CAPITOLO 17

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PRESENTE

Se c'è una cosa che ho imparato nella vita è che non si ferma il tempo e che i giorni passano, che tu lo voglia o no.

Così, passate le vacanze natalizie, mi sono ritrovata al lavoro sapendo che il giorno in cui l'avrei rivista era ormai alle porte.

Infatti..

Cristina arriva tutta entusiasta da me con l'espressione di una bambina emozionata per il nuovo progetto "Stamattina arriva Zulema così potrete discutere di come affronterete le lezioni!"

Continuo a fare quello che stavo facendo senza nemmeno alzare lo sguardo "Ottimo"

Questo mio distacco non passa assolutamente inosservato "Tutto bene?"

"Sì, certo, perché?" Alzo lo sguardo su di lei, sono fredda e indifferente, ho avuto settimane per fare pratica.

Lei mi sta studiando con quel suo solito sguardo attento "Perché già alla cena eri strana.. sei praticamente scappata doppi aver mangiato la torta.."

Sorrido genuinamente"Un po' stanca, ma niente di cui preoccuparsi, stai tranquilla"

Ride mentre scuote la testa "Macarena.. ti conosco da vent'anni, non raccontarmi cazzate"

Faccio spallucce "Ma non lo sto facendo"

Mi punta il dito contro "Tu sei contrariata ed io so perché"

Sta volta sono io a ridere "Se allora lo sai, perché lo chiedi?"

Si siede su uno dei banchi mentre mi risponde "Perché mi piace pensare che tra di noi c'è ancora quella sincerità che c'è sempre stata"

Sbuffo alzando lo sguardo al cielo "Cri, io non so proprio cosa vuoi che ti dica"

"Eri innamorata di lei"

Una lama che mi trapassa da parte a parte senza darmi nemmeno la possibilità di respirare.

Non lo nego, non posso.
Non lo confermo, farebbe troppo male.

Abbasso lo sguardo "Si parla di molto tempo fa"

"So bene quanto hai sofferto.. c'ero" mi ricorda con affetto.

Mi riprendo immediatamente, mi fortifico "Le cose sono andate esattamente come dovevano andare"

"Averla di nuovo qua ti crea dei problemi?" Mi chiede ed io adesso non so proprio cosa rispondere.

"No" rispondo senza soffermarmi sapendo che la verità è relativa "Cioè.. forse.. ma non è questo il punto"

Assottiglia la sguardo come fa ogni volta che cerca di capire il sottotesto di qualcosa "Qual'è allora?"

"Lei è brava. Molto brava. È portata in questo, ci sa fare con i bambini, sono sicura che darà un ottimo contributo" ed è la verità.

Annuisce "Ma..?"

"Niente ma" rispondo decisa "I miei problemi personali vanno messi su un secondo piano"

"Sei sempre quella che fa la cosa giusta" mi sorride con orgoglio.

"Cristina.. me lo hai chiesto 15 anni fa.. te lo ricordi? La risposta resta la stessa: Non voglio privare ai bambini l'opportunità di conoscerla.. proprio perché sono quanto ha da dare" non riesco ad essere serena mentre lo dico ma penso davvero tutto questo "Non ha importanza quello che provo"

Il suo sguardo è pieno di dolcezza nei miei confronti "E che mi dici di te?"

Taglio corto, c'è poco da dire e ancora meno da pensare, è un tasto dolente che non voglio toccare "So convivere con i miei demoni.. d'altronde.. lo faccio da sempre"

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