LYDIA
"Juliette, per favore fammi entrare!"
Ormai è arrivato il famoso giorno del ballo. Come ogni anno sono andata a casa di Juliette qualche ora prima, così da poterci prepare assieme e sbollire l'ansia. Purtroppo ad intralciare il programma è la porta della stanza di Juliette, che è stata appositamente chiusa a chiave.
"Lydia...Io non ci voglio andare..." si lamenta Juliette. Percepisco il tono di voce tremante fin da qui.
Appoggio la valigetta che mi ero portata con all'interno tutto l'occorrente."Non mi interessa costringerti di andare al ballo se non vuoi. Ma almeno dammi l'opportunità di tirare su il morale alla mia migliore amica."
Dall'altra parte della parete, percepisco un sospiro e successivamente dei passi, che si fanno sempre più vicini. La porta si spalanca, mostrandomi Juliette: capelli arruffati, pigiama, occhiaie e viso gonfio. Non posso nemmeno immaginare quanto abbia pianto, date le sue condizioni. Mi affretto ad entrare, chiudendo la porta e lasciando fuori la valigetta, al momento non mi interessa minimamente pensare al trucco che farò o al taglio di capelli.
Entrambe ci sediamo sul suo letto. Non la costringo a parlare, perché so che lo farà da sola, quando se la sentirà."È, mia madre... Sono andata in ospedale e quando sono stata con lei, tutti i marchingegni hanno iniziato a fare suoni diversi contemporaneamente. I medici sono corsi nella stanza ed hanno spinto via la barella. Ho provato a chiedere spiegazioni, ma non mi hanno risposto. Ho fin troppa paura per chiamarli...Non so cosa mi potrebbero dire." Capisco il motivo del suo isolamento. Capisco anche la scelta di essersi rifiutata di chiedere ulteriori notizie su sua madre: non vuole sentire che potrebbe aver perso l'unico suo pilastro, nonché la sua famiglia.
Le sistemo entrambe le ciocche di capelli che le coprono il viso, dietro le orecchie, cercando di parlarle a cuore aperto. In queste occasioni non esistono scelte giuste o sbagliate. Ma solo scelte che ci sentiamo di fare."Senti... Io sono convinta al cento per cento, che semmai tua madre fosse morta, ti avrebbero chiamato loro per avvertirti. Perciò, per favore...Scaccia questo pensiero dalla tua testa..." sussurro.
"E se si fosse aggravata la situazione?" Sospiro, cercando di eliminarmi di dosso tutte le ansie e le preoccupazioni che ho appena assorbito.
"Tu vuoi sapere qualcosa, sotto sotto, giusto?" Domando.
"Mh-mh." Conferma, asciugando velocemente una lacrima che stava per cadere.
"Ti sentiresti più tranquilla...Se ci parlassi io? Oppure vuoi-"
"Va bene." Afferma senza ripensamenti.
Si alza, afferra il telefono e me lo porge con sguardo spaventato.
Digito il numero.JULIETTE
Sento solo tre squilli. Dopodiche la chiamata è stata ufficialmente avviata.
"Salve solo Juliette Marzi. Volevo sapere se ci fossero novità su mia madre. La signora Melissa Cravi..." attacca subito Lydia. So che in questo momento è spaventata per me. Un po' mi sento in colpa per averle agganciato questo peso.
"Ah ok... Si...Forse" risponde.
"Aspetti come?" Domanda. Il sangue mi si gela. Sento un insieme di brividi che mi destabilizzano. L' ansia mi stringe lo stomaco. Il nodo alla gola mi soffoca. Le guance mi bruciano. Gli occhi si bagnano.
"Ne è proprio sicuro!?" Esclama, mettendosi una mano davanti alla bocca per nascondere lo stupore.
"Ma è possibile in caso poterla sentire adesso, per qualche secondo? Prima di procedere...ecco..."
"Ok...Mi dia qualche secondo." Lydia mi porge il telefono. Per la prima volta da quando è iniziata la chiamata, vedo i suoi occhi, ricoperti dalle lacrime.
"Tieni...Penso debba parlarci tu..." mi sussurra, alzando leggermente l'angolo della bocca. Sembrerebbe una specie di sorriso, anche se non capisco se è per gioia o per pena.
"Pronto?" Rispondo, con la voce tremante.
"Amore..." mi risponde mia madre.
LYDIA
Juliette si alza in piedi di scatto. Cade leggermente indietro, ma io la reggo. Entrambe, ora, stiamo piangendo. Lei perché ha appena sentito la voce di sua madre. Io perché ho appena visto la mia migliore amica felice come mai prima d'ora.
JULIETTE
"Mamma...Mamma mi sei mancata...Come stai?!" Urlo tra un singhiozzo ed un altro.
"Amore mio...Sono un po' scombussolata, mi fanno male le ossa. Non ho una bella cera."
"Mamma quando ti sei svegliata?!"
"Ieri pomeriggio, quando mi sei venuta a trovare. Amore mio... Ti ho sentita ogni volta che venivi, ed ho ascoltato tutto ciò che mi hai detto. Sentirti vicina, ha reso possibile la mia esistenza." Per un attimo sbianco. Mason aveva ragione.
"Mi h-hai sent-sentita?" Domando, leggermente spaventata.
"Si amore mio. Sentivo le tua mani calde, e la tua dolce voce. Ho sentito tutto sulla storia di quel ragazzo, Jacob, su Lydia e anche su Charlie. Amore...Non avevo dubbi che eravate fatti l' uno per l'altra, sai? L'ho sempre pensato." Come sempre, mia madre rimane un eterna pettegola, perciò si focalizza di più su ciò che le ho raccontato che sulla sua salute.
"Che dici se ti passo a trovare?!"
"Oh amore, volentieri...Ma devono farmi dei controlli ed una piccola operazione. E poi...Tu non hai il ballo di fine anno?"
"Oh eh...Si."
"Lydia è già con te?"
"Si."
"Allora cosa perdi tempo a chiamarmi!? Veloci! Voi principesse avete un ballo e non potete perdervelo!" Dopo due giorni, sfugge la prima risata.
"Va bene mamma..."
"Ah amore...Un ultima cosa..."
"Dimmi."
"Grazie che mi sei stata accanto. Se non avessi sentito la tua voce a darmi forza due giorni fa...Non credo che mi sarei mai svegliata. Sei capitata al momento giusto. Ti voglio bene tesoro." Una lacrima scende lentamente dalla mia guancia. Mason aveva insistito che io andassi da mia madre, solo perché così l'avrei finalmente svegliata. Mason voleva solo aiutarmi, ma io me ne sono accorta solo adesso. Ormai è sparito, senza che io potessi ringraziarlo per avermi salvata.
"Amore?" Mi chiama mia madre. Non so per quanto tempo sia rimasta in silenzio, a pensare a Mason.
"Si, scusa. Dimmi."
"Vai al ballo, stai serena. E mi raccomando. Divertiti. Domani ti voglio vedere sorridente! Senza ripensamenti!" Mi avverte.
"Va bene mamma. Allora vado?"
"Certo! Sennò fai tardi! Un bacione, la mamma è qui che ti aspetta!"
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Un amico immaginario
FantasyTrama: Juliette, una ragazza di 18 anni che dopo un periodo terribile della sua vita trova rifugio nei libri, innamorandosi come tutte le lettrici/lettori del personaggio principale del suo libro: Mason. Juliette, dopo gli ultimi 2 anni passati in a...