CAPITOLO 27

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Tengo le ginocchia raccolte al petto quando Saray e Zulema arrivano davanti a me. Zulema resta in piedi, non mi rivolge la parola, la sua domanda resta sospesa in aria senza una risposta. Lei conosce già la risposta.

Saray si china arrivando alla mia altezza e mi osserva "Non ti vedevamo più rientrare quindi abbiamo pensato di vedere come stavi.. Ne vuoi parlare?"

Voglio? La verità è che non lo so.

Guardo Zulema "Lei cosa ti ha già raccontato?"

Saray ride "Zulema? Tesoro.. si vede proprio che non la conosci"

Non so a cosa stia pensando ma è sconnessa "Mh?"

Saray si rivolge a lei quasi ridacchiando "Mi ha chiesto cosa mi hai detto di lei.." poi torna a guardare me "Zulema è la persona più riservata che io conosca"

Sento i miei organi vitali andare letteralmente a fuoco, mai sentito questa sensazione prima, come un vulcano dormiente. In apparenza sembra una semplice montagna quando dentro la lava incandescente lavora.

"Beh.. mia madre è una bipolare non diagnosticata, il che vuol dire che ci sono dei giorni belli.. e anche dei giorni brutti.." è la spiegazione più semplicistica del pianeta.

"Tuo padre?" Momento pessimo per chiedermelo.

"Esiste solo sulla carta" rispondo secca.

Zulema, che mi conosce un po' di più, mi chiede direttamente "Che ti ha detto?"

Sbuffo una risatina nervosa "Niente che non avesse già detto prima"

Saray annuisce e mi guarda dritta negli occhi "Allora io non so niente di te.. ma in fatto di genitori discutibili ne so qualcosa... E tu hai lo sguardo di una che non si lascerà abbattere facilmente" la fisso a mia volta senza alcuna pausa, sono arrabbiata non triste "Hai grinta, Macarena, puoi sopravvivere.. e ti prometto che le cose andranno meglio.. ci vorranno anni.. e ti serve aiuto"

Quel genere di aiuto che si fa pagare sessanta euro.

Sbuffo buttando fuori con un respiro profondo tutto il marcio che ho dentro "Io sono solo molto stanca e arrabbiata"

"La contieni molto bene però" mi osserva e me ne rendo conto, sembro la persona più tranquilla del pianeta solo perché sono abituata a mascherare i miei veri sentimenti.

"Forse è questo il problema.." rispondo sapendo che questa finzione mi costa parecchie energie "..la freccetta?" Chiedo ricordando solo ora di averla vista disgregarsi in tanti pezzi contro la parete.

Zulema risponde fiera "L'abbiamo aggiustata"

Annuisco "Chiederò scusa"

Lei controbatte "Non credo che ce ne sia bisogno"

Saray si rivolge di nuovo a me "L'importante è avere qualcuno che ti faccia alzare dal letto anche quando non hai voglia di uscire.. e ce l'hai" non ne sono sicura ma forse sta proprio parlando di Lei.

"Qual'era il problema questa volta?" Mi chiede Zulema.

Glielo devo dire "Lei.. non sa che sono con te"

Corruga la fronte confusa "E perché?"

La guardo dritta negli occhi "Non ci arrivi da sola?"

Lei non commenta ma capisce, entra in gioco la sua parte razionale "Facciamo così.. Saray mi riaccompagna a casa e tu torni prima.. tardare non farà altro che farla incazzare di più"

"Non ci voglio tornare.." penso ad alta voce.

Zulema mi risponde "Per ora devi.. domani tanto parti no?"

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