Capitolo 75

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LYDIA

Sdraiata sull'erba con la testa appoggiata sulle gambe di Jacob, guardiamo le stelle, mentre le sue mani accarezzano dolcemente la mia testa ed il collo.

"Tu l'avresti mai detto?" Mi domanda il mio ragazzo. Si, proprio il mio ragazzo.

"Cosa?"

"Noi due."

"No, poiché guardavi solo Juliette."

"Diciamo, che con tutto il rispetto per la tua amica... Sono stato veramente un coglione."

"O anche più di un coglione"

"Cosa hai detto?!" Esclama. Mi afferra per le braccia, facendomi sedere sopra le sue gambe, per farmi il solletico.

"OK! o-ok! Scherzavo!" Jacob smette di torturarmi, dandomi un bacio sulle labbra che mi fa sobbalzare il cuore.

"Ho per te una cosa..."

"Dimmi che non è droga."

"Nah, qualcosina di meglio." Mi risponde. Afferra lo zaino, tirando fuori una scatolina con un fiocchetto azzurro.

"Questo è per te."

"Esplode?"

"Hey! È importante..." mi ribadisce. Sciolgo il fiocchetto, togliendo il nastro. La scatolina è in velluto nero, veramente molto elegante. La apro e all'interno mi ritrovo uno dei regali più belli che potessi mai ricevere: la collana di perline blu di Jacob. La collana del vero amore.

"Jacob..."

"C'è anche un bigliettino, scritto dal sottoscritto!" Mi indica con lo sguardo, l'interno della scatolina, dove effettivamente trovo un piccolo foglio a righe piegato su se stesso. Lo afferro ed inizo ad aprilo e stirarlo, per  leggerlo. 

"La collana, veniva regalata solo al proprio vero amore. Vedi Lydia...Io non so come finiremo (se finiremo) ma so solo che questa collana è stata fatta apposta per te. Se non ce l'hai tu, allora nessuna la avrà. Io penso che l'amore siano le farfalle allo stomaco che mi provochi ogni volta che mi sfiori. Io penso che l'amore sia la sensazione di vertigini che provo, ogni volta che mi perdo nei tuoi occhi. L' amore è quello che provo quando ti ho accanto. E se non è così...allora non so proprio cosa cazzo sia l'amore. Ma se vuoi saperlo, adesso, quando penso alla parola "amore", penso ad una stella. La mia. Lydia Norket.

P.s Vieni al ballo con me.  ;) "

Rimango commossa per le sue parole, che nonostante siano disordinate, le trovo assolutamente poetiche. Difatti, mi colpiscono il cuore all'istante, scaldandomelo come un abbraccio.

"Biondina ti sei commossa!" Nota Jacob, che mi abbraccia, stringendomi forte a lui.
Rimasta qualche secondo coccolata tra le sue braccia, mi ricompongo afferando nuovamente il foglietto.

"Nel post scriptum hai dimenticato il punto di domanda."

"No, è giusto così." Conferma.

"Non è detto che io accetti"

"Stella..." sussurra, avvicinando il viso al mio. Le nostre labbra si stanno sfiorando, ed io potrei effettivamente svenire.

"La mia non è una richiesta..." mi sussurra. Per poi baciarmi, tenendomi delicatamente il viso.

"Ti aspetto dopodomani. Sotto casa tua alle 19.30. Non vedo l'ora di vederti stella."

JULIETTE

Firmate le solite carte, mi dirigo nella stanzetta dove attualmente mia madre dorme. Non volevo vederla prima del ballo, perché osservare il suo corpo bianco e ferito su un lettino, mi distrugge, ma Mason ha insistito più del dovuto, perciò mi auguro che sia per una buona causa.
Entro nella camera, e come sempre, nulla è cambiato: solita luce fioca, letto pulito bianco, un insieme di macchinari che monitorano mia madre ed infine mia madre.
Avvicino la sedia accanto a lei, stringedole la mano come ogni volta, iniziando a raccontare i pezzi della mia vita in cui lei mi ha abbandonato contro la sua volontà.

"Hey mamma...Tutto bene? Io ti vedo bene, bella come sempre. Anche quando dormi, sembri una regina..." Ho appena iniziato a parlare, è la gola mi si è già seccata.

"I-io tra poco ho il ballo, lo sai? Ho già preso il vestito, è bellissimo dovresti vederlo... Mi spiace che papà non mi abbia allenato nel ballare...Però ho imparato lo stesso, grazie a Tiana. Mi ha fatto qualche lezione. Con il papà, ballerò un altro giorno... Quando lo rivedrò..." ovviamente, non ricevo nessuna risposta o esclamazione. Sono sempre io a portare avanti il discorso.

"Non ho un cavaliere, se te lo stessi chiedendo. Vado al ballo con Lydia e Jacob, sai, si sono fidanzati. Sicuramente mi stai domandando dove sia finito Charlie...Beh...Non lo so nemmeno io. Ho scoperto in una lettera scritta da lui per me, il suo amore nei miei confronti. Io ho ricambiato, e ricambio ancora adesso! Ma...Penso di averlo capito troppo tardi" il silenzio è un tortura.

"Non so se avrò mai il lieto fine con un ragazzo...Ma vuoi che ti dica la verità? In questo momento, l'unico lieto fine che vorrei è vederti accanto a me con le-" la frase muore in bocca, poiché a spaventarmi è il suono continuo di tutti i macchinari che mi circondano. Stanno tutti impazzendo. Un insieme di allarmi mi invade i timpani, portandomi a tapparmi le orecchie con le mani, nel mentre che chiamo aiuto. Fortunatamente la mia richiesta viene assecondata da un gruppo di infermieri che staccano alcuni macchinari per trasportare mia madre in una stanza. Cerco di inseguirli, ma ad un certo punto, uno di essi mi blocca spiegandomi che oltre quella porta, non posso passare.

"È v-viva?! St- Sta bene?! La salverete!?" Urlo, implorando in una buona notizia.

"Non lo so, signorina. Mi scusi, ma non lo so" non serve sentire altre risposte, per convincermi a scappare.
Corro verso l'uscita, prendendo il primo taxi disponibile, per tornare a casa. "Non portatemi via anche mia madre per piacere..." penso.

Un amico immaginarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora