LYDIA
Sono passati due giorni da quando Jacob non viene a scuola a causa della febbre. Due giorni da quando sono passata a casa sua. Due giorni da quando abbiamo avuto un contatto visivo mai avuto prima. Forse saranno solo le mie paranoie, ma mi sembrava una sguardo diverso. Uno di quegli sguardi che non si regalano a tutti.
"Hey principessa!" Questa è la mia migliore amica: Juliette.
"Dolcezza come va?"
"Bah diciamo...Oggi Charlie parte, perciò non sono al settimo cielo."
"Lo so, vorrei che non fosse mai capitato tutto questo." Juliette sembra veramente distrutta. Non voglio che Charlie parta, lo voglio qui con me e con lei, ma purtroppo non è possibile. Sarà difficile senza Charlie, un pilastro se ne andrà.
"Hey ma guarda il lato positivo: Charlie non stava bene con suo padre almeno così, potrà vivere serenamente senza pensare ad un milione di cose che solo noi tre sappiamo."
"Forse hai ragione, ma non riesco ad accettarlo lo stesso."
"Lo so Juliette, ma dobbiamo farci forza entrambe. Ti prometto che quando Charlie se ne andrà, ti darò il doppio dell'amore! Ma che dico il doppio, il triplo! Il Quadruplo se serve!" Le dichiaro con tono entusiasto.
"Cosa farei senza di te biondina."
"Me lo chiedo pure io, super abbraccio di conforto?" Le propongo. Juliette accetta, catapultandosi tra le mie braccia. Lei ha bisogno di me, io ho bisogno di lei. Lei è la mia terra mentre io sono la sua acqua. Lei è la mia migliore amica, ed io la sua.
Purtroppo però, nonostante si sia creata l'atmosfera perfetta, tutto viene rovinato da una terribile oca che non sa farsi gli affarracci propri."Oh mio dio, adesso vomito per la dolcezza."
"Charlotte, dimmi un po', vuoi che tiri per quella parrucca che ti ritrovi oppure che ti faccia bucare le protesi che hai al posto del seno?!" Forse sono stata un po' troppo cattiva, ma d'altronde, io e Juliette ne stiamo passando di ogni tipo e questo abbraccio non doveva essere interrotto, specialmente da un essere vivente come Charlotte.
"Oh cenerentola non scaldarti altrimenti ti trasformi in zucca!"
"Quella era la carrozza idiote!" Risponde Juliette che però sembra fermarsi, come se stessa ascoltando qualcuno, anche se non vedo nessuno, apparte il trio delle super chicche.
"Perdonami sapientona! Sicuramente l'avrai letto nei tuoi stupidi libri. Tu si, che hai tempo da perdere vedo."
"Brutta oca, l'unica perdita che vedo qua, è quella dei tuoi neuroni!"
"Be' i miei neuroni sono apposto. Non sono io quella che ha provato a suicidarsi."
Rimango a bocca aperta, a pensare a quanto sarebbe soddisfacente strappare i capelli di questa vipera, uno ad uno. Con calma e sangue freddo.
Mi avvicino con l'intenzione di spingerla almeno un kilometro e mezzo lontana da noi, ma Juliette mi tira per un braccio, guardandomi con uno sguardo, che solo io riesco a codificare. Il tipico sguardo da "Lascia fare a me".JULIETTE
"Quella era la carrozza idiote!"
"Avanti July, non ti scaldare. Lasciale perdere. Sento i tuoi nervi e le tue pulsazioni! Rilassati."
Guardo Mason, che essendo un angelo, mi suggerisce di rimanere calma con il sangue freddo, e di non scaldarmi. Poiché secondo lui, discutere con queste tre deficienti è solo una perdita di tempo.
Forse ha ragione, ho già i miei problemi, ed includere loro nella mia lista, non è il mio obiettivo.
Sto per chiamare la ritirata, che viene però interrotta da Charlotte."Beh i miei neuroni sono apposto. Non sono io quella che ha provato a suicidarsi."
Ora. Voglio. Ucciderla.
Ho la rabbia che cresce costantemente nel mio corpo. O la uccido, oppure mi metterò a piangere dalla frustrazione di non poterle cucire la bocca."Ci penso io." Mi sussurra Mason, con tono sicuro e deciso. Avere la sua presenza vicino a me, mi migliora la giornata, persino in un momento come questo.
Afferro il braccio di Lydia che era pronta ad attaccare al muro Charlotte. Aspetto con ansia una mossa di Mason. Spero abbia un idea intelligente."Bene ora non rispondete più piccole bambole!"
"Ringrazia Dio che picchiare le persone non è legale, Charlotte." Minaccia Lydia.
Cerco con lo sguardo Mason, che finalmente si mostra a me, indicandomi il rubinetto dietro Charlotte e le sue amichette.
Un rubinetto danneggiato, a cui basterebbe un leggero colpo, per rompersi del tutto."Sei un genio Mason." penso tra me e me. Nella speranza che possa leggere il mio pensiero.
"Dimmi qualcosa che non so" risponde Mason, con un occhiolino.
Dopodiché sparisce dalla mia vista, invitandomi al rubinetto."Sai Charlotte, dovresti lavarti via tutta questa cattiveria e rabbia repressa."
"Come scusa?"
Le raggiro, avviandomi verso il rubinetto.
"Dai, sappiamo tutti il motivo per cui non mi sopporti. Non accetti il fatto che abbia degli amici stupendi, ed il ragazzo più figo della scuola a corteggiarmi. Sappiamo tutti come sbavavi dietro Jacob." Giro lo sguardo verso Lydia, sperando di avere compassione e complicità, ma quando pronuncio il nome "Jacob", vedo in lei, sparire tutta l'emozione e il pathos che si era creato. La fisso dritto negli occhi, finché lei non cambia di nuovo espressione, riprendendo la voglia di zittire l'intero trio.
"Io non sbavo dietro a nessuno! Caso mai lui sbavava dietro me!"
"Avanti Charlotte, Jacob a malapena conosce la tua esistenza." Risponde Lydia.
"Charlotte, hai intenzione di lavarti via questa cattiveria un giorno?"
"No, stronza."
"Peccato, perché ero già pronta a farlo."
"Come?" Mi domanda Charlotte.
E con un leggero colpo, il rubinetto si spezza definitivamente, bagnando completamente il trio delle super chicche.
Indignate, si avvicinano a me."Me la pagherai Juliette Marzi!" Urla Charlotte.
"Si esatto! Charlotte te la farà pagare!" Ribadisce Rachel.
"Abbi paura!" Sottolinea Carol.
"Ci proverò" rispondo.
Dopodiché, le oltrepasso, lasciandomele dietro. Afferro Lydia per un braccio, correndo assieme in giardino, come due complici.
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Un amico immaginario
FantasíaTrama: Juliette, una ragazza di 18 anni che dopo un periodo terribile della sua vita trova rifugio nei libri, innamorandosi come tutte le lettrici/lettori del personaggio principale del suo libro: Mason. Juliette, dopo gli ultimi 2 anni passati in a...