Capitolo 50

5 1 2
                                    

CHARLIE

Il suono dello squillare del mio telefono mi sveglia, portandomi via dal magico mondo dei sogni.
Leggo la schermata e rispondo.

"Nanetta, ti manco già?"

"Ehi Charlie..."

"Oh Santo cielo...Lydia perché piangi? Che cosa è successo?"

"Beh diciamo...Che è suc-successa, una cosa che forse non ti as-aspetteresti da me."

"Lydia, per favore... Spiegati meglio."

"Charlie...Io mi sono innamorata. Ma il problema è che non dovevo, non dovevo cascarci... Mi ha-hanno spezzato il cuore. Per questo s-sto male."

"Lydia sii sincera. A chi devo rompere il culo? Chi ti ha fatto questo?"

"Jacob..." il sangue mi si gela. Sono sveglio? Sto sognando? Ho sentito effettivamente bene? Forse in Francia ci sono delle interferenze, sicuramente ho sentito qualsiasi altro nome, tranne Jacob.

"Lydia...Hai detto veramente Jacob? Ti sei realmente innamorata di lui?"

"Purtroppo si..."

"Cazzo, perciò sicuramente si è messo con qualche stupida oca. Ha sfruttato Juliette per attirare l'attenzione... Quel brutto bastardo. Lo sapevo!"

"In realtà, no. Si è messo con Juliette."

Per qualche secondo, sento il mio cuore fermarsi, chiudo gli occhi per realizzare. Senza accorgermene, ho bagnato le mie guance ed il cuscino con le lacrime, senza farmi sentire da Lydia: non voglio che lei si preouccupi per me al momento. Adesso posso dirlo chiaro e tondo: ho perso Juliette.

"Lydia come lo sai? Sei sicura?" domando, con tono controllato e sicuro.

"S-si, non hai visto la homepage della scuola oggi?"

"Cazzo no..."

Accendo il PC, mi metto a sedere ed apro quel fottutissimo link. Ritrovo un'infinità di foto di Jacob e Juliette che si tengono per mano. Faccio lo zoom più volte, cambio foto, giro a destra e giro a sinistra, nella speranza che i miei occhi mi abbiano ingannato e che quelli nella foto siano solo due sosia. Un grande calore mi invade il corpo, una grossa rabbia prende possesso di me. Reagisco spontaneamente tirando un bugno sul comodino e rompendo del tutto ciò che c'era appoggiato sopra.

"Cazzo Charlie cos'era?"

"Lascia stare..."

"Hai tirato un pugno a qualcosa!?"

Non rispondo. Se adesso parlassi, non riuscirei ad avere un tono di voce controllato e probabilmente scoppierei a piangere come un bambino.

"Charlie?! Cazzo rispondimi mi sto preoccupando!"

"Lydia..." non posso nascondermi. Penso si sia capito che sto soffrendo in questo momento.

"Lydia ti supplico...Dimmi che è uno scherzo..." sento tirare su con il naso. Questa volta non sono io.

"N-no Charlie...Vorrei che lo fosse..."
Butto fuori una grande quantità d'aria, cercando di riassumere il controllo di me stesso.

"Prima...Ero af-affaciata alla finestra, e ho visto Juliette e Jacob che uscivano dalla casa di Jacob, felici e spensierati come non li ho mai visti. Penso si-sia ovvio, che si siano messi insieme..."

"Lydia porca troia, così non mi aiuti..."

"Charlie lo so...Fidati, so che hai anche tu il cuore spezzato."

"Davvero? Non si direbbe presuppongo..." domando tra una lacrima e un'altra.

"Charlie...Pensi che non abbia mai percepito l'amore che provi per Juliette?"

"Probabilmente l'avevi capito..."

"Siamo st-stati feriti entrambi. E la cosa brutta è che non possiamo neanche urlare in faccia al mondo un grande e sonoro 'vaffanculo'. Perché Jacob e Juliette, oggettivamente, non hanno colpe. Semplicemente non ricambiano ciò che proviamo..."

"La vita da innamorati è una merda..."

"Si...Si lo è."

Non rispondo, non respiro, non do nessun accenno di esistenza o di vita.

"Charlie...Io e te però, abbiamo un compito."

"Spero non sia più difficile di tutto questo..."

"Forse per te lo sarà... Ma non dobbiamo assolutamente lasciare che queste nostre emozioni si manifestino contro Juliette. Lei sta solo cercando di farsi forza e di riprendere la vita in mano. Dobbiamo essere forti...Ok? Nessuno dei due deve avercela con lei."

"Lydia...Come potrei, ferire o essere arrabbiato, con l'unica ragazza che io abbia mai amato in tutta la vita?"

"Beh allora per te sarà semplice...A differenza mia."

"Non lo so chi avrà il cammino più semplice. Sicuramente non stiamo camminando su un tappeto rosso."

"Giusto, stiamo rotolando giù da una montagna, con vestiti fatti di spine!"

"Cazzo che dolore! Potevi non mettermi un immagine così dolorosa!?"

Dall'altra parte, sento una risata innocente. Una di quelle risate non previste, nascoste tra una lamentela ed un pianto. Una di quelle risate, che solitamente tratteremmo. Solitamente.

"Come sempre, mi fa bene parlare con te."

"Avanti nanetta, sono il migliore amico migliore del mondo, avevi dubbi?" Forse anche io adesso mi sono leggermente calmato.

"Ti ho mai detto che sei anche molto umile?"

"Ah ah ah! Io sono sincero! Che è diverso!"

"Va bene 'sincero', ti saluto che tra poco scendo a cenare. Mi faccio una doccia per calmarmi e togliermi adosso il maschara sbavato. Un grande abbraccio, Charlie."

"Un grande abbraccio anche a te Lydia...Ci sentiamo."

"Sicuramente."

Una volta chiusa la chiamata. Guardo il soffitto, decidendo successivamente di chiudere le tapparelle e lasciarmi nel buio più totale.
Ancora desidero con tutto il mio cuore di star vivendo un incubo.

Un amico immaginarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora