SARAH
Charlie sta uscendo di casa, probabilmente farà un giro in moto dato che ha con sé il casco. Ma io lo fermo prima.
"Dove pensi di andare?"
"Non so, credo in un parco o in qualsiasi luogo in cui posso stare da solo."
"Ottimo, vengo con te." Gli ordino, dopo aver preso il mio casco ed essermi posizionata perfettamente davanti alla moto.
"Perdonami ma quale parte di 'stare da solo' non comprendi?"
"Avanti Charlie! La gente che lavora qui avrà minimo sessant'anni! Mi annoio!" Charlie sospira, come se fosse esasperato dalle mie continue richieste.
"E va bene. Sali."
Ci fermiamo in un parco, non poco lontano dalla Tour Eiffel. Charlie parcheggia la moto, scendiamo, ed entrambi ci incamminiamo verso una panchina. So per certo, che questa solitudine la sfrutta per guarire se stesso dal dolore che prova, ma non posso abbandonare mio fratello nel momento del bisogno.
"Allora, come va la vita?" Gli domando pimpante.
"Prossima domanda?"
"Certo...Perché non rispondi alla prima?"
"Perché sai già, che sto di merda." Come immaginavo.
"Hai parlato con Juliette di questo?"
"A quale scopo? Non posso chiederle di lasciare Jacob per me. E non posso nemmeno infuriarmi contro di lei." Mi spiega Charlie, nel mentre che attorciglia un filo d'erba tra le mani.
"Hai avuto aggiornamenti da Lydia, almeno? Lei come sta?"
"Non se la passa bene neanche lei, anche se non ho aggiornamenti da nessuna delle due da un bel po'."
"Beh, magari quando torneremo, potre-"
"Io non torno Sarah..." le sue parole sono come artigli sul mio petto.
"Cosa? Ma perché?"
"Sarei ritornato solo per rivedere le mie migliori amiche, riprendendo la mia quotidianità. Adesso, non ha più senso. Juliette è felice con Jacob, e Lydia è diversa. Nulla è come prima."
"Charlie... Una domanda...Ma sei stupido oppure un coglione?" mi guarda con sguardo confuso, come se si aspettasse che dopo un affermazione del genere, avrei accettato la sua decisione di abbandonare tutto e gettare la spugna senza batter ciglio.
"Sarah, questa è la mia scelta."
"Si, una scelta di merda. Ma è comunque la tua scelta."
"Sentiamo, cosa dovrei fare sapientona?!"
"Sicuramente non gettare la spugna così in fretta! Avanti Charlie! La tua migliore amica sta soffrendo, e la ragazza che ti piace sta venendo ammaliata da un altro ragazzo. E tu che fai? Decidi che tutto questo ti va bene!"
"È ovvio che non mi va bene ok!? Vorrei essere affianco a Lydia e poterla rasserenare, dicendole che tutto andrà bene! Vorrei poter prendere Juliette e dirle chiaro e tondo che la amo e che non posso stare senza di lei! Lo vorrei fare! Ma non posso, non ho il coraggio di affrontare questa situazione. Ho perso già, non voglio approfondire la mia sconfitta."
Un profondo senso di disgusto mi avvolge. Disgusto per ciò che è successo. Disgusto per la sua scelta di rinunciare a combattere."Se abbandoni entrambe... Evidentemente non erano così importante per te."
"Non ci provare Sarah." mi ringhia, con i denti stretti e la mascella serrata.
"Va bene Charlie, se tu decidi di arrenderti, allora fallo, ma io non rimarrò qui a guardare mio fratello che perde ogni singolo giorno la speranza di essere felice, ok?!" Mi alzo e con passo duro chiamo un taxi, che fortunatamente parte subito, senza dare tempo a Charlie di entrare e seguirmi.
CHARLIE
Dopo aver appena litigato con mia sorella. Mi arriva un suo messaggio.
Saretta
394******* questo è il numero di Lydia.
376******* questo quello di Juliette. Ho sbirciato il tuo telefono, ed ho visto che hai eliminato i numeri. Complimenti Charlie, non credevo saresti arrivato a tanto...Charlie
Grazie... Cosa dovrei farci?Saretta
La scelta giusta, idiota ♡:)Tiro un sospiro, cercando raccogliere tutto il coraggio che ho in corpo. Saranno passati circa due giorni da quando Lydia mi ha chiamato. Mi ricordo che negli anni passati,
in questo periodo, il gruppo chat era pieno di paranoie di Juliette e Lydia, sul vestito da mettere per il ballo. Ora che rifletto, manca una settimana al ballo di fine anno. Mi piacerebbe poter rivedere gli scatti nervosi di Lydia ogni volta che provava un vestito e non le piaceva, oppure le guance arrossate di Juliette quando entrava in sala ed aveva tutti gli occhi puntati addosso. Erano bei tempi quando tutto era in ordine.
Rileggo i numeri, anche se li so a memoria. Per un momento penso che potrei risultare un vero e proprio menefreghista, ma in realtà sto solo guarendo le mie ferite, aspettando che esse diventino semplici cicatrici. Non posso farmi una colpa, se non mi sento pronto a guardare gli occhi spenti di Lydia o gli occhi innamorati di Juliette. Sono solo un ragazzo con il cuore infranto.
Il mio dito è quasi pronto a cliccare il numero di Lydia o Juliette, ma all'ultimo secondo, ci ripenso, chiudendo il telefono. "Ancora no..." ripeto a me stesso.
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Un amico immaginario
FantasyTrama: Juliette, una ragazza di 18 anni che dopo un periodo terribile della sua vita trova rifugio nei libri, innamorandosi come tutte le lettrici/lettori del personaggio principale del suo libro: Mason. Juliette, dopo gli ultimi 2 anni passati in a...