Capitolo 73

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JULIETTE

Sdraiata sul divano della mia stanza, penso al fatto che ogni cosa, non avviene mai per nulla. Se Jacob non avesse avuto l'influenza, Lydia non sarebbe venuta a casa sua per dargli i compiti, perciò non si sarebbero mai realmente conosciuti. Se il padre di Charlie non avesse tentato di ucciderlo, probabilmente lui non avrebbe rivisto sua madre. Se non avessi tentato farmi del male, Mason non sarebbe venuto. Perciò, a cosa serviva la morte di mio padre? Perché me l'hanno portato via?...

"Io vado ragazzi. Mi raccomando Josh! Non viziarmela!" Raccomanda mia madre a mio padre.

"Viziarla? Io? Ma quando mai! Puoi partire serena tesoro" la rassicura mio padre. Spesso gli adulti dicono parole strane per chiamarsi, non potrebbero usare i propri nomi? Papà chiama la mamma "Tesoro" o "amore" e spesso chiama il nostro vicino "Rompicoglioni", anche se non so cosa significhi. A me non ha mai dato un nomignolo.
La mamma esce, dando un bacio sulla bocca a mio padre ed un abbraccio forte forte a me. Amo i suoi abbracci.

"Papà, perché io non ho un nomignolo tutto mio?"

"Tesoro, tu hai un nome bellissimo. Non ne vale la pena, non credi?" Dice mio padre, inginocchiandosi a me. Ora mi guarda in faccia, senza dover abbassare il collo.

"Ma- ma ma io voglio un modo nostro con cui chiamarci! È figo!"

"Figo? Amore da quando dici 'figo'?"

"Ehm, l'ho sentito dire da Lydia." Mio padre nasconde una risata sotto i baffi.

"Come vuoi essere chiamata amore?" Mi domanda accarezzandomi il viso.

"Non lo so. Voglio un nome bello." Affermo. Penso sia abbastanza chiaro ed ovvio.

"Un nome bello dici? E che ne dici se ti chiamo come la nonna? July!"

"Si! È bellissimo! Mi piace!" La felicità nasce immediatamente dentro di me, ma purtroppo scappa con altrettanta velocità. Non capisco il motivo per cui le persona debbano sentirsi tristi. Perché esiste la tristezza? È brutta e fa male. Non mi piace essere triste, amo soltando ridere.

"Amore? Tutto bene?"

"Papà, la nonna July era tua madre vero?"

"Si amore."

"Perciò... Quando è morta... Tu hai perso la tua mamma?"

"Si amore." Ora che l'ho capito, non riesco a trattenere le lacrime. Mio papà non ha più la sua mamma. Io non riuscirei a vivere senza la mia mamma.

"Hey hey amore... Va tutto bene, vieni qui." Mi prende per la vita e mi abbraccia, coccolandomi la testa. Amo quando papà mi coccola.

"Mi dispiace p-papà, non hai più la tua mamma..." affermo.

"Invece c'è l'ho ancora. Vuoi vederla?" Mi domanda. Rivedere la nonna? Certo che si! Mio padre mi prende per la manina e mi porta dritto in giardino.

"Papà... Ma la nonna non c'è...Io non la vedo... Si è nascosta?"

"No amore. Tua nonna è ! Vedi come brilla?" Mi spiega, indicando il cielo stellato.

"La nonna è una stella!"

"Si amore mio." Mi conferma. Mi prende in braccio, dandomi un bacio sulla guancia.

"Amore... So che forse adesso non lo capiresti, ma quando le persone muoiono... In realtà sono sempre con te, anzi sono più vicini di prima. Ti proteggono da lì. Tua nonna ci starà guardando, e sicuramente ti starà dando un infinita di baci."

"Tu dici? Allora tutti noi diventeremo delle bellissime stelline?!" Domando, quasi elettrizata all'idea di brillare in un cielo notturno un giorno.

"Si amore. Anche io lo diventerò..." afferma.

"No papà, tu non puoi. Tu devi rimanere qui con me." Affermo imbronciata.

"Amore, vorrei tanto rimanere con te. Ma facciamo così..." mi sussurra.
"Quando io diventerò una stella, prometto che brillerò più di tutte le altre, per farmi riconoscere da te. Così, quando ti mancherò, basterà alzare lo sguardo, e sarò , a proteggerti"

"Va bene papà...Basta che non te ne vai via troppo presto...Devi ancora portarmi al ballo ed insegnarmi a ballare esattamente come te e la mamma, d'accordo?"

"Tutto quello che vuoi amore. Ora che ne dici, se a insaputa di mamma ordiniamo un bella pizza mentre guardiamo la TV, ti va July?!" mi domanda, sollevandomi con le sue braccia...

Il ricordo mi assale, riscaldandomi il cuore ed uccidendomi nello stesso momento.

"Fa male immagino..." afferma Mason, che in questo momento si è teletrasporto, seduto, sul mio letto.

"Puoi dirlo forte." Confermo, nel mentre che asciugo le lacrime sfuggite dai miei occhi.

"July..."

"Si?"

"Tuo padre è fiero di te."

Un amico immaginarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora