CAPITOLO 23

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Sono sempre stata una persona razionale e le ferite che mi porto dietro dalla nascita a causa dell'instabilità della mia famiglia mi hanno sempre fatto capire che non posso permettermi di soffrire.
Perché soffro di natura.
Non ho bisogno di altri motivi da aggiungere alla lunga lista delle cose che non vanno bene.
Per questo sono una persona indipendente e sostanzialmente sola.
Lasciare entrare qualcuno nell'aa tua vita è come dargli un'arma in mano e sperare che non la usi contro di me.
Invidio quelli che lo fanno senza farsi troppi problemi, io invece sono sempre stata quella che vuole avere il controllo della situazione.
Per averlo, non bisogna investire sentimenti.
È più facile di quello che si possa pensare, basta non usare il cuore ed essere solo ed esclusivamente razionali.

Zulema era un problema ma anche la soluzione a quel problema.

Mi faceva stare bene ma tempo stesso creava dei problemi, pur non intenzionalmente.

Per questo avevo deciso di staccarmi per quanto possibile perché vedevo la pericolosità di lì a qualche tempo.

Le avrei dato quella dannata arma in meno, ne ero certa, e per la prima volta avrei rischiato.

La cosa mi terrorizzava.

Ma.. ho imparato che per quanto tu possa pensare di decidere qualcosa, la vita poi cambia le carte del gioco e ti ritrovi su una strada che non avevi deciso di percorrere..

15 ANNI FA

Mia madre mi ha rovinato la mia maglietta preferita.

Una lavatrice fatta male, un incidente.

Ma comunque rimane il fatto che io avevo la mia maglietta preferita regalata da Fran e ora non ce l'ho più.

Penso a questo mentre riordino nervosamente gli scaffali, se mi tengo impegnata evito di contare tutte le volte che qualcosa va storto nella mia vita, il numero è sorprendentemente molto alto.

"Ehi.. tutto okay?"

La sua voce.
Proprio alle mie spalle.

Quando mi giro incontro il suo sguardo celeste e come sempre ho dei seri problemi a reggerlo.

Potrei mentire, ma lo capirebbe, vado dritta al punto "Mia madre mi ha rovinato la mia maglietta preferita" rispondo riponendo un libro "Era di Fran, praticamente è come se fosse la mia mamma visto che quella naturale fa abbastanza schifo, e ora.. è praticamente inutilizzabile"

"In che senso?" Mi chiede e me lo chiede davvero, lo senti dal tono interessato, non tanto per fare due chiacchiere.

"Una lavatrice fatta male ed ora è tutta scolorita.. da nera a chiazze arancioni in un attimo.. il tessuto completamente rovinato" spiego semplicemente, in sintesi: #mainagioia.

"Ricordi la marca?" Domanda abbastanza strana da fare ma si tratta di Lei, niente è normale quando si parla di Zulema.

Ci devo pensare prima di dirlo "Nike NBA dry tee freak nera con la scritta bianca"

"Taglia?" La prima domanda strana posso fare finta di niente, la seconda diventa sospettoso.

Mi volto e la guardo incerta "M.. perché?"

Sorride, quel sorriso furbo che le illumina il viso e le accende lo sguardo, il sorriso di una che la sta per combinare "Dammi un minuto" afferra il cellulare dalla tasca.

"Che stai facendo?" Chiedo balzando gli dallo sgabello sul quale stavo in bilico.

Lei non alza lo sguardo, mi liquida con "Aspetta un secondo.." le vado davanti mentre attendo un qualche cenno di vita finché non mi mostra lo schermo "..è questa?"

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