CAPITOLO 29

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PRESENTE

Parcheggio l'auto nel vialetto e ci avviamo verso la porta, quando entro Giuse mi corre incontri con uno sguardo spalancato e allarmato "Non ho fatto in tempo ad avvisarti.."

Corrugo la fronte mentre lo osservo pallido e con la tachicardia "Avvisarmi per cosa?" Chiedo ed oltre la sua spalla muscolosa vedo due anziani dai capelli bianchi, un uomo e una donna, alti e rugosi, terribilmente simili ai miei genitori "Oh.." accarezzo la bambina "Jade.. va a giocare in giardino, tesoro" la metto in salvo prima che una pioggia di fulmini e saette ci piova in testa.

Mi avvicino ed entro immediatamente nella mia modalità difensiva, è Lei la prima a spezzare il silenzio con las sua solita arroganza e supponenza "Guarda cosa deve fare un genitore per avere l'attenzione della sua stessa figlia"

Mi volto e guardo mio padre, sempre il coraggioso della famiglia, nascosto dietro di lei "Cosa ci fa lei qui?"

Mi riferisco a lei senza parlarle direttamente e so che è una cosa che detesta "È questo il modo che hai di salutare tua madre?"

La fulmino con lo sguardo "Se avessi avuto il piacere di salutarti, avrei accettato uno dei tuoi inviti o ti avrei telefonato"

Giuse entra a gamba tesa nella discussione con un atteggiamento diplomatico "Sono sicuro che intendesse dire che è un piacere vederla, Signora Ferreiro"

Controbatto nell' immediato "Affatto.. intendevo dire proprio quello che ho detto.."

Lei non retrocedere di un passo "Sono dovuta venire io perché tu da noi non vieni"

"E non ti sei chiesta il motivo?" Chiedo retorica "Ma certo che no.. Esmeralda Ferreiro è una madre e una moglie così esemplare"

Mio padre mi riprende "Macarena.."

"Stai zitto" gli ordino "Con te discuto dopo"

Mia madre incrocia le braccia al petto e mi guarda con sfacciata superiorità "Volevo vedere come sta mia figlia, è forse un reato?"

Ridacchio divertita "E da quando ti importa?"

"Sei talmente concentrata su te stessa che non ti rendi conto che tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto per te.." gioca come sempre sui sensi di colpa ma io non sono più una ragazza impaurita.

"Ti prego dimmene un'altra perché me la sto facendo sotto dalle risate.." commento sarcastica.

Mi guarda con rimprovero e disprezzo "..ma tu sei sempre stata un'ingrata, e mi hai sempre prosciugato emotivamente.."

Assottiglio lo sguardo, niente di quello che mi dice ha più il potere di scalfirmi "Mi sfugge ancora la ragione per cui tu sia qui in effetti.."

"La famiglia" dichiara con orgoglio.

"Questa non è mai stata una famiglia" indico noi tre estranei che sulla carta risultiamo imparentati, ma solo sulla carta.

Lei scuote la testa "Lo è sempre stata anche se tu non hai piacere di farne parte, Macarena, e disprezzarla in questo modo non ti rende affatto onore"

Annuisco "Questo è di sicuro il tuo punto di vista.. che, come sempre, è l'opposto del mio"

Il rumore di due zampette che corrono sul parquet mi distoglie l'attenzione da questo affronto familiare "Mamma.. ma io ho fame!"

La prendo in braccio "Hai ragione tesoro.." è ora di pranzo e lei ha la priorità su tutto.

Ignoro i due anziani e vorrei tanto che Giuse facesse lo stesso ma ancora una volta lui cerca di mediare diplomaticamente "Signori Ferreiro.. volete fermarvi a pranzo?"

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