LYDIA
Stiamo passeggiando lungo il quartiere da un po' ormai. Un minuto? Cinque? Venti? Cinquanta? Non lo so, penso di aver perso completamente la conizione del tempo.
"Da quel che mi hai detto... Vedo che sei un'amante delle stelle. Vuoi dirmi qualcosa in più?"
"Diciamo che posso sembrare un figo pazzesco senza sale in zucca, ma in realtà dentro di me, penso veramente molto. E uno dei modi più funzionanti per farmi pensare è guardare le stelle. Da quando sono piccino, osservarle mi regala un senso di pace e serenità."
"Perciò sei appassionato?"
"No, non credo. Odio astrologia ed astronomia. È solo che... Le stelle, come il mare, le montagne e qualsiasi luogo naturale, sanno ascoltare. Non credi?"
"Si, anche se io, ho sempre amato il Sole ed il cielo limpido. A volte mi sento come un girasole. Quando ho il Sole davanti so seguire la mia strada, risplendendo come solo pochi fiori riescono a fare. Ma quando arriva la notte, sono sola e la luna non riesce a motivarmi."
"Ottimo, perciò io sono alla ricerca delle stelle e tu a quella del Sole?"
"Esattamente. Quando troveremo nella nostra vita, la propria stella ed il proprio Sole. Allora saremo completi."
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo. Credo che questa sera, siano saltati fuori dei lati nascosti di entrambi, che probabilmente non credevamo di avere. Lui è un amante che si nasconde dietro le stelle. Io invece una fuggitiva che chiede conforto al Sole. Comprendo il suo punto di vista, è molto romantico, capisco la sensazione di serenità che un luogo puo trasmettere. Anche se, la mia casa è nel mare, con un bel Sole che mi guarda ovunque (tranne nel tragitto tra scuola a casa, lì possibilmente, un cielo nuvoloso non sarebbe male, ma forse è meglio non dirlo a Jacob, non vorrei interrompere l'atmosfera poetica che è nata).
"L' avresti mai detto che io e te saremmo andati così d'accordo?"
"Probabilmente no, quando ci ho provato con Juliette, ho seriamente avuto paura che tu mi potessi uccidere."
"Nah, io non avrei fatto il lavoro sporco, lo avrebbe fatto Charlie per me. Per lui, Juliette è intoccabile."
"Già... Parlando di Juliette, vorrei chiederle di avere un secondo appuntamento la prossima settimana. Ho seguito il tuo consiglio, ed ho organizzato un pic nic, dici che le può piacere?"
Sento il battito del mio cuore fermarsi. Probabilmente si sta rompendo. Non pensavo che una domanda così semplice e genuina, mi potesse lasciare spiazzata. Percepisco una stretta allo stomaco, una fitta dolorosa, paragonabile ad un'accoltellata. Probabilmente qualcuno mi ha pugnalato alle spalle di sorpresa, mentre ero imprigionata nel mio mondo dei sogni e di favole.
"Si... Sarà sicuramente perfetto il vostro appuntamento." D'altronde, cosa mi aspettavo? Io sono solo la migliore amica di Juliette e la vicina di casa di Jacob. Era ovvio che non ci fosse di più. Il mio ruolo è aiutare il prossimo, anche se "il prossimo" non sono mai io.
"Si è fatto tardi, è meglio che vada."
"Ma non abbiamo ancora finito la strada! Rimani con me ancora per un po'."
"Non posso, sono molto stanca. Sinceramente non voglio sentire le sgridata di mia madre, sai com'è ha reagito l'ultima volta. Penso che dovresti rientrare anche tu. I tuoi genitori non la prenderebbero bene se scoprisse che il loro figlio malato è scappato di casa alle 23.48."
"Puoi stare serena... Non sono ancora tornati dall'ultimo tragitto lavorativo. Sono abituato a stare solo."
"Ma non erano partiti due settimane fa?"
"Si, ma a causa del lavoro, non hanno fatto ritorno. Ma sono abituato, da quando sono piccolo fanno così, non è un problema."
"Capisco..." vorrei poter approfondire l'argomento, per comprendere qualcosa in più sul passato di Jacob, ma purtroppo non è il mio compito quello di conoscerlo approfonditamente, e al momento, sento che il nodo alla gola non mi sta lasciando respirare, perciò non continuerò la conversazione. Sento che potrei svenire da un momento all'altro.
"Bene perciò... Vado ok?"
"Vuoi che ti accompagno? Sembri stanca..."
"No figurati, so cavarmela da sola."
"Lydia ne sei sic-"
Buio totale.JACOB
Afferro il corpo di Lydia il prima possibile, tenendola per la vita. La prendo in braccio e la porto di corsa a casa mia. Sento il mio battito accelerare ad ogni passo, non so cosa le sia successo, e questo mi spaventa. È colpa mia, dovevo lasciarla riposare, ma invece ho insistito, come un terribile idiota. Forse non ho veramente sale in quella zucca.
"Linda?! Linda dove sei?! È un emergenza! Linda!?"
"Signor Jacob sono qui! Ma cosa?!"
"Lydia si è sentita male durante una passeggiata! Ti prego, controlla!"
"Certo... la porti su, nel letto."
Fortunatamente Linda ha studiato infermieria per due anni e mezzo, perciò penso che sappia quello che fa. Mi ha fatto sdraiare Lydia sul letto, dopodiché le ha toccato la fronte, il polso ed il collo.
"Signor Jacob, fortunatamente è solo svenuta. Dato l'orario sarà stanca, e non si sarà retta in piedi. Può ritornare a dormire, la ragazza si riprenderà sicuramente domani mattina."
"Io però non voglio lasciarla..."
"Allora rimanga qui con lei."
La porta si chiude, ed io mi ritrovo in piedi ad osservare Lydia mentre dorme. Prendo una coperta ne troppo pesante ma neanche troppo leggera, una coperta perfetta per questa temperatura primaverile, e gliela metto addosso. Aggiungo un cuscino per farle circolare meglio il sangue, dopodiché le tolgo delicatamente gli orecchini a cerchio, in modo tale che non li perda durante il sonno. Mi siedo lentamente sulla sedia, senza fare alcun rumore, le afferro la mano ed il polso per sentire i battiti. Ma appena le nostre mani si sfiorano, ho un piccolo sussulto. Ha una mano piccola, ben curata, con le unghie smaltate di blu. La pelle liscia e morbida come quella dei bambini. Mi abbasso per poggiare le labbra sulla mano sussurando:
"Buonanotte Lydia."
In questo istante, credo di avere nel mio letto "La bella addormentata".
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Un amico immaginario
FantasyTrama: Juliette, una ragazza di 18 anni che dopo un periodo terribile della sua vita trova rifugio nei libri, innamorandosi come tutte le lettrici/lettori del personaggio principale del suo libro: Mason. Juliette, dopo gli ultimi 2 anni passati in a...