JULIETTE
Sono tornata a casa da ormai venti minuti, ho già finito di pranzare ed è arrivato il momento di rilassarmi. Potrei fare infinite cose: disegnare con gli acquarelli, cantare a squarciagola le mie canzoni preferite, fare una passeggiata, prendere una gelato con Lydia e Charlie oppure... Leggere. Vado nella mia libreria che negli ultimi tempi (soprattutto quando ero in ospedale) si è riempita davvero molto. Leggo i titoli che mi ispirano: "Farfalla senza ali" no, non voglio leggere un romanzo di formazione "La vecchia capanna" penso che un horror, non sia il caso, basta la professoressa di inglese a spaventarmi, " Il mondo nascosto" un fantasy potrebbe essere la giusta scelta, ho bisogno di fantasticare in mondi diversi, ma si da il caso che io non abbia il continuo della saga, e non posso permettermi di aspettare così tanto per finirla.
Ho letto diciotto titoli nella mia libreria e trentadue titoli sulla mia mensola sopra la scrivania, ormai sono esasperata. Mi sto ufficialmente arrendendo, quando un lampo di genio nasce in me: aprire il cassetto dei ricordi.
Il cassetto dei ricordi è come un piccolo ripostiglio, dove conservo tutti gli oggetti che hanno un grande valore affettivo. All' interno c'è: la collana che mi ha regalato Charlie quando sono uscita dall' ospedale, l'unicorno di peluche che mi ha prestato Lydia quando eravamo bambine, ma che io non le ho mai restituito (e mai lo farò, ormai Miss Tulipano è il mio peluche preferito) ed altre infinite cose che mi fanno battere il cuore solo guardandole. Cerco più affondo, e trovo tra gli oggetti più vecchi: la fascia per capelli di mio padre.
È una piccola fascia di cotone, color blu, con cucite le sue iniziali "J.M" ovvero "Josh Marzi". Avere quella fascia, significa avere ancora un pezzo di papà con me, ogni tanto spero che lui venga in questa stanzetta per chiedermi di restituirgliela. Stringo la fascia e l'avvicino al mio naso con la speranza che sia rimasto il suo profumo, ma purtroppo, l' unico odore che sento è l' ammorbidente all'argan che usa mia madre. Penso che nessuna fragranza possa sostituire il profumo di mio padre... Proprio per questo ho salvato la sua boccetta di profumo. È infondo al cassetto, l' afferro e annuso il tappo. Mi sembra di averlo vicino, forse lo è ma non lo vedo...Papà è sdraiato sullo stesso lettino. Dentro di sé si cela un profondo dolore, che però nasconde per non appesantire la situazione a me e alla mamma. Non gli restano tante settimane ormai, il tumore lo sta consumando, uccidendo sia lui che me. Ogni giorno che passa, è una cicatrice in più che viene aperta.
Mia madre esce dalla stanzetta in cui è stato rinchiuso, in lacrime, con il singhiozzo. Mi guarda, senza parlare, facendomi un cenno verso la porta, invitandomi ad entrare. Catturo tutto il coraggio che mi è rimasto, asciugo le lacrime ed apro quella porta."Amore..." sussurra mio padre con un briciolo di voce. Ha perso i capelli, la pelle è ormai bianca, mi chiedo come sia possibile che dentro quel corpo ci sia ancora un cuore a battere. Il mio corpo è vivo e vegeto, ma il cuore ha smesso di vivere da molto più tempo.
"July, ti metti qui, vicino a me?" Mi chiede, battendo ripetutamente la mano sul materasso.
Mi siedo accanto a lui, guardandolo dritto neglio occhi. Come è possibile che i suoi occhi siano più vivi dei miei? Come fa ad essere così pieno di vita, quando questa lo sta tradendo?"Cosa succede bambina mia?"
"Papà... Qual'è il segreto?"
"Per cosa?"
"Per essere forti e felici come te." Domando, serrando la mandibola. La mia domanda non lo infastidisce, anzi, sembra persino apprezzarla.
"Amore, come potrei essere triste se sono l'uomo più fortunato del pianeta?" ancora non capisco. La felicità mi sembra lontana, quasi indecifrabile, impossibile da cogliere. Ma nonostante io sia più vicina, la respingo, mentre mio padre riesce ad afferarla e a trattenerla con sé.
"Papà..."
"Non mi capisci, lo so. Non pretendo che tu comprenda. Ma vedi, sono stato un uomo fortunato per tutta la mia vita. Ho avuto accanto la donna della mia vita, l'ho amata ogni singolo giorno ed insieme, abbiamo avuto la figlia migliore del mondo. Dopo una vita piene di fortune, posso sopportare questa piccola ingiustizia. Soffrirei altre mille disgrazie, se avessi la certezza di poter avere l'onore di avervi nella mia vita." la vita è un dono che non viene donato a tutti, ma che senso ha la vita se porta solo sofferenze? Che importanza ha la mia, se mi viene tolta la felicità?
"Papà... Io non sono pronta..."
"Nessuno lo è mai. La morte non chiede permesso, prende e porta via. La morte ha bussato a casa nostra, e sinceramente, sono contento che abbia scelto me."
"Ma..."
"Ti ho raccontato mai del giorno più felice della mia vita?"
"No."
"Come no? Allora dovremo proprio rimediare! Mettiti qui, sdraiati, è una storia lunga." assecondo la sua richiesta, sdraiandomi sul letto, vicino a lui.
"Era un pomeriggio di inverno, quando ho scoperto che tua madre era incinta, di una splendida bambina." ...
"Ti voglio bene papà" sussurro con un filo di voce. Se lui è qui, mi avrà sentita, anche se io non sento più lui.
Ripongo tutti gli oggetti dentro il cassetto in fretta e furia, se afferro ancora un altro oggetto di mio padre, scoppierei a piangere.
Una volta messo tutto a proprio posto, provo a chiudere il cassetto, anche se questo non si chiude. Spingo ancora. Ancora. Più forte di prima. Finché una vocina nella mia testa chiamata "Intelligenza" mi suggerisce di togliere il cassetto per vedere cosa lo blocca.
Eseguo il mio stesso ordine, e vedo un parallelepipedo giallo. Infilo una mano all' interno del mobile per cercare di afferrarlo, e quando ci riesco, tolgo la polvere con un soffio. Non ci posso credere, è "Noi due fino all' alba".
Una sfilza di bei momenti mi investono. Mi ricordo ancora tutte le scene, le citazioni, i personaggi... E Mason. Quel ragazzo mi deve quattro notti in bianco a causa dei miei viaggi mentali. Dovrei rileggerlo, ora che ci penso, anzi... Lo farò.
Mi tiro su, ripongo il cassetto, che a questo giro si chiude senza problemi, e appoggio il libro sul mio comodino.
Una volta preparati gli occhiali, la coperta e la tisana, afferro il libro e inizio da pagina uno:Capitolo 1
Sono un ragazzo estremamente testardo quanto dolce. Amo la vita ma capisco la morte (si sono anche un tipo filosofico). Mi reputo abbastanza alto e di bello aspetto, anche se si può sempre trovare di meglio. Adoro essere amato, ma amo ancora di più amare. A scuola, tutti mi chiamano "Il ragazzo perfetto", ma non sanno che quel ragazzo apparentemente popolare e figo, ma dentro tanto insicuro...Ha un nome.
Piacere, sono "Il ragazzo perfetto" , ma per gli amici: Mason Hale...."Ben ritrovato Mason." Sussurro con una felicità nascosta, che solo io so quanto è potente.

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Un amico immaginario
FantasyTrama: Juliette, una ragazza di 18 anni che dopo un periodo terribile della sua vita trova rifugio nei libri, innamorandosi come tutte le lettrici/lettori del personaggio principale del suo libro: Mason. Juliette, dopo gli ultimi 2 anni passati in a...