15 ANNI FA
Continuiamo a tirare le freccette contro il bersaglio appeso al muro e, di tanto in tanto, ci rompiamo le scatole a vicenda nella speranza di distrarre l'altra e farla sbagliare.
C'è complicità e chimica, sono serena e l'ora passa, come ogni volta che sto con lei.
Mia madre chiama insistentemente tanto che inizia a vibrarmi l'intera gamba.
La serenità viene ogni volta meno.
Zulema mi guarda negli occhi, nessuno di loro sa cosa sta succedendo a parte noi due "Continua a chiamare?"
Scrollo le spalle "Non fa niente.."
I suoi occhi insistono nei miei, è davvero presente "Rispondi"
"Ehi.."
Guardo Zulema che è l'unica che riesce a farmi mantenere i nervi saldi.
Sa perfettamente che mia madre è in grado di farmi perdere le staffe più di chiunque altro come sa che, come ogni persona super controllata, quando esplodo, esplodo sul serio.
"Dove sei?"
La voce incrinata dalla rabbia, è nella sua versione nervosa, e so già che stiamo per litigare.
"Fuori.. con i colleghi.. te l'avevo detto.." controllo ancora sia il tono che le parole, nonostante senta il mio corpo formicolare, ciò che mi mantiene lucida è guardare Zulema negli occhi.
"È quasi mezzanotte"
Non ho mai avuto una madre comprensiva, e la sua continua ricerca della perfezione in me è davvero estenuante "E quindi?"
"Dobbiamo partire domani mattina!"
Rido nervosamente "Ma non guido io"
"Torna a casa!"
Quasi me lo urla. È un ordine.
Io resisto, solitamente accondiscendo ma per una volta voglio fare quello che mi fa stare bene "Adesso no, perché stiamo giocando e la partita non è finita"
"Ti dò dieci minuti, Macarena. Non farti richiamare"
Mi chiude così la telefonata in faccia.
Zulema sembra davvero preoccupata ed io ne posso capire le ragioni: dentro ho un timer di una bomba nucleare e fuori sono completamente impassibile, per una persona che non mi conosce potrebbe pensare che sia tutto okay, ma per lei, che mi conosce fin troppo bene, sa bene che il problema c'è eccome.
"Maca.. vuoi andare? Mi accompagni e sei a casa in massimo dieci minuti.. altrimenti mi accompagna Saray e tu vai diretta" mi propone sottovoce, i suoi occhi non si scollano dai miei, è sorprendente il modo in cui c'è davvero, solitamente la gente se ne fotte.
Se andassi via ora.. mia madre sarebbe solo irritata dal mio ritardo e domani sarebbe tutto come prima, ma se me ne vado non finisco la partita ed io voglio restare con lei solo un altro po'.
Se resto.. beh se resto è probabile che finisce male.
La ragione dice di evitare una guerra, il cuore è già armato pronto per combatterla, solo per un'ora in più con lei.
Scuoto la testa "No, ti accompagno io.. e poi.." sorrido complice cercando di non mostrarle quanto io sia ferita e preoccupata "..non ti ho ancora battuta"
Si dice che si è artefici del proprio destino, ed io ho sempre avuto una passione per le strade in salita.
PRESENTE
Percorro rapidamente il corridoio con la bambina in braccio verso l'uscita quasi per sfuggire da qualsiasi tipo di confronto quando la sua voce mi blocca a pochi metri dalla porta.
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FIX YOU
FanfictionQuante volte crediamo di aver chiuso un capitolo ma la vita ti sorprende? L'esempio lampante di come a volte tutto torna a galla inaspettatamente, come un vecchio fantasma del passato che ripiomba sul tuo cammino all'improvviso per fare funzionare m...