociali con altre persone diverse dai suoi migliori amici. Charlie, è troppo noioso, mi sembra un ragazzo di un'altra epoca e per di più mi spaventa. Mentre del resto della classe, non ricordo nemmeno i nomi per quanto poco interessanti siano.
Juliette penso sia l'unica ad avere quel briciolo di carisma che cerco.
Al momento ha la testa appoggiata al finestrino, non la vedo, ma probabilmente starà dormendo.
Ha appoggiato lo zaino sulle sue ginocchia, il che è strano, poiché lo posiziona di solito nel sedile affianco al suo, così da "proteggere" il suo spazio.
Chissà perché, oggi ha cambiato strategia.

JULIETTE

Non vorrei che Jacob pensasse che non lo voglia conoscere o che mi stia antipatico. Per carità, è sicuramente presuntuoso, ma non è cattivo. È simpatico e abbastanza intelligente.
Quando non parla di sport, sembra anche molto più interessante del previsto. Gli piace la musica classica e una delle sue passioni più nascoste è la cucina. Per questo non vorrei isolarlo, magari potrebbe diventare un membro del gruppo, d'altronde sta simpatico più o meno a tutti, credo.
Sposto lo zaino, con la speranza che capisca che lo sto invitando a sedersi vicino a me. Non voglio dirglielo di persona, potrebbe prenderlo come un "corteggiamento" . Aspetto, prima o poi lo capirà.

JACOB

Voglio sedermi vicino a Juliette, ma proprio quando ho intenzione di alzarmi, un signore sulla cinquantina, mi precede. Tiro un leggero pugno sul sedile davanti al mio, frustrato di non essermi mosso prima.

JULIETTE

Odio la puzza di fumo. Questo signore ha l' alito fetente e i capelli unti. Non voglio pensare male, ma sembrerebbe anche ubriaco, visto che ha una bottiglia di birra mezza vuota in mano.

"Ragazza per caso sai quando si arriva alla stazione?"

"Si, più o meno tra quattro fermate. Non starà più di venti minuti."

"Grazie mille, lei è una studentessa?"

"Si." Non approfondisco la risposta, come ci insegnano da bambini, non si parla con gli sconosciuti, soprattutto se sono ubriachi.

"Sei fidanzata?" Non rispondo, prima o poi inizierà a stare zitto.

"Sei fidanzata?"

"Si, sto aspettando il mio ragazzo." Magari se pensa che sono impegnata, smetterà di farmi certe domande.

"Quando scendi?" Sbuffo, non riesco a stare zitta.

"Scusi ma vorrei ascoltare la musica."

"Mamma mia! Che ragazza maleducata! Perché voi giovani non sapete dialogare!?" Dice quasi urlando, accompagnando la crisi da un pugno tirato sul sedile davanti al nostro.
"Amore sono qui... Oh scusi potrebbe alzarsi? Ci sono quattro posti più indietro... Vorrei stare con la mia ragazza se non le dispiace." Domanda Jacob. In questo momento, giuro che lo abbraccerei.

"Si va bene, comunque la tua ragazza è maleducata."

"Sarà."

JACOB

Quell' uomo spaventava anche me. Non potevo lasciarlo vicino a Juliette.

"Grazie mille Jacob, veramente grazie."

"Figurati, quello lì è matto."

Juliette mi sorride, e con un leggero sospiro, libera tutta la preouccupaazione che teneva dentro di sé.

"So che sembrerà sciocco, ma stare con quel tipo mi ha veramente... Stancata. Penso che dormirò, se non ti dispiace."

"No stai tranquilla, anzi appoggiati a me se ti trovi comoda. Il finestrino è molto sporco." Ho fatto una grande mossa? Si. Sto rischiando di risultare patetico e stupido? Assolutamente si.

"Sei sicuro, Jacob?" Sento un leggero tono di incredulità nel tono di Juliette, sicuramente non si aspettava questa proposta, non sa che infondo sono un gentiluomo.

"Si, d'altronde, non siamo fidanzati?" Le chiedo con un tono apparentemente sicuro. Sento le mani sudare.

"Va bene. Basta che non sogni troppo, mio caro."

"Tu pensa a dormire. Ci penso dopo ai miei sogni."
Juliette si appoggia delicatamente alla mia spalla. Missione compiuta.

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