CAPITOLO 24

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15 ANNI FA

Quando raggiungo Sole sono un evidente ritardo, non quel genere di ritardo che si può giustificare con un scusa, ho trovato traffico

Infatti la prima cosa che mi dice ancora prima di salutarmi è "Sei in ritardo"

L'abbraccio forte "Ho dei buoni motivi"

Lei mi stringe ma resta severa e offesa perciò continua a farmi la predica "Che non vedo l'ora di sentire"

La guardo negli occhi e dico semplicemente "Lei"

"Mh.. aspetta un secondo.." si siede sulla sedia più vicina e incrocia le braccia al petto dedicandomi totale attenzione "..vai, sono pronta"

Rido scuotendo la testa mentre le passo il sacchetto "Mi ha regalato questo.."

Lei guarda sia la maglia che la cassa, poi rivolge lo sguardo a me "E dalla tua faccia.. ha un valore"

Annuisco "Più di quanto riesco ad ammettere"

Mi restituisce il sacchetto e poi mi pone la fatidica domanda "Maca.. che cosa provi per lei?"

Scuoto la testa, non lo definisco ma so che è qualcosa "Io.. so solo che non voglio perderla"

"Glielo hai detto?" Chiede e non so bene a cosa riferisca.

"Che cosa?" Domando a mia volta.

"Che provi qualcosa per lei"

Entra a gamba tesa sfondando il mio muro di razionalità.

"Non so cosa provo"

Annuisce e sembra riuscire a leggermi con una fastidiosa semplicità "Ma sai che non è un'amica.."

Rido nervosa, il solo toccare questo tasto mi rende irrequieta "Ma a quale scopo?" Domando nervosa eppure riesco a controllarlo "Sole.. io non ho niente da darle!" Ed è proprio questo l'unico punto fondamentale di questa storia "La mia famiglia non la accetterebbe mai. Non sarebbe un rapporto normale. Non potrei farmi vedere con lei alla luce del sole. Dovrei sempre presentarla come la mia amica. A quale scopo dovrei dirglielo?" Non ha alcuna importanza ciò che provo e ciò che voglio, è semplicemente una cosa che non può accadere "Io non ho niente da offrirle.."

"Solamente il tuo cuore. E scusami se non è poco"

Questa frase fa tanto rumore.
Troppo rumore.

"Pensi che per me sia facile frequentare un collega?" Mi domanda retorica "No. Non lo è" mi prende la mano e la tiene nelle sue "Ma la vera domanda che ti devi porre è.. Lei.. ne vale la pena?" Appena me lo chiede, una parola composta da due lettere si disegna nella mia testa "Ed io credo che tu conosca già la risposta"

PRESENTE

Le prime luci dell'alba filtrano oltre le tapparelle ma i miei occhi sono aperti sbarrati da almeno un paio d'ore.

Non ho dormito praticamente niente per l'ennesima notte consecutiva.

"Non sei più riuscita a dormire" mi fa notare Giuse.

Mi siedo sul materasso e mi porto i capelli indietro "Sono settimane che non dormo bene"

Mi accarezza la schiena coperta dalla maglietta del mio pigiama "Che succede?"

Confesso "I ricordi.. mi stanno uccidendo" strozzo gli occhi e sguscio via dalle lenzuola "Ma non importa, so soffocare la mia parte emotiva anche perché non ho scelta" scelgo i miei vestiti dall'armadio mentre continuo a parlargli "L'asilo di Jade è chiuso stamattina per sciopero, le colleghe mi hanno avvisata per tempo, la porterò con me al lavoro"

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