Capitolo 5

27 3 0
                                    

Mio padre ci chiede com'è andata a scuola e io come sempre rispondo semplicemente con un: "bene", metto una canzone per cui sono in fissa e mi perdo completamente tra le parole della cantante.

"Nicole? Sveglia! Ci sei?"

Mi chiama Marcus scuotendo il sedile.

"Che c'è?"

Chiedo confusa per via del ritorno improvviso sulla terra.

"Martinus ti stava parlando"
"Oh, scusa, dimmi"

Mi giro ma non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.

"Stavo dicendo, scrivi a Enrik, prima che ti dimentichi"

Rimango imbambolata per un po', la mia crush mi sta chiedendo di scrivere al suo migliore amico...

Piangerò più tardi, ora devo fare finta che non mi interessa.

Annuisco e scrivo a Enrik.

"Fatto..."
"Chi è questo Enrik, non ci starà provando con la mia bambina!"
"Papà, sono stanca"

Dico poggiando la testa sul cruscotto, non ho voglia di parlare più di nulla, voglio solo dormire.

"Devi dormire la notte"

Annuisco lievemente, ma ormai sono nel mondo dei sogni.

Mi risveglio quando la macchina si ferma.

"Grazie per il passaggio, buona giornata"

Sussurra Marcus.

"Ciao, ti scrivo dopo"

Dico rimanendo nella posizione che sono

"Ah, sei sveglia?"
"No, ora torno a dormire"

Saluto Marcus e Martinus con un semplice movimento della mano per poi sedermi meglio, lascio andare la testa all'indietro.

"Pronta per sta sera?"
"Perché?"
"È la serata giochi, ti sei dimenticata?"
"Ho perso la cognizione del tempo da ormai una vita"

Cerco di rimanere sveglia sperando che tutto ciò mi porti a essere stanca sta sera, ma alla fine dopo aver pranzato, essermi messa il pigiama e aver fatto i compiti assegnati per domani e alcuni per dopo domani, sono crollata sul letto.

Mi sveglio dal mio pisolino chiedendomi in che epoca mi trovo, possibile che un semplice pisolino possa stordire così tanto?

Guardo l'ora e sono le sei del pomeriggio, non ho nemmeno dormito tanto.

Scendo in cucina per prepararmi un caffè.

"Alla buon'ora!"

Esclama mia madre facendomi venire un infarto.

"Cosa?"
"Che ti sei svegliata"
"Perché? Mi aspettavi per qualcosa?"
"No, ma sai, la gente dorme di notte non di pomeriggio"
"Lo so, peccato che io abbia una cosa chiamata: insonnia"
"Beh, invece sai, esiste una cosa chiamata 'farmaci' che servono appunto per questo"
"Abbiamo già provato coi farmaci e come ben ricordi dopo un po' diventavano inutili, comunque, a proposito, non ho una soluzione, ma almeno so come potrei riempire il mio tempo da insonne"

Mia madre alza un sopracciglio, come a dire: "certo, come se riempire il tempo possa essere utile"

"Dai, parla"

Mi esorta a esporre la mia idea.

"No, volevo dirlo sia a te che a papà"
"Mi avete nominato?"

Chiede mio papà facendo capolino in cucina.

Perfetto! Ora o mai più!

Mi sistemo il pigiama come se fossi un avvocato che deve iniziare la sua aringa e un po' mi ci sento così.

"Beh, sedetevi entrambi, aguzzate le orecchie e cosa più importante di tutto, non interrompetemi finché non ho finito... Capito mamma?"

Chiedo sapendo già che mi interromperà lo stesso, è nella sua indole.

"Si, certo, ora però dicci questa tua idea tappa tempo"

Radio nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora