Capitolo 58

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LYDIA

Come ogni mattina. Spengo la sveglia infernale (che vorrei spaccare con una mazza da baseball), mi lavo, faccio colazione, mi vesto e salgo sul bus.

"Buongiorno Mirko, come ogni mattina, la tua giullare è sempre qui"

"Oh Lydia! Finalmente! Iniziavo ad annoiarmi."

"Lo so, lo so. Ma ora eccomi qui!" Mi siedo davanti, vicino a Mirko e come ogni giorno, da quando ci conosciamo, gli racconto la giornata che mi aspetta, inserendo qualche battuta per non farlo addormentare. Ovviamente escludo la parte in cui dovrò stare un intera giornata ad ignorare il ragazzo che mi piace e con cui mi sono baciata ieri.
Arrivata a destinazione, scendo velocemente, cercando di entrare in classe, poiché il mio orario di arrivo e di Jacob, coincide perfettamente.

"Lydia! Un attimo Lydia!" Parli del diavolo, sbucano le corna. Come sempre.
Non mi fermo, cercando di far finta di non sentirlo, ma purtroppo Jacob mi raggiunge, afferandomi per un braccio e spingendomi dentro il solito e famoso sgabuzzino.

"Insomma ti sto chiamando come un pazzo! Vuoi rispondere cazzo!? Ti ho mandato venti messaggi tra ieri notte e sta mattina. Abbi almeno la decenza di darmi una cazzo di rispo-"

"Cosa vuoi sapere?! Cosa? Ti ho già detto che quel bacio l'ho dato solo per calmare il tuo attacco di panico. Tra me e te, non c'è niente Jacob. Un. Bel. Niente." Questo è ciò che mi sforzo di dirgli, ma dentro di me sento ancora il cuore sciogliersi davanti ai suoi occhi.

"Bene...Perciò per te è così? Butti tutto quanto?" Serro la mascella, stringo I pugni per non mettermi a piangere davanti a lui.

"Tu, hai buttato tutto quanto. Non io. Tu. Ed ora accettane le conseguenze." sussurro. Spalanco la porta, prendo un sospiro ed appiccico sulla mia faccia la maschera della solita Lydia felice e spensierata.

"Hey principessina! Sono qui! Mi hai calpestato le scarpe. Dovresti chiedermi scusa sai?" Mi sgrida Charlotte, dopo avermi tirato per i capelli, mettendomi di fronte a lei.

"Certamente Charlotte." Con forza, le schiaccio il piede, spalmando tutto il fango sulle sue nuove sneaker bianche. Lei mi guarda con il solito sguardo da povera vittima, magari potrei anche aver esagerato, ma questa stronza non la sopporto, e per di più si è azzardata di tirarmi per i capelli. Mi avvicino a lei, mettendomi faccia a faccia.

"Se mi tiri ancora una volta per i capelli, quelle scarpe te le brucio."

"Oh mio dio! Ma come osi!? Jacob hai sentito?!" Mi giro, notando Jacob affianco a noi, che probabilmente ha assistito a tutta la scena. I suoi occhi esprimono rabbia, tanta rabbia. Potrebbero prendere fuoco da un momento all'altro.

"Hai ragione Charlotte. Lydia è proprio una stronza." Ecco, un altro frammento del mio cuore viene sbriciolato e polverizzato.

"Lo sono solo con chi se lo merita." Rispondo ad entrambi. Dando finalmente le spalle, e correndo in classe.

JULIETTE

"Sai che sei l'unica ragazza al mondo che viene a scuola prima per ripassare vero?" Mi rimprovera Mason.

"Lo so. Sono una secchiona lo ammetto."

"Nah, sei solo pazza. Che è diverso." gli lancio una penna, che lo oltrepassa, come ogni volta.

"Si però così non vale, lo ripeto!" Sbuffo.

"Tesoro sei tu che continui a metterti in gioco con un ang-" Mason scompare, lasciandomi sola, con Lydia.

"Hey! Sei pronta? Dopo abbiamo ginnastica, spero di non cadere come ogni volta." Le dico.

"Mh-mh" annuisce.

Un amico immaginarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora