CAPITOLO 40

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Ci sono delle volte in cui mi viene da chiederti.. te lo ricordi?

Ti ricordi di quanto ridevamo insieme?

Di come ci cercavamo con lo sguardo?

Ricordi la voglia che avevamo di stare insieme, di coinvolgerci nelle nostre vite? Quella voglia di giocare, scherzare e prenderci in giro?

Ti ricordi quanto stavamo bene insieme?

Senza il peso del mondo, senza i nostri problemi.

Quando non pensavamo a quello che c'era fuori. Lo tenevamo distante perché in quel momento non importava.

Eravamo attratte come calamite.

Sei arrivata all'improvviso, senza che lo programmassi, ti sei fatta spazio tra le macerie, mi hai ridato vita e poi sei semplicemente andata via.

Io ho sempre paura che le persone non tengano abbastanza a me, per questo le allontano, e ancora oggi mi chiedo se ci fosse stato qualcosa di reale, se tu c'eri davvero o è stata solo la mia immaginazione.

Sei sempre stata più fredda e razionale di me, e ho sempre pensato che questo era possibile perché tu non ci hai mai davvero messo il cuore altrimenti non sarebbe stato così facile lasciarmi andare.

Te lo ricordi?

Sono quella che mentre diceva di voler chiudere aveva le lacrime agli occhi. Bastava guardarmi per capire che volevo che tu mi fermassi.

Perché non lo hai fatto?
Perché è stato più facile salutarmi?

Ho chiuso la porta perché ero ferita e sono rimasta in attesa che tu la riaprissi ma non l'hai fatto, davvero non potevo credere che tu te ne fossi andata.

Cammino nel corridoio con la mia gigantesca pila di libri quando sento ridere.

Non una risata qualsiasi, la sua.

È proprio dietro l'angolo, non la vedo ma la sento ed io rallento perché sono settimane che non la sento ridere e onestamente mi è mancato questo suono.

Sono settimane che recito ed è un bel allentamento ma continuo a credere che sia una guerra senza vincitori.

Ma anche se smettessi di giocare questa partita, le cui regole vengono dettate da Giuse, so per certo che non posso tornare.

Noi siamo ancora noi.
I nostri problemi sono gli stessi di sempre.

I miei genitori, Elena e Saray hanno fatto un lavoro spettacolare, lo devo ammettere.

Volto l'angolo lentamente mentre vedo Zulema ridere con Sole e Cristina, stanno scherzando insieme ed è quel clima leggero di cui tutti in fondo abbiamo bisogno ma che per qualche ingiusta ragione non possiamo più avere. Non insieme almeno.

Lei si accorge di me, il suo sguardo finisce nel mio ed è come se mi avesse sparato perché l'effetto è sempre quello.

Non leggo niente.

È semplicemente.. ghiaccio.

Mi manca quando prima ci leggevo qualcosa, sentimenti reali.

Sono abituata al fatto che le cose prima o poi finiscono ma non sono in grado di sopportarlo.
Non questo, non con lei.

Mi manca più di qualsiasi altra cosa e so che non dovrebbe, che dovrei smettere di pensarci, che dovrei superare la cosa.

Mi ripetono che avrei sofferto in ogni caso, che è meglio perderla, che è meglio così.
E allora perché fa così male?

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