CAPITOLO 32

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Fiducia.

È una parola che più che esprimere un concetto, nasconde un significato sfuggente, dai confini particolarmente sfumati.

L'etimologia del termine è incerta proprio perché si tratta di un concetto estremamente ampio, troppo vasto da poter essere racchiuso in una sola parola.

In inglese ci sono infinite traduzioni, una di queste è trust.

Trust sta per 'sicurezza', 'confidenza'.

Ma il senso profondo dell'espressione ci è ricordato con più chiarezza da un'altra parola che condivide con trust l'origine: true.

True è vero.

E questo mi porta a pensare che per avere fiducia devo credere che sia vero. Reale.

Forse per questo mi è sempre stato difficile fidarmi delle persone.

Ho frequentato diverse persone prima di Lei e con ognuna di loro era successa la stessa storia, la mia migliore amica lo definisce un cerchio di inferno.

Ti scrivono, ti seducono, fanno in modo che ti fidi e poi spariscono.

Che nel mio caso si traduce più in:

Mi scrivi, tenti di sedurmi, ti faccio credere che mi fido e poi ti mando a fanculo prima che lo faccia tu.

Meccanismo collaudato, funziona benissimo per ridurre le delusioni, liberi di prendere appunti al riguardo.

Nota personale: lascia fuori il cuore dalle relazioni umane.

Pena: l'analista costa (e di ricchi ne conosco pochissimi)

Sono sempre stata prepara all'eventualità di rimanerne delusa e ogni volta avevo ragione.

Alla gente non importa.

Così avevo messo Zulema su quel solito percorso infernale, esattamente come tutti gli altri, e aspettavo che in qualche modo mi deludesse.

Mi ero preparata come sempre e mi dicevo di non fidarmi come sempre.

Ma lei.. superava ogni picciola prova, ogni ostacolo, superando le mie barriere e scalando quel dannato muro.

E quindi si può dire che sia logico che di conseguenza ho iniziato a fidarmi.

Perché sostanzialmente credevo che fosse reale, che il nostro rapporto poco chiaro fosse vero.
Pensavo che fosse diversa.

Seconda nota personale: se qualcuno ti sembra diverso dalla massa, scappa. È una trappola.

Ed io l'ho scoperto davvero nel peggiore dei modi..

15 ANNI PRIMA

Ho evitato accuratamente Instagram per tutto il santo giorno per scongiurare l'eventualità che Zulema avesse avuto la fantastica idea di mettere qualche storia con Elena al matrimonio di suo zio.

Esiste un detto:
Non c'è miglior cieco di chi non vuole vedere.

Ed io non voglio vedere.
Il che, seguendo la logica, mi rende cieca.. e stupida.

Con la mia compagnia di amici, in queste serate fresche primaverili, abbiamo la bella abitudine di incontrarci dopo cena in un pub rustico tutto arredato in legno chiamato Il Saloon.

È un locale semplice, alla buona, economico ma molto buono, che chiude fino a tardi.

Perfetto per ragazzi come noi.

Sfrutto l'occasione per abbandonare il cellulare sul tavolo ed evitare di guardare nonostante la pungente tentazione, aggravata dal fatto che non ho sentito Zulema per tutto il giorno, cosa che è davvero strana per noi abituate a sentirci ogni momento.

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