Non appena riuscii a riprendermi da quella batosta iniziai a scriverle.
Mi ha tenuto compagnia per tutto il giorno e per i due giorni successivi.
Non mi sono mai sentita così tanto con qualcuno via messaggio. Era stata una cosa del tutto naturale e ricordo che apprezzai il fatto che lei non mi chiese mai nulla nello specifico, i discorsi sono stati leggeri per tutto il tempo e non si era permessa di superare i limiti personali.
Mi ha tenuto compagnia, c'è stata senza invadere gli spazi e nonostante tutto mi sembrava di riuscire a respirare meglio quando c'era lei.Quando tornai al lavoro..
15 ANNI FA
Rientro dopo tre giorni di malattia con una gran voglia di ricominciare a lavorare con i miei bambini.
La situazione in casa è stata tollerabile ma queste quattro mura sono uno dei miei pochi posti sicuri in cui riesco davvero ad essere me stessa.
L'accoglienza è stata calorosa da parte di tutti e mi sono sentita amata.
È bello avere questi punti di riferimento.
Zulema è rimasta nel suo, senza mai intervenire nemmeno una volta nei discorsi tra me e le mie colleghe.
Ogni tanto ci guardavano e avevo voglia di andarla a salutare perché è stata la persona che mi è rimasta accanto più di tutte ma ci riesco solo nella pausa a metà mattinata quando ho finito di dare spiegazioni mediche a tutti gli altri.
"Come va?" Mi chiede.
Le sorrido "Meglio.. visto che sono tornata? Non avrai sentito troppo la mia mancanza spero"
Ride "C'era una tranquillità così piacevole a dire il vero.."
Le do una leggera spallata "Ma smettila.. dimentichi che ti devo quello spritz"
Lei annuisce soddisfatta "Oh non dimentico proprio niente.. sei tu che ti sei ammalata" era logico che avrebbe dato la colpa a me "Ho una cosa per te" mi spiazza così tanto che la guardo leggermente storto sapendo che, visto che si trattava di lei, può essere una penna rubata in qualche aula come una bomba innescata, non so proprio cosa aspettarmi "Beh.. mi annoiavo e tu mi hai detto che ti piace medusa"
Mi porge un foglio piegato in quattro.
Capisco subito che si tratta di un suo disegno, mi aveva mostrato qualche foto in chat ed io le avevo detto che mi piaceva.
Quando lo apro ne rimango entusiasta.
Ha davvero una buona mano e, nonostante sostenga che sia venuto male, mi piacciono molto queste linee.
Un piccolo scorpione stilizzato accanto alla sua firma.
"Muore solo chi è dimenticato" leggo la scritta che trovo interessante e misteriosa, proprio come lo è lei "Ti ringrazio" non penso, come la maggior parte delle volte che agisco, per questo mi allungo e le lascio un bacio sulla guancia.
Si irrigidisce immediatamente diventando una lastra di marmo.
Faccio finta di niente e mi allontano di un passo.È evidente che non le piace il contatto fisico e me ne sarei dovuta accorgere perché non l'ho mai vista sfiorare nessuno, nemmeno per sbaglio.
Io, al contrario, sono una persona che dimostra affetto proprio attraverso la fisicità in qualsiasi occasione, per questo i bambini mi amano.
È una nota mentale che mi appunto silenziosamente.
"Prego" mi dice distaccata come il suo solito.
La campanella suona e questo significa che entrambe dobbiamo tornare al lavoro.
Cederà questo muro di ghiaccio, ha solo bisogno di tempo.
Anche perché inizio davvero ad apprezzarla come amica, la stimo come persona e inizio a tenere a lei.
Mentre ritorno in classe la mia capa mi ferma "Maca.. posso farti una domanda?"
Mi avvicino di più vedendo che, qualsiasi cosa si tratti, deve essere qualcosa di confidenziale "Tu che sei brava ad inquadrare le persone.. cosa pensi di Zulema?"
Spalanco lo sguardo rimanendo sorpresa da tale richiesta del tutto inaspettata "Io penso che.." istintivamente mi volto per guardarla, sta parlando con dei bambini ed io ho bisogno di pensare a quello che devo dire "Sai, Goya, io credo che sia valida.. probabilmente non vorrà mai essere una madre, ma ci sa fare.. so che ha altri obiettivi futuri ma si può contare su di lei"
"È sempre così chiusa.. tetra.." pensa lei a voce alta.
"Non è convenzionale certo" rido io annuendo "Veste come se andasse ad un rave.. i bambini la chiamano Mercoledì Adams.. ma non diciamo sempre che i bambini sono i giudici più severi?" Le chiedo con un leggero sorriso, come se fosse ovvio. Il mio sguardo è su di lei che sta scherzando con uno dei bambini più monelli delle nostre classi "Voglio dire.. guardala.. ha molto da dare, bisogna solo darle un'occasione"
Le persone più interessanti sono quelle che si nascondono alla luce del sole, dietro una facciata ben recitata.
E Zulema Zahir è tutta una gigantesca facciata.
Per natura non mi fido di nessuno ma c'è una piccola parte di me, un puntino insignificante del mio essere, che dice che di lei posso invece.
PRESENTE
Se potessi scegliere di avere un potere soprannaturale sicuramente vorrei avere la capacità di fermare il tempo.
Ma, visto che sono solamente una semplice umana, devo accettare il fatto che lunedì è arrivato ed io non ho trovato né una soluzione né tanto meno una scusa per evitare la cena.
Ricordo a me stessa fino allo sfinimento che non ho la certezza che lei ci sia.
Direi che è la mia unica consolazione che mi impedisce di perdere completamente il senno.
Mi specchio nel bagno.
Ho speso un'ora per mettermi in tiro solamente perché sono consapevole che mi sentirò più sicura solo se mi sentirò anche bella.I capelli biondi ondulati scorrono lungo la mia schiena lasciata scoperta dal mio tubino bianco candido monospalla. Tacchi alti a spillo dello stesso colore del vestito. Un trucco semplice che valorizza il mio sguardo e ho dato libero sfogo al mio amore incondizionato per gli accessori.
"Sei pronta?" Mi chiede Giuse entrando, il suo sorriso d'approvazione mi incoraggia "Sei splendida e lo sai che lo dico solo quando lo penso sul serio"
Guardo lui, con la camicia nera e i pantaloni bianchi, è davvero fantastico "Stai molto bene anche tu, tesoro"
Si specchia solo per aggiustarsi il ciuffo, so bene che in fondo è lo stesso adolescente pieno di sé di sempre.
Rido divertita con l'intenzione di prenderlo in giro e lui mi dà una leggera spallata "Tuo padre è arrivato, è giù con la bambina"
Annuisco "Siamo pronti quindi?" Gli chiedo per conferma, forse più per me che per lui.
Lui mi porge il braccio "Forza Maca.. non è la prima volta che affrontiamo un'ex"
Una serie di ricordi di occasioni in cui ho finto di essere la sua fidanzata per non fare avvicinare ex ragazze ancora invaghite dal suo fascino italiano.
Rido divertita e per un secondo il mondo mi sembra meno insopportabile "Chiamala pure abitudine.. Ma mi trovo molto più a mio agio quando si tratta delle tue ex"
Lui mi stringe a sé mentre ci accingiamo a scendere le scale "Per una volta è bello non essere al centro dell'attenzione"
..detto da un egocentrico..
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FIX YOU
FanfictionQuante volte crediamo di aver chiuso un capitolo ma la vita ti sorprende? L'esempio lampante di come a volte tutto torna a galla inaspettatamente, come un vecchio fantasma del passato che ripiomba sul tuo cammino all'improvviso per fare funzionare m...