CAPITOLO 4

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PRESENTE

Quando rientro a casa sento il peso di questa giornata sulle mie spalle.

È passato solo un giorno da quando l'hanno nominata e mi sembra di essere tornata allo stato emotivo di quindici anni fa.

È troppo chiedere di non averci più niente a che fare?

15 ANNI FA

Si è appena conclusa una mattinata alquanto difficile, ho appena riportato i bambini dai loro genitori e ora mi sono permessa di prendermi un minuto seduta in cattedra nella mia aula vuota.

Mi massaggio le tempie a causa di un fortissimo mal di testa che non vuole per alcuna ragione lasciarmi in pace.

Non è un bel periodo.

Sono una ragazza giovane con molte passioni ma sto velocemente entrando in un vortice nero che mi sta risucchiando sempre più verso il basso.

Ho un blog, ma non riesco più a scrivere una riga.

Ho una situazione in casa alquanto insostenibile, ma non c'è soluzione.

Sono perennemente stanca, per questo ho mollato la palestra che era il mio unico sfogo sano.

Ho perso l'appetito e la gente sta iniziando a notarlo perché più di uno ha esternato la sua preoccupazione relativa alla mia evidente perdita di peso, non che io sia mai stata grassa eh, ma ho notato che non riesco più a mettere un paio di pantaloni perché mi stanno tutti larghi.

Sono una persona che si autogestisce.
Amo il mio controllo su ogni cosa, che sia esterno o interno, ma credo di aver perso quel tocco magico che mi permetteva di affossare il mio malessere nella parte più nascosta di me, come se chiudere tutti i problemi in un cassetto risolvesse la situazione.

Povera illusa.

Sole entra in aula mentre sto cercando di gestire le mie emozioni che sembrano fuori controllo.

"Maca.. dovresti andare a casa a riposare" mi consiglia in modo dolce, quasi materno, lei sa bene la mia situazione perché in un momento di fragilità ho svuotato il sacco.

Abbozzo un sorriso debole "Non ho molta voglia di tornare a casa"

Zulema entra in aula in questo istante ma come il suo solito si fa i fatti suoi, si dirige verso l'armadio senza nemmeno rivolgerci parola per prendere quello che le serve.

Se fosse per lei saremmo trasparenti.

Sole abbassa la voce per discrezione "Vuoi stare un po' da me?"

Scuoto la testa "Non posso scappare dai miei tanto a lungo purtroppo"

Viene più vicino mentre mi osserva affettuosamente "Sai.. quello che mi hai raccontato.. sei una persona molto forte Macarena.. dovresti essere fiera di ciò che sei diventata nonostante tutto.. e anche se adesso non stai bene, beh forse dovresti non pretendere troppo da te stessa.. permettiti di stare male ogni tanto, ne hai il diritto"

So che ha ragione ma ho come la sensazione che se mi lasciassi andare al dolore non ne uscirei più.

Per questo mi deve passare, qualsiasi cosa sia e qualsiasi cosa si tratti, non mi posso permettere di stare male.

Ma non voglio affrontare questo discorso con lei perciò fingo il sorriso più falso che ho "Hai ragione Sole.. mi sento meglio"

Mi alzo e afferro la mia roba sotto il suo sguardo attento "Bugiarda"

Ridacchio mentre avvolgo le mie braccia intorno al suo corpo "Vero.. ma apprezzo il tentativo.. ti voglio bene"

Lei mi stringe a sé e lascio che quell'abbraccio mi aiuti davvero a respirare.

Guardo oltre la sua spalla.

Zulema mi lancia un'occhiata rapida prima di uscire dall'aula senza dirmi nulla.

Ha sentito tutto, ne sono sicura.

PRESENTE

Giuse e la bambina mi accolgono con amore non appena apro la porta di casa.

Jade mi salta in braccio e la prendo al volo.

Giuse ci sorride "Ho preparato cena"

"Che cosa ho fatto per meritarti?" Chiedo retorica mentre lo bacio sulla guancia.

Lui ride "Allora? Com'è andata la giornata?"

"Stressante.. infatti sono più stanca del solito ma per fortuna è scivolato tutto abbastanza liscio come l'olio senza troppi drammi" riassumo la verità omettendo dettagli importanti apposta, ho capito che se voglio tenerla lontana dalla mia vita devo semplicemente evitare di parlare di lei.

"Allora sai che ci vuole? Una bella cena in famiglia e un bel film!" Esclama lui cercando di farmi stare meglio "Che ne dici di tanti auguri per la tua morte?"

Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva "Oggi non è la giornata giusta per vedere film sui compleanni e poi non credo sia adatto per una bambina"

Lui ride "Giusto.. hai ragione.." conviene con me prima di trarre le giuste conclusioni "Allora so già che finiremo per guardare uno dei tanti classici Disney che ormai conosciamo a memoria"

Rido e me lo abbraccio "Dai Giuse.. se fai il bravo.. prometto che te lo faccio scegliere"

Sbuffa e con la testa bassa se ne ritorna in cucina portandosi la bambina con lui.

Salgo nella mia stanza per una doccia veloce e l'intenzione di indossare abiti più comodi di quelli del lavoro.

Di solito funziona per farmi sentire rigenerata ma nemmeno il getto caldo riesce ad allentare la mia tensione.

Così, ancora con i capelli biondi gocciolanti, e l'accappatoio legato in vita cedo ad una tentazione che ho rinnegato per anni.

Afferro il cellulare e la cerco su Instagram.

Ho smesso di seguirla anni fa perché vedere le sue stories faceva troppo male.

È il suo compleanno.
40 anni è un numero impossibile.

Non ho intenzione di avere contatto con lei ma solamente di guardare.

Con mia sorpresa i suoi followers si sono moltiplicati dall'ultima volta che l'ho vista questo vuol dire che anche se ho fatto in modo di restarne all'oscuro ha fatto carriera.

Mi viene quasi un infarto quando scorro le foto che hai pubblicato nei post.

È sempre lei.
Sono passati quindici anni ma quei occhi azzurri come il cielo in una calda giornata d'estate restano una frecciata dritta al cuore.
Ha molti più tatuaggi ma la cosa non mi sorprende.
E porta i capelli lunghi fino le spalle quando invece la ricordo con una lunghissima chioma dritta.
Il taglio sul sopracciglio e gli abiti completamente neri sembrano essere spariti, sostituiti da look più femminili e più accattivanti.

Il bollino della foto profilo ha il contorno fucsia.

Ci sono delle stories nuove.

Basterebbe un tocco, se vogliamo dire accidentale, e potrei essere aggiornata su quello che ha fatto oggi.

Basterebbe un tocco per ricadere in un vortice dal quale ho davvero faticato a uscire.

Metto via il cellulare insieme a questa stupida idea.

No.
Questa volta non ci casco.

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