LYDIA
Mi sveglio talmente frastornata e confusa, da non riconoscere la mia stanza. Spalanco gli occhi è metto a fuoco, comprendendo finalmente in che luogo io mi trovi: non sono nella mia cameretta. Non mi muovo, sposto solamente il focus delle mie pupille, su una cornice posizionata vicino al letto, a cui è stata appoggiata una collana di perline blu: sono nella stanza di Jacob. C'è un silenzio tombale, tanto che ho paura di essere sola. Giro lo sguardo, accanto a me trovo la sedia della scrivania, "Chissà perché è stata spostata..." penso confusa. Mi alzo leggermente, rimanendo seduta sul letto. Ho una coperta morbida addosso, ne troppo calda ne troppo leggera, sembra assolutamente perfetta. Quasi quasi, approfitterei per dormire anche un po'.
"C'è qualcuno? Linda? Jacob?" Domando, senza ritrovarmi alcuna risposta. Mi sposto nel bordo del letto, e in qualche secondo, la porta viene spalancata, da Jacob, che mi guarda con gli occhi spalancati, fiondandosi vicino a me. Si inginocchia, mettendomi entrambe le mani sul volto, accarezzandomi ed ispezionandomi con voce panicata.
"Come ti senti? Stai bene? Ti senti qualcosa? Mi senti e vedi bene?"
Una risata silenziosa mi sfugge, nel vedere quanta preouccupazione viene rivolta alla mia salute. "Probabilmente a Juliette, verrà rivolto il doppio delle mie attenzioni..." penso, spegnendo completamente quella risata innocente, ricordandomi di nuovo del mio cuore spezzato... Purtroppo la mia mente è sempre rimasta razionale, nonostante io non volessi. A volte, sarebbe bello fantasticare, per poter scappare da questa cruda realtà.
"Sto bene, grazie per la preouccupaazione." sussurro.
"Sei sicura? Vuoi un po' d'acqua e zucchero?"
"No grazie, vorrei andare a casa." Rimango di stucco, appena un particolare pensiero sfiora la mia mente: mia madre.
"Mia mamma? Le avete detto qualcosa? Sa che sono qui?"
Spero che mia madre sia stata avvisata, altrimenti potrei vedere la polizia su un elicottero a cercarmi per tutto il paese.
Nonostante i mille pensieri e le centinaia di domande che stanno nascendo, focalizzo il mio sguardo, su questo ragazzo biondino dagli occhi bruni, che mi trovo di fronte, aspettando una risposta, anche se non ne ricevo nessuna. Jacob ancora non ha staccato le mani dal mio viso, sembra piacergli questo contatto fisico. "Ma con Juliette, gli piacerebbe di più.. "rimembro a me stessa."Si, Linda l'ha avvertita ieri notte. Era preoccupata molto sai? O almeno così racconta Linda."
"Perché tu dove eri?"
"Oh eh...Nel bagno."
"Capisco...Che ore sono?"
"Le 7.20, ti do un passaggio per andare a scuola."
"Oh non serve grazie... Pren-"
"Lydia era un'affermazione, non una domanda. Se dovesse risuccedere, non puoi essere sola."
Annuisco, guardandolo dritto in quella foresta racchiusa nei suoi occhi, e perdendomici completamente: sembriamo concatenati, nessuno riesce a distogliere lo sguardo dall'altro. Le sue mani sembrano incollate su di me, forse non ascoltano gli ordini. Pensandoci con più lucidità, è un peccato, che abbia perso questo ragazzo...Ma d'altronde, avevo perso la partita ancora prima di iniziarla. Le sue intenzioni erano focalizzate su Juliette, non su di me. Devo ricordarmi che sono solo un amica, nient'altro. Perciò se voglio rimanere con lui, devo rimanere tale. Tolgo le mani dal mio volto, poiché l'affetto che mi stava dedicando, non lo merito. Lui sembra esserci rimasto male, poiché mi guarda con aria confusa ed incerta, come se non se lo aspettasse. Avrei desiderato con tutto il cuore, di stringere quelle mani, e baciarle. Ha delle mani enormi, con le vene belle in vista e le unghie perfette. Sarà contenta Juliette, di avere un ragazzo simile al suo fianco? Perché io, sarei la ragazza più felice del mondo.
In questi ultimi giorni, ho compreso che pretendevo troppo da Jacob: pretendevo dell'amore, che lui non mi avrebbe mai ricambiato. Ma d'altronde, cosa posso farci? Ho provato a fermare le farfalle nello stomaco, che nascono puntualemnte quando Jacob osa sfiorarmi o guardarmi dritto negli occhi. Ho cercato di legare le mie mani, che volevano abbracciarlo. Ho bloccato la mia mente, poiché lo pensava ogni giorno. Ho cercato di uccidere il mio cuore, poiché batteva troppo forte, quando ero con lui. Che colpa ho, se me ne sono innamorata?
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Un amico immaginario
FantasíaTrama: Juliette, una ragazza di 18 anni che dopo un periodo terribile della sua vita trova rifugio nei libri, innamorandosi come tutte le lettrici/lettori del personaggio principale del suo libro: Mason. Juliette, dopo gli ultimi 2 anni passati in a...